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Match Of The Day: Ferrer-Murray

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Head to head: 1 – 1 (Toronto 2006, Murray 62 76, Barcellona 2006,Ferrer 46 76 61)

Il motivo.
Lo scozzese Murray, il tennista dai cento coach, viene da un bruttissimo momento, innescato dal tremendo ko subìto da Federer nella finale degli Australian Open. L’aver dovuto rimandare ancora un volta il primo successo in uno Slam ha avuto un impatto notevole sul morale di Andy, che tra Melbourne e il Foro Italico ha vinto solo 4 match. Nonostante la consulenza dell’ex top 3 spagnolo Corretja, costantemente al suo angolo nella stagione sulla terra, Murray non pare aver ancora imparato tutti i segreti del rosso, dove il suo miglior risultato resta la semifinale centrata a Montecarlo lo scorso anno. Nel primo match del torneo, contro il nostro Seppi, ha mostrato di essere in crescita di condizione, ma contro Ferrer sarà molto più dura. Per contro l’adattabilità alla superficie non manca di certo al suo avversario: il guerriero valenciano non è più quello del 2007, ma si mantiene comunque su ottimi livelli e fin qui sulla polvere di mattone ha messo insieme due semifinali di fila, tra Montecarlo e Barcellona.

La tattica.
Il piano di Murray, che è nettamente superiore al suo avversario negli scambi rovescio contro rovescio, sarà prevedibilmente la ricerca costante dell’angolo sinistro del campo di Ferrer, per indurre lo spagnolo a lasciare troppo spazio alla sua destra e piazzare così il suo letale lungolinea bimane o le sue imprevedibili variazioni: chiamare a rete Ferrer con la palla corta può essere un’ottima soluzione, data la scarsa affidabilità nel gioco al volo del picchiatore spagnolo. David invece seguirà lo schema opposto. Dovrà evitare per quanto possibile di andare a sbattere contro il fantastico rovescio di Murray e cercherà di picchiare contro il diritto dello scozzese, che sulla terra diventa piuttosto vulnerabile, per costringerlo ad accorciare e prendere così l’iniziativa. Murray, per una volta, dovrà cercare di non prolungare troppo gli scambi e forse cercherà con una certa frequenza il serve & volley, schema che esegue molto bene, ma che utilizza troppo poco.

La chiave.
Per Murray sarà fondamentale cercare di non perdere troppo campo nello scambio. Ferrer se ha spazio è un maestro nel trovare angolazioni molto strette e lo scozzese rischia di trovarsi a macinare decine di chilometri. Il colpo più importante per Andy sarà il diritto lungolinea, che lui gioca spesso alto e morbido per riprendere campo e iniziare a comandare con il rovescio: se con questo colpo non gli riuscirà di trovare adeguata profondità, rischierà di essere travolto dalle “roncolate” a sventaglio dell’iberico.

Le percentuali.
Murray sarà chiamato ad assumere un atteggiamento più aggressivo. La sua proverbiale abilità difensiva non è sufficiente ad altissimi livelli sulla terra rossa, dove i suoi colpi da incontrista tendono a perdere alquanto di peso. Ferrer dal canto suo non ha un gran rapporto con il torneo del Foro, dove il suo miglior risultato resta la semifinale centrata nel lontano 2005. Match molto aperto, il cui esito, in definitiva, dipende più da Andy che da David. Murray 55%, Ferrer 45%
Roberto Commentucci.

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