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Nadal Piu’ Forte Della Pioggia. Cala Il Pokerissimo

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Sempre più nella storia, Rafa Nadal continua ad aggiornare il libro dei record in quel torneo di Roma che era rimasto per lungo tempo (11 mesi), l’ultimo alloro del maiorchino, prima della sesta affermazione monegasca, di due settimane or sono. Sarebbero potuti essere sei anche a Roma, se solo le vesciche non l’avessero costretto ad arrendersi nel 2008, all’esordio contro Ferrero, per quella che rimane l’unica sconfitta delle 28 partite disputate a Roma in carriera. Eguagliato il record di 17 Masters 1000, appannaggio di Andre Agassi che però li aveva conquistati in un arco temporale molto più ampio (1990-2004), rispetto a quanto dal maiorchino, vincitore del primo Master Series, solo nel 2005, sempre a Montecarlo. Superato Roger Federer, fermo a quota 16.
Anche lo scorso anno l’elvetico era stato scavalcato proprio a Roma, prima di risuperare lo spagnolo, con i successi di Madrid e Cincinnati. Il successo romano inoltre rappresenta per Rafa un importante passo verso la conquista dello “Slam Rosso”, i tre Masters 1000 sulla terra più il Roland Garros. Un filotto sempre sfuggitogli negli ultimi anni, in cui ai 4 tornei mandatory, l’indomito maiorchino aggiungeva la tappa di Barcellona, quest’anno giustamente sacrificata per preservare le fragili ginocchia.
La sesta finale tutta spagnola nella storia dei Master Series (ora ribattezzati Masters1000), dopo le 3 di Amburgo (1996, Carretero-Corretja, 1998 Albert Costa-Corretja, 2001 Portas-Ferrero), e le due di Montecarlo (2002 Ferrero-Moya, 2010 Nadal-Verdasco), è stata condizionata dalla pioggia che ha cominciato a scendere copiosa proprio in concomitanza con l’inizio del match.
L’incontro prende comunque il via, malgrado oltre al fastidio della pioggia, spiri un vento abbastanza fastidioso. Ferrer, protagonista nel corso del torneo dell’eliminazione di ben 3 Top10 (Murray, Tsonga e Verdasco), si presenta alla sua prima finale in un Masters1000 senza quel timore reverenziale palesato troppo spesso nei confronti del più titolato avversario. Dopo essere stato costretto ai vantaggi nel primo gioco, David annulla ben 5 palle break sul 2-2, servendo immancabilmente sul rovescio del numero 3 del mondo prima di affondare il dritto, sempre nell’angolo sinistro dell’avversario. Sul 4-3 Ferrer, i due finalisti danno vita a uno scambio pazzesco, con il valenciano che salva d’istinto, con un colpo dietro la schiena, un passante in contropiede del maiorchino, a sua volta colto in controtempo da una deviazione ravvicinata del nastro. La pioggia si fa sempre più insistente ed il giudice di sedia Bernardes si vede obbligato ad interrompere il gioco sul 4-4, 40-15 servizio Ferrer. Si riprende dopo una pausa di 55 minuti. Il doppio fallo iniziale non lascia presagire nulla di buono per il numero 17 del mondo che riesce a tenere comunque il servizio: 5-4 Ferrer che si porta anche sullo 0-30 nel game successivo. Due errori gratuiti consentono a Nadal di risalire la china e impattare sul 5-5. Le traiettorie del maiorchino si allungano e Ferrer comincia ad avvertire la pressione sia del punteggio che dell’avversario. Un doppio fallo del valenciano spalanca la strada verso il break a Rafa che, grazie all’ennesimo errore gratuito di Ferrer, mette per la prima volta il naso avanti e si appresta a servire per chiudere il primo set. Proprio sull’orlo del baratro, David si procura la prima palla break, sul servizio di Nadal. Come al solito, in questi frangenti, Nadal chiede qualcosa in più al servizio, la cui traiettoria mancina tradisce Ferrer. Si chiude il primo set con il punteggio 7-5 dopo 67 minuti. A decidere il primo set, il differenziale tra vincenti ed errori: +2 per Rafa (16-14), -5 per David (10-15).
I turni di battuta continuano a essere una vera e propria odissea per Ferrer che, nel primo gioco, è già costretto a fronteggiare due pericolosissime palle break. Il nativo di Javea si salva una prima volta, ma deve capitolare due game più tardi, dopo aver annullato, in precedenza, altre 3 palle break. La partita sembra ormai prendere la direzione di Maiorca, quando Giove Pluvio decide di prolungare le ostilità, interrompendo nuovamente il match dopo 40 minuti dalla ripresa del gioco.
Questa volta la pausa è molto più corposa: un’ora e 40 minuti, in cui il sospetto che la finale possa essere posticipata a lunedì, si fa sempre più insistente. Si riprende alle 20.18, in quella che è ormai diventata la prima finale a disputarsi in sessione serale.
Rafa tiene a zero il servizio del 3-1, dimostrando all’avversario di non essere intenzionato a mollare la presa, neanche dopo quasi 2 ore di pausa forzata. Non intravedendo alcuna via di uscita, Ferrer si suicida nel settimo gioco, commettendo 2 doppi falli e sparacchiando fuori un dritto lungolinea.
Per Rafa è la settima vittoria di fila contro David Ferrer, che da lunedì potrà consolarsi comunque con il 12° posto che occuperà in classifica. Il valenciano rimane il giocatore ad aver vinto più incontri in questo inizio di 2010, con i suoi 29 match vinti.
Nadal, con il secondo Masters1000 di fila in saccoccia, diventa il giocatore ad aver accumulato il maggior numero di punti dall’inizio dell’anno: 3230 punti. Le cambiali più pesanti (quelle di Montecarlo e Roma) sono ormai state onorate. Il secondo, Andy Roddick, è distante quasi mille punti (2450), con Federer fermo a 2235. La rincorsa al numero 1 è appena cominciata.

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