Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

C’era anche Nicola Pietrangeli, Presidente del Comitato d’Onore e ambasciatore del tennis italiano nel mondo, alla conferenza stampa di presentazione degli Internazionali BNL d’Italia che si è tenuta presso la Sala delle Armi del Foro Italico a Roma. Questo il suo intervento:

“Buongiorno. Faccio la parte dell’amarcord. Per me è passato un altro anno. In quella edizione con Tilden non c’ero. E’ stata una delle poche volte che non ho giocato il torneo di Roma. Sono entrato su quel campo lì, che oggi si chiama Nicola Pietrangeli, nel 1951. Non per giocare ma per fare il giudice di linea in un’Italia-Egitto. Non potete immaginare la paura perché giocavano nel doppio Gianni Cucelli e Marcello Del Bello. Cucelli non era dei più teneri. E poi ho continuato. Ho perso al primo turno con un vecchio signore che all’epoca avrà avuto trent’anni e che per me era un vecchio, e ho continuato. Vi posso assicurare che ogni anno, se ci fate caso, i denigratori dicono che c’è sempre qualcosa di meglio. Io invece sento i giocatori stranieri, e qualche volta quelli italiani che vogliono tutti giocare su quel campo lì perché hanno il pubblico con loro. Gli stranieri, da Federer in giù, dicono che un campo più bello non c’è. Che poi porti il mio nome poi è grazie all’allora Presidente del Coni Gianni Petrucci e dell’attuale presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi. Ve la faccio breve, ma la storia è divertente. Ho ringraziato Petrucci e gli ho chiesto: perché non mi avete dato quello grande di campo? Lui ha risposto: non capisci niente. Quello grande lo abbiamo appena fatto e possiamo anche buttarlo giù. Questo invece è un monumento nazionale. Quindi non so se il campo o io siamo monumenti nazionali. Poi gli ho chiesto: ma la statua? Mi ha risposto: quella te la daremo dopo! Grazie a tutti! “