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LORENZO SONEGO, UN CUORE TORO AL FORO ITALICO

This content was published 8 years ago. It may refer to a past edition of the Internazionali d’Italia.

A due passi dal sogno, Lorenzo Sonego ha i piedi ben piantati in terra e la tranquillità di un veterano. La spensieratezza dei 20 anni (l’11 maggio ne compirà 21), è l’arma migliore per gestire pressioni e responsabilità della prima volta al Foro Italico. Servono ancora due vittorie per conquistare l’agognata wild card per il main draw degli Internazionali BNL d’Italia. Traguardo ancora lontano ma non impossibile per Lorenzo da Torino, numero 333 Atp, soprattutto dopo la vittoria odierna contro Federico Gaio, che lo ha catapultato nei quarti di finale del tabellone delle pre-qualificazioni. “Ho giocato un buon tennis contro un avversario più navigato e quotato di me e questo mi dà grande fiducia”.

Dall’alto del suo metro e 90, potrebbe toccare il cielo con un dito, ma la serenità e la semplicità del ragazzone piemontese sono quasi disarmanti. “A livello di emozioni, giocare qui al Foro o in un palcoscenico meno prestigioso non fa alcuna differenza. Mentalmente sono un tipo freddo, mentre gioco penso soltanto a mettere in pratica il mio tennis ed a vincere le partite” dice Sonego, che a livello internazionale non ha ancora un pedigree così ricco rispetto ad altri suoi coetanei. L’amore per il tennis, infatti, è sbocciato piuttosto tardi. “Fino a 10 anni non sapevo neanche cosa fosse una racchetta. Giocavo a calcio nelle giovanili del Torino, ero un attaccante. Vestire la maglia della mia squadra del cuore era tutto per me”. Ma poi papà Sonego ci ha messo lo zampino e sono arrivati i primi passi sulla terra rossa dello Stampa Sporting Club di Torino. “Ho iniziato a giocare ad 11 anni con il mio primo ed attuale maestro Gianpiero Arbino. Pian piano il tennis è diventato la mia passione, la mia ascesa è stata graduale, non c’è un momento in cui ho pensato di poter diventare un professionista”. Ora Lorenzo si allena al Green Park, la base è sempre la sua Torino.

Tennis esplosivo, frutto anche di un intenso lavoro di potenziamento fisico. “Servizio e dritto sono i miei colpi migliori, e nei momenti difficili del match mi aiuta il cuore Toro, sono tifoso sfegatato dei granata. Per l’ulteriore salto di qualità con il mio allenatore stiamo lavorando molto sul rovescio e sulla risposta al servizio. Ho bisogno di una palla più pesante per alzare l’asticella”.  Già, ma per arrivare dove. Gli obiettivi, i punti, la classifica, il chiodo fisso di ogni sportivo. Eppure per Sonego non sembrano essere un’ossessione. “Penso soltanto a lavorare ed a mettere in pratica il mio gioco. Spero di entrare un giorno tra i top 100, ma so che la strada è ancora lunga. Il mio idolo è Federer, ma mi piace molto anche Tsonga, perché ha un gioco molto spettacolare”. E allora proviamo a far volare con la fantasia Lorenzo il saggio. Se dovessi entrare nel main draw degli Internazionali, preferiresti un primo turno con uno dei mostri sacri o magari con un altro qualificato per giocarti le tue chance? “Sarebbe in ogni caso un impegno difficilissimo, con giocatori più forti di me. Ma al momento non ci penso, sono concentrato sul prossimo match”. Pragmatismo Sonego, 20 anni e già una testa da veterano.

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