2010

Rafael  Nadal

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Rafael Nadal

Manacor 02.06.1986

Ha impiegato appena cinque anni, Rafa Nadal, per eguagliare i 17 titoli nei Masters 1000 che Andre Agassi aveva raccolto in quattordici stagioni. Nei primi tre mesi del 2010 ha vinto 16 partite su 20, ma senza conquistare titoli. Perde in finale a Doha mancando due match point, si ritira contro Murray nei quarti all’Australian Open, cede in semifinale a Indian Wells e Miami. A Montecarlo, però, la storia cambia. Nel Principato diventa il primo nell’era Open ad alzare uno stesso trofeo per sei anni di fila. Cede appena 14 game in cinque partite, il suo record, e inizia una striscia di 55 successi in 61 partite fino a fine stagione, la seconda che chiuderà da numero 1 del mondo.

Rinfrancato dal trionfo monegasco, al Foro Italico Nadal lascia solo un set, nella semifinale contro Gulbis sul nuovo Centrale, di gran lunga la miglior partita del torneo. Lo spagnolo si impone 6-4 3-6 6-4 dopo due ore e 47 minuti di battaglia, in cui a lungo il lettone comanda il gioco salvo arrivare più stanco sul traguardo. In finale, la prima fra due connazionali nella storia del torneo dal 1969, dal trionfo di John Newcombe su Tony Roche, piega David Ferrer in una domenica uggiosa di festa e di pioggia. In poche settimane, Nadal diventerà il primo giocatore a vincere Montecarlo, Roma, Madrid e Roland Garros nella stessa stagione e, allo Us Open, sarà il più giovane nell’era Open a completare il Career Grand Slam. Un trionfo completo.

Finale 2010

Rafael Nadal (Spa) b. David Ferrer (Spa) 7-5 6-2

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Maria José  Martinez Sanchez

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Maria José Martinez Sanchez

Yecla 11.08.1982

Il 2010 a Roma è l’anno della Spagna. È soprattutto la settimana di Maria José Martinez Sanchez. Catalana di di Yecla, viene da una terra di regolaristi ma pratica l’arte del serve & volley. Numero 26 del mondo “Pepa”, questo il suo soprannome, è una delle prime allieve della Juan Carlos Ferrero Academy si rivela nel 1999 con il titolo all’Orange Bowl under 18. Il salto di qualità nel circuito WTA, però, è durissimo. Nel 2004, poi, scopre di essere incinta ma perde il bambino. Non molla, decide di concedersi un’altra chance. Il 2008 è l’anno della sua rinascita, segnata dalla prima finale in carriera a Barcellona. L’anno successivo maturano anche i primi titoli in singolare, a Bogotà e soprattutto Bastad, in finale su Caroline Wozniacki, e della prima vittoria contro una Top 10, al Foro Italico su Nadia Petrova agli ottavi.

Dodici mesi dopo, Roma è il teatro della sua impresa più memorabile. Martinez Sanchez, nomen omen, va sotto di un set e di un break all’esordio ma riesce a ribaltare la situazione contro la russa Alla Kudryatseva. Batte poi Francesca Schiavone, Wozniacki, Safarova e Ivanovic senza perdere un set. In finale riscopre la palla corta e fa impazzire Jelena Jankovic, la settima giocatrice ad aver eliminato Venus e Serena Williams nello stesso torneo. Maria Josè è la nuova regina di Roma. È la prima spagnola ad alzare il trofeo al Foro Italico dal 1996. E firma così la più grande sorpresa della storia recente degli Internazionali BNL d’Italia

Palmarès

  • Campionati Internazionali d’Italia 2010

Finale 2010

Maria José Martinez Sanchez (Spa) b. Jelena Jankovic (Srb) 7-6 7-5

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2011

Novak  Djokovic

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Novak Djokovic

Belgrado 21.05.1987

“Guarda in dvd quelli che scalano l’Himalaya. Negli ultimi 200-300 metri prima della vetta, vanno avanti solo di volontà, perché la testa comanda sul fisico e ti fa migliorare sempre”. Igor Cetojevic, nutrizionista e motivatore, ha dato così la svolta alla carriera di Novak Djokovic. Nel 2011 il serbo diventa il primo giocatore che non si chiami Federer o Nadal a chiudere al numero 1 del mondo dal 2003. Disputa una delle migliori stagioni di sempre: vince tutte le prime 37 partite giocate, 70 su 76 in tutto l’anno, non lontano dal leggendario 1984 di McEnroe, dal 1974 dei 99 successi e 4 sconfitte di Connors, dal 2005 di Federer (81-4). Conquista tre Slam e cinque Masters 1000, ottiene 21 vittorie su 25 contro i top 10, 10 su 11 contro Federer e Nadal.

