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NOLE, IL TRIS AL FORO
Nadal si arrende in tre set

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

 

Novak Djokovic (Foto G. Sposito)

Novak Djokovic (Foto G. Sposito)

Dopo tre anni è ancora Novak Djokovic il Re di Roma. Come tre anni fa, Rafa Nadal si inchina al campione serbo, che centra il tris agli Internazionali BNL d’Italia dove vinse anche nel 2008 (finale con Wawrinka). Per Nole un altro mattone nella rincorsa al trono Atp di Rafa, distante ormai soltanto 650 punti, gap che potrà essere colmato già al Roland Garros.  E’ la sfida che chiude il decennio di duopolio con 3 successi di Nole e 7 di Rafa (l’ultimo a vincere diverso dai due fu Moya nel 2004). Ma è anche il match che certifica la prima crisi sulla terra di Nadal da quando è diventato Nadal. Dall’inizio dell’incredibile striscia di vittorie sul rosso dieci anni fa (64 trionfi Atp, a due gettoni dal record di Guillermo Vilas), non era mai capitato che lo spagnolo fallisse sia a Roma che a Monte Carlo. Il successo di settimana scorsa a Madrid resta l’unico Masters 1000 messo in bacheca in questa maledetta primavera nadaliana, mentre negli anni precedenti non era mai sceso sotto i due titoli. Diventano così 3 le sconfitte stagionali in 21 partite del mancino di Manacor sulla terra, (le altre due nei quarti a Montecarlo da Ferrer e quarti Barcellona da Almagro). L’ultima volta che ha perso più di due match in stagione sul rosso risale al 2004. Djokovic si è imposto 46, 63, 63 in 2 ore e 19’, pareggiando così il conto nelle finali al Foro Italico con il maiorchino campione uscente, con il quale aveva perso nel 2009 e 2012. Si tratta della quarta di vittoria fila sul rivale, l’ultima a Miami. Nadal resta però in vantaggio negli scontri diretti 22-19.

Rafael Nadal (Foto G. Sposito)

Rafael Nadal (Foto G. Sposito)

 

Il 41esimo episodio della saga, la sfida più inflazionata dell’era Open, anche più del Clasico Nadal-Federer, non passerà alla storia come il più spettacolare ed emozionante. Molti errori non forzati, Rafa sembra un po’ scarico, Nole perde spesso la misura dei colpi. Il serbo arrivava all’appuntamento col Foro Italico dopo lo stop forzato a Madrid per l’infortunio al polso destro accusato a Monte Carlo. Nadal, come detto, si è presentato a Roma col bottino più magro della sua gloriosa carriera sulla terra. Non deve essere un caso, del resto, se entrambi hanno perso tre set a testa sulla strada verso la finale. Nadal con Simon, Youzhny e Murray, mentre Kohlschreiber, Ferrer e soprattutto Raonic hanno fatto tremare Nole.

Il primo set, dopo un secondo game molto combattuto, prende un indirizzo preciso quando Djokovic cede il servizio per il 2-1 Nadal. Break replicato dal mancino spagnolo che prende il largo e va sul 4-1. Set finito ? Ancora no. Nole, con l’aiuto del nastro vola 0-40 e strappa il primo servizio del match allo spagnolo. Potrebbe essere ancora break due giochi dopo, quando Rafa va sotto 0-40, ma due dritti del serbo verso i tabelloni pubblicitari non concretizzano la rimonta. Con due ace Djokovic resta agganciato sul 5-4, ma anche Nadal attinge al servizio: una prima a 201 km/h (picchi insoliti per lui) apre a due set point e il parziale si chiude dopo 47 minuti con un’altra prima aggressiva.

 

 

Novak Djokovic (Foto G. Sposito)

Novak Djokovic (Foto G. Sposito)

Al rientro in campo sembra però un altro Djokovic. L’intensità e la pesantezza dei colpi aumenta. Break al secondo gioco. Il rovescio lungolinea diventa arma letale.  Ma Nadal è sempre lì. Si riprende il servizio sul 3-2 per poi ricederlo al game successivo. E’ lo strappo che consegna a Nole il secondo set, archiviato sul 6 a 3 dopo 1 ora e 31’. L’onda serba non si ferma. Break in apertura. Altre tre possibilità per volare sul 3-0, ma Rafa si salva. E dal possibile colpo del ko, si passa al 3-3, suggellato da una elegantissima demi voleè e un gran passante di rovescio. L’inerzia però torna presto dalla parte di Djokovic, l’equilibrio è labile come l’intensità del servizio di Rafa, che si fa brekkare ancora dal serbo, che nel momento topico si conferma uno dei migliori ribattitori del circuito. Nole tiene a zero il suo turno di battuta per il 5-3, assicurandosi la possibilità di servire almeno una volta per il titolo. Ma non ce ne sarà bisogno perché il game, set, match arriva ancora sul servizio Nadal alla seconda opportunità per alzare definitivamente le braccia al cielo. 

Neanche assaporata la vittoria, il campione di Belgrado ha autografato la telecamera rivolgendo un pensiero al suo popolo, colpito da tremende alluvioni. “This is for Serbia and Bosnia” la scritta in cirillico. Subito dopo nel corso della premiazione arriverà la dedica del serbo alla sua gente, l’ennesimo pensiero rivolto agli alluvionati in questa settimana.

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