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Binaghi: “Un torneo perfetto. Grandi numeri, sono molto orgoglioso”

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Se crescere ogni anno è estremamente difficile, al tennis italiano piacciono le imprese impossibili. Perché anche l’edizione 2018 degli Internazionali BNL d’Italia ha fatto registrare numeri record, perché la Federtennis è ormai stabilmente in testa a quello che il Presidente Angelo Binaghi definisce “ranking del Coni”. I numeri dunque, che non mentono mai. Li ha presentati lo stesso Binaghi nella consueta conferenza stampa di chiusura degli Internazionali, al Foro Italico. Con una premessa d’obbligo: “Sono molto orgoglioso di questa edizione”, ha detto il numero uno della FIT.

“Da un punto di vista tecnico abbiamo avuto due grandi finali: nel maschile la sfida tra il campione uscente, il migliore esponente della Next Gen, che vedremo tra qualche mese a Milano, contro il campione dei campioni, l’asso che più di ogni altro ha vinto a Roma nella storia degli Internazionali BNL d’Italia, e nel femminile la sfida tra la detentrice e la numero 1 al mondo. Dal punto di vista tecnico normalmente il torneo per noi si divide in due parti. Nella prima siamo tifosi, con tanti italiani in campo, nella seconda ci godiamo uno degli spettacoli più belli al mondo. Nel tabellone maschile entrambe queste fasi sono andate alla grande. Nella prima parte, infatti, quella in cui siamo tifosi, abbiamo avuto inizialmente dei lampi da Berrettini, Baldi, Cecchinato, che hanno confermato che il settore maschile del tennis italiano ha ottime prospettive. E questa prima fase è durata molto più del previsto, merito di Fognini, che ha dimostrato di essere grande giocatore e di avere sulla terra battuta grandi chance di andare avanti nei più importanti tornei del mondo. Nella seconda parte abbiamo vissuto ancora un grande spettacolo, con nel torneo maschile tre tra i primi 4 o 5 giocatori del mondo, visto che col risultato di ieri Cilic ha superato Dimitrov nella classifica ATP, più un quarto incomodo come Djokovic, molto amato dal pubblico romano. Nel torneo femminile, è noto che per noi della FIT ci sono lavori in corso. Abbiamo la necessità di trovare al più presto un numero consistente di giocatrici, come nel maschile, che possano darci quelle prospettive che una grande federazione come la nostra deve avere in tutti e due i settori del tennis agonistico di alto livello”.

Le emozioni, e qualche lacrima, non sono certo mancate… “Sì, abbiamo avuto forti emozioni da Robertina Vinci, che ci ha gratificato per aver scelto la sua casa, il Foro Italico, per terminare una carriera straordinaria e che tra poco sarà al nostro fianco per accelerare il processo di crescita dei nostri migliori talenti del settore femminile. Con quale ruolo? Avevamo ipotizzato tanti scenari ma lei ha scelto la via più scomoda: vuole continuare a vivere di tennis giocato, quello delle nostre migliori ragazze, che devono crescere ancora tanto, e ha perciò scelto di restare nel settore tecnico. Non so però se a livello giovanile e con le grandi”. Per la Vinci che lascia, la Giorgi che torna. “Abbiamo recuperato Camila Giorgi, insieme a Sara Errani forma una squadra di Fed Cup competitiva, che può essere un’ottima incubatrice per le altre giovani ragazze che arriveranno”.

Finita la premessa, ecco i numeri. “Dal punto di vista economico, alcuni giorni di maltempo, ma soprattutto le previsioni dei siti che si occupano di meteo, che sono state nefaste, molto peggiori di quanto si sia poi effettivamente verificato, hanno impedito che la biglietteria battesse l’ennesimo record, il dodicesimo consecutivo. Chiudiamo con una flessione del 3% dell’incasso della biglietteria, dunque una flessione marginale: non riusciremo a superare la soglia di 12 milioni di euro record dello scorso anno, ma siamo arrivati a 11 milioni e 600 mila euro. Visto che il record d’incasso per una partita di serie A è stato recentemente battuto per l’incontro a San Siro tra Inter e Juventus, con 5 milioni e 200 mila euro, possiamo andare ben soddisfatti di avere fatto in questi in sette giorni di torneo un incasso più che doppio rispetto al record del campionato di calcio”.

Dai dati del torneo, a quelli delle Federtennis. L’altro orgoglio di Binaghi: “Abbiamo battuto tutti i record di fatturato e di utile. Il valore della produzione del torneo è superiore ai 32 milioni di euro, 10 dei quali rimarranno nelle casse della Fit e della Coni Servizi, che è il nostro partner. Questo ci consente di migliorare quello che io chiamo il ranking del Coni: sui bilanci riferiti al 2016, il calcio fa la parte del leone con 174 milioni di euro di fatturato, noi siamo secondi, con oltre 50 milioni di euro, dato stimato per difetto, perché se andiamo a considerare il bilancio consolidato al 2017, compreso quello delle società controllate, questa cifra ha superato largamente i 60 milioni di euro. Siamo poi la seconda federazione per risorse amministrate, ma soprattutto, la federazione che più di ogni altra riesce ad attrarre risorse da attività proprie, che cioè meno di tutte ha bisogno del contributo statale, quello annualmente erogato dal Coni, con una percentuale di autofinanziamento in realtà ben superiore al 90%. Ancora, siamo secondi solo all’Aci, federazione indubbiamente anomala, tra quelli che destinano più risorse in percentuale all’attività sportiva. Ultimo dato, quello della ripartizione del patrimonio netto tra le singole federazioni: siamo secondi dopo la Federcalcio, ma anche questo dato è approssimato per difetto, perché se si tenesse conto dei 6 milioni di patrimonio netto che la legge ci ha imposto nella nostra controllata Sportcast, la nostra percentuale sarebbe ben più ampia, all’incirca la metà di quella della Figc. Siamo davvero molto contenti, e il risultato economico degli Internazionali BNl d’Italia ci spingerà ancora più in avanti”.

