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TRE VOLTE REGINA AL FORO
Nel 2011, 2012 e 2015: tifosi già in fibrillazione

Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

La sua ultima immagine al Foro Italico la ritrae sorridente, con in braccio la Coppa degli Internazionali BNL d’Italia, sul Centrale accanto al presidente della FIT, Angelo Binaghi, e poi tra i marmi inconfondibili del ‘Pietrangeli’ per le foto celebrative di rito. Era il 17 maggio 2015, il giorno in cui Maria Sharapova per la terza volta veniva incoronata regina di Roma (nel 2011 e 2012 i precedenti trionfi), superando in quella finale la spagnola Carla Suarez Navarro. Due anni dopo, la Città Eterna è pronta per riabbracciarla, con i colori e i profumi della primavera romana e il calore degli appassionati della Penisola (e non solo), già eccitati dall’idea di rivederla in azione sui campi in riva al Tevere dopo esser rimasti – giocoforza – a bocca asciutta lo scorso anno.
Già, perché quella che era una concreta speranza dopo l’annuncio del rientro al “Porsche Tennis Grand Prix”, torneo WTA Premier di Stoccarda su terra indoor e in programma dal 26 aprile – data in cui la tennista russa può tornare alle competizioni, scaduti i 15 mesi di squalifica – è adesso una certezza: come già nell’appuntamento tedesco e poi a Madrid, Masha riceverà una wild card dagli organizzatori degli Internazionali BNL d’Italia e sarà una delle protagoniste più attese dell’edizione 2017.

IL CIRCUITO IN CERCA DI UN’ANTAGONISTA PER SERENA – Ad accoglierla a braccia aperte, oltre ai tifosi, anche la WTA (come più volte esternato dal CEO Steve Simon), nella speranza che in un periodo in cui il circuito in rosa fatica ad esprimere rivali credibili – almeno in termini di continuità – per Serena Williams, capace di rimanere sul trono pur riducendo al minimo le sue partecipazioni agonistiche, la siberiana possa rappresentare l’antagonista nei confronti della campionessa americana, così da riaccendere anche l’interesse dei media internazionali.
Certo, avrà compiuto 30 anni (spegne le candeline il 19 aprile) Sharapova, che nei quindici mesi di stop forzato per la vicenda meldonium ha spesso pensato al ritiro – per sua stessa ammissione – scoprendo però anche nuovi interessi e prospettive prima sconosciute. Ha avuto tempo per leggere, per pensare, per fare vacanze in Croazia o festeggiare il Capodanno alle Hawaii, per visitare Londra da turista (cosa mai riuscita prima nonostante le varie partecipazioni a Wimbledon), ma anche per frequentare corsi di Business School alla prestigiosa università di Harvard, uno stage alla NBA, scrivere un libro biografico (in pubblicazione a settembre) e promuovere a dovere la sua azienda e la linea dolciaria “Sugarpova”. Adesso però l’ex numero uno del mondo, con 5 trofei dello Slam messi in bacheca, è pronta per tornare a fare quello che più ama: scagliare palline da un angolo all’altro, accompagnando i colpi con gli urletti e i ‘come on’ che sono ormai una sorta di marchio di fabbrica.

MASHA HA COMPLETATO IL ‘CAREER GRANDE SLAM’ – Dovrà farlo senza classifica (per questo ha bisogno delle wild card per disputare i tornei, almeno inizialmente) dato che è sparita dal ranking Wta a fine ottobre non avendo raggiunto la quota minima di tre tornei giocati nelle precedenti 52 settimane. Non disputa un incontro ufficiale dai quarti di finale degli Australian Open 2016, persi contro Serena Williams, ragion per cui avrà bisogno di ritrovare colpo d’occhio e soprattutto abitudine alle tensioni del match. Ma non le mancheranno di certo le motivazioni, a cominciare dal fortissimo desiderio di dimostrare di essere sempre lei – specie a chi, a suo avviso, l’ha ingiustamente fermata – e di potersi riprendere gloria, vittorie, premi, denari e sponsor. Del resto, lei, campionessa precoce capace di alzare al cielo la coppa di Wimbledon a soli 17 anni, nel 2004, è già riuscita a ritornare ai vertici dopo dieci mesi di stop per un’operazione alla spalla, risalendo dalla casella numero 126 della classifica fino alla prima, senza dimenticare altri alti e bassi nella carriera dovuti ancora alla spalla e a problemi al braccio. Inconvenienti che non le hanno comunque impedito di trionfare agli Us Open nel 2006, poi nel gennaio 2008 a Melbourne, per poi piazzare una doppietta vincente al Roland Garros (2012 e 2014), rilanciandosi pure su una superficie difficile come la terra rossa così da chiudere il cerchio dei Major.

GLI ALTRI GRANDI RITORNI DEL RECENTE PASSATO – A dare a Masha ulteriore convinzione e fiducia nel suo rientro anche quanto accaduto nel recente passato nel circuito in rosa, dove altre stelle sono tornate dopo lunga assenza e hanno ripreso a vincere a livello più alto, da Monica Seles a Jennifer Capriati, alla stessa Kim Clijsters. Senza trascurare gli esempi eclatanti che arrivano dal settore maschile: casi come quelli di Juan Martin Del Potro, dopo tre operazioni al polso, Rafa Nadal, capace addirittura di tornare numero 1 del mondo nel 2013 dopo vari infortuni, e il recente exploit a Melbourne di Roger Federer possono rappresentare una fonte di ispirazione per una campionessa che già ha saputo resistere al confronto con più generazioni, mantenendosi sempre moderna col suo gioco di attaccante da fondo campo. Piaccia o no, la russa resterà nella storia di questo sport. E Roma e il popolo di appassionati che è pronto ad invadere il Foro Italico muoiono dalla voglia di vivere emozioni analoghe a quelle regalate da ‘King Roger’ e Rafa in Australia. E’ chiedere troppo?

MARIA SHARAPOVA è nata a Njagan, in Russia, il 19 aprile 1987, professionista dal 2001, è stata la prima numero uno del mondo di nazionalità russa: lo è diventata in singolare per la prima volta il 22 agosto 2005, per poi raggiungere di nuovo il trono in altre quattro occasioni (l’ultima nel luglio 2012),per un totale di 21 settimane. Vanta cinque titoli dello Slam ed è una delle dieci giocatrici della storia del tennis ad aver completato il Career Grand Slam, traguardo raggiunto il 9 giugno 2012 con la vittoria del Roland Garros.In carriera ha vinto 35 tornei individuali (e 601 partite nel circuito principale), tra cui le WTA Finals nel 2004 e 12 tornei “Premier”, terza giocatrice in attività per numero di titoli vinti in singolare, dietro a Serena e Venus Williams. Tre sono i successi di Masha a Roma: nel 2011, 2012 e 2015. Alle Olimpiadi si è aggiudicata la medaglia d’argento in singolare a Londra 2012, unica edizione dei Giochi a cui ha partecipato.

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