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SHARAPOVA, ESORDIO REGALE
“Ho ritrovato il tennis, sono felice”

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Ore 14.15 di uno splendido pomeriggio romano. Sul Centrale, sottolineato dalle note dei “Pirati dei Caraibi”, fa il suo ingresso Maria Sharapova. Canotta arancio fluo e gonnellino lilla con visiera in tinta sono la “mise” nuova di questa stagione: lo sguardo grintoso e determinato, da tigre siberiana, è quello di sempre, mentre il filo di abbronzatura è un regalo del sole capitolino (Masha è a Roma già da giovedì). Aveva salutato questo campo ed il pubblico romano esattamente due anni fa (meno due giorni: era il 17 maggio 2015) la russa, stringendo tra le mani il suo terzo trofeo capitolino. E proprio gli Internazionali BNL d’Italia sono stati l’ultimo torneo vinto da Masha, rientrata nel circuito a fine aprile, a Stoccarda, dopo aver scontato 15 mesi di squalifica per aver assunto Meldonium.

Al Foro Italico la Sharapova, numero 211 del ranking mondiale (grazie alla semifinale di Stoccarda ed al secondo turno di Madrid, lei che era oramai senza classifica), ha esordito battendo per 64 62, in un’ora e 35 minuti di gioco, la statunitense Christina McHale, numero 58 Wta, e ritrovando immediatamente il feeling con Roma. La cronaca. Il 4-0 nei precedenti non fa di certo ben sperare per la 25enne di Teaneck, New Jersey, che una sola volta ha messo in difficoltà Masha: nel secondo turno di Madrid nel 2014. Christina è partita subito con un break ed ha avuto anche la chance, doppia, del 2-0 ma la russa l’ha immediatamente riagganciata (1-1). L’allungo alla McHale, sfruttando le indecisioni di una Masha piuttosto contratta, è riuscito nel quarto gioco (3-1) ma in un attimo Sharapova è rientrata (3-3). Di nuovo l’americana avanti di un break (4-3) ma stavolta – dopo un paio di suggerimenti di coach Sven Groeneveld – la russa non solo ha subito recuperato ma è anche passata in vantaggio per la prima volta nel match e di slancio ha archiviato per 64 il primo parziale. Nella seconda frazione una Maria più rilassata ha cambiato marcia schizzando sul 3-0 (che per poco non è stato un 4-0). Sul 5-1 Sharapova ha servito per il match ma non ha chiuso, rimediando però nel game successivo. Poi tanti baci e sorrisi al pubblico che l’ha sostenuta per tutto l’incontro.
Al secondo turno Maria ritroverà la croata Mirjana Lucic-Baroni, numero 22 Wta, sconfitta la scorsa settimana al primo turno a Madrid (2-0 per la russa il bilancio complessivo dei precedenti).

Le primedonne si sa, amano farsi attendere. E Masha non sfugge alla regola. Maglietta rosa antico, leggings nero e mega shopper in tinta, è una Sharapova allegra e sorridente quella che si presenta alla conferenza stampa fresca di vittoria sulla McHale, due dopo l’ultima volta sul Centrale del Foro Italico. Ovviamente in stile “politically correct”. E se la si stuzzica sul fatto che tutti amano Federer e Nadal e la loro rivalità mentre a lei non sembra importare ciò che le altre colleghe pensano di lei, eccola glissare amabilmente: ”Il mio unico obiettivo è essere una giocatrice di tennis e fare al meglio il mio lavoro in maniera professionale. Questo è il motivo per cui sono qui a Roma ed è l’unica cosa che mi interessa. Ho avuto una partenza un po’ lenta anche perché qui le condizioni sono molto diverse rispetto a Madrid”. Il rientro nel circuito non è stato esattamente semplice, ed anche gli obiettivi forse sono diversi: ”In questo momento penso una settimana alla volta, indubbiamente ho delle aspettative e non potrebbe essere diversamente quando nella tua carriera hai vinto tornei importanti e sei stata numero uno del mondo. Hai provato quelle emozioni, e quelle emozioni ti sono rimaste dentro e tu sai bene quanto sono belle e forti e lavori duro per riuscire a provarle ancora”. Nei due tornei che ha giocato ha perso due partite al terzo set, cosa abbastanza inusuale per lei: ”Sono stati due match diversi: a Stoccarda ho perso contro una tennista (Mladenoivic, ndr) che sta giocando la sua miglior stagione. A Madrid (contro Bouchard, ndr) il mio livello di gioco era migliorato ma sono uscita comunque battuta e questo chiaramente è tutt’altro che soddisfacente. Ad ogni modo anche una sconfitta può essere positiva.”. Quindici mesi senza tennis sono tanti: ”Sono una tennista professionista da quando avevo 17 anni: in quest’ultimo periodo ho scoperto che nella vita ci sono anche tante altre cose”. Poi c’è chi le chiede se ci resterebbe male ad avere una wild card per giocare Parigi, le qualificazioni però non il main draw: ”Nulla mi può ormai far dispiacere, dopo che per 15 mesi non ho potuto giocare a tennis. Come mi sento in questo momento? Sono felice! Sono contenta di essere rientrata nel circuito, di svegliarmi di nuovo a Madrid, a Roma, ovunque”

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