I numeri certificano anche la crescita di SuperTennis e dei social: “Abbiamo avuto ottimi risultati di ascolto con il nostro canale televisivo e con i social. Supertennis dal 2016 al 2017 ha scalato la classifica degli ascolti tra le emittenti sportive: siamo il quarto canale più visto in Italia, il primo tra quelli che non trasmettono calcio. Ma, soprattutto, mentre noi cresciamo il differenziale tra noi e chi ci precede si assottiglia. La loro audience diminuisce, la nostra cresce in modo importante. Ringrazio i partner, gli sponsor, i mezzi d’informazione che hanno garantito una copertura mediatica eccezionale. E’ stato un torneo praticamente perfetto”. E’ mancato forse solo Roger Federer… “Ma anche se fosse venuto, che avremmo potuto fare di più? Alzare il prezzo dei biglietti… Venerdì, sabato e domenica abbiamo fatto sold out…, come non c’era riuscito nemmeno lo scorso anno. Certo, con Federer sarebbe stato un torneo ancora migliore ma gli Internazionali BNL d’Italia il problema Federer l’hanno superato ampiamente già lo scorso hanno, quando abbiamo battuto il record dei record, dimostrando ancora una volta che tornei di grandi tradizioni, e il nostro lo è, sono molto più forti anche dell’importante del più grande campioni di tutti i tempi”.

Ed è mancato un campo da tennis in Piazza del Popolo. Ma Binaghi ha ribadito che i rapporti con l’amministrazione capitolina “sono straordinari”.

L’obiettivo è migliorare ancora, aspettando l’atteso upgrade dall’ATP, la copertura del centrale, magari anche completando le strutture prima: “Per quanto riguarda l’upgrade del torneo se ne sta occupando Sergio Palmieri, che è il nostro delegato ai rapporti con l’ATP, il migliore che l’Italia possa avere, e noi rispettiamo i ruoli. So che Palmieri ne ha parlato con Kermode (presidente ATP, ndr) ma anche che ha avuto un lungo confronto su questo pure con Djokovic, rappresentante dei giocatori nel board. L’argomento è di stretta attualità, l’ATP ci sta riflettendo ancora. Noi per due volte pensavano di averlo raggiunto, vediamo. Quanto alla copertura del centrale, la cosa riguarda un asset immobiliare in concessione alla Coni Servizi e il Presidente Malagò, col quale ho parlato la settimana scorsa, è oltremodo sensibile alla questione, che servirebbe tra l’altro molto ad altri sport, e seguirà con particolare attenzione la vicenda nei prossimi mesi”.

Chiusura per rivendicare la qualità del lavoro svolto portando gli Internazionali al livello dei migliori tornei del mondo: “Certo, abbiamo avuto grandi partner, grandi giocatori in questi anni, ma se noi quando siamo arrivati non avessimo avuto la fortuna di cacciare uno che, come ha detto la Corte d’Appello di Milano, ha percepito un’ingente somma di danaro in modo illecito, io credo che il tennis italiano e gli Internazionali sarebbero stati una cosa molto diversa”.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati: “Abbiamo chiuso un’edizione fantastica, frutto di una collaborazione strettissima con la Federtennis. I numeri sono chiarissimi. Di sicuro siamo impegnatissimi sul rinnovamento del Foro, cerchiamo ogni anno di migliorare qualcosa, tenendo conto dei vincoli estremamente stringenti che ci sono. A fatica, ma sempre andando avanti, stiamo cercando di cambiare la connotazione. L’anno prossimo avremo di sicuro la novità della nuova Next Gen Arena, che forse si chiamerà in modo diverso, avrà 1500 posti in più e sarà una struttura temporanea che ci permetterà di coprire non solo il periodo degli Internazionali ma anche la fascia estiva. Puntiamo così anche a razionalizzare molto gli spazi dedicati all’area commerciale, a dare una casa alle produzioni televisive più ordinata. Siamo comunque felicissimi della collaborazione con la Federtennis, basta considerare i risultati dei ragazzi. Questo è un evento agonistico estremamente importante, con i ragazzi siamo messi bene, c’è una nuova generazione che sta avanzando, abbiamo visto qui Berrettini impegnare Zverev. Ora abbiamo bisogno di talenti italiani che trainino il movimento. La Federazione sta investendo molto sui giovani, nella speranza che nel giro di due-tre anni si riesca ad avere dei campioni di riferimento”. Aspettando i nuovi Fognini e le nuove Pennetta, Vinci, Schiavone, il tennis italiano c’è. Gli Internazionali hanno 75 anni ma ancora una gran voglia di crescere.

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