È proprio il maiorchino l’avversario del serbo nella finale di Roma. La partita del torneo, però, rimane la semifinale vinta contro il miglior Murray mai visto fino a quel momento sulla terra rossa. Lo scozzese, primo britannico a spingersi così avanti al Foro Italico dal 1932, paga la disabitudine ai grandi match e si arrende dopo 3 ore e 2 minuti al tiebreak del terzo. Djokovic ha chiuso al sabato oltre le 23, la domenica la pioggia un po’ lo aiuta nel togliere a Nadal le certezze in due dei suoi feudi, Madrid e Roma. La sua 39ma vittoria consecutiva nasce da una maggiore aggressività che lascia il maiorchino senza risposte. Nole vede i 46 successi di fila, il record di Vilas. Ci vorrà un Federer in versione “mago”, a Parigi, per cancellare il sogno.

Finale 2011

Novak Djokovic (Srb) b. Rafael Nadal (Spa) 6-4 6-4

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Maria  Sharapova

Country
Maria Sharapova

Nyagan 18.04.1987

La storia di Maria Sharapova a Roma si può dividere in due periodi distinti. Prima del 2011, Sharapova aveva giocato al massimo due semifinali, nel 2005 (fermata a un set dalla finale, un po’ a sorpresa, contro Patty Schnyder) e nel 2008 (batte Cibulkova e Wozniacki, dà forfait però contro Jankovic). Dal 2011, diventa la regina di Roma. Non è più “una mucca sul ghiaccio” quando gioca sulla terra rossa e un anno dopo diventerà la decima giocatrice a completare il Career Grand Slam dopo Maureen Connolly, Doris Hart, Shirley Fry, Margaret Smith Court, Billie Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf e Serena Williams. 35 titoli in carriera, 22 settimane al numero 1 del mondo e l’argento olimpico di Londra puntellano la storia della siberiana che nel 2011, a Roma, beneficia del forfait di Vika Azarenka, a metà del secondo set, nei quarti.

La semifinale contro Wozniacki, la sua decima sfida contro una numero 1 del mondo, è un’esibizione di pazienza e freddezza. La terza vittoria stagionale contro una top-10 la proietta da favorita alla finale contro Samantha Stosur, che sconfiggerà per l’ottava volta in altrettanti incontri. Troppa la differenza di classe e di esperienza, esacerbata dalle tre ore di pioggia che hanno spostato in avanti l’inizio della finale. Inizia così la nuova era della regina Maria.

Palmarès

  • Campionati internazionali d’Italia 2001 2012 2015
  • Campionati internazionali d’Australia 2008
  • Campionati Internazionali di Francia 2012 2014
  • Wimbledon 2004
  • Campionati internazionali degli Stati Uniti 2006

Finale 2011

Maria Sharapova (Rus) b. Samantha Stosur (Aus) 6-2 6-4

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2012

Rafael  Nadal

Country
Rafael Nadal

Manacor 02.06.1986

E’ una stagione monca, il 2012 di Nadal, che si chiude dopo la sconfitta contro Rosol a Wimbledon e fuori dalla top 2 per la prima volta dal 2004. Fa comunque in tempo a dare forfait contro Murray a Miami, secondo walkover in 777 partite, a vincere Barcellona per la settima volta, a trionfare a Montecarlo per l’ottava, a centrare almeno uno Slam per l’ottava stagione di fila. Resta il re della terra battuta, Nadal, che sul rosso vince 23 partite su 24 e prima di conquistare il Roland Garros, si laurea per la sesta volta re degli Internazionali d’Italia.

Al Foro, come nel Principato di Monaco e alla Porte d’Auteuil, l’avversario è sempre lo stesso: Novak Djokovic. A Roma, in un lunedì comunque carico di passione, Nadal trionfa senza perdere un set: è il primo nella storia a riuscirci per due volte, e raggiunge così i 35 titoli sul rosso, a dieci dal record di Vilas, a cinque da Muster). Il 21mo titolo in un Masters 1000 matura dopo un percorso che lo porta a vincere 33 set di fila in stagione. Una striscia apparsa in pericolo solo nel tiebreak del primo set della semifinale contro Ferrer. Rafa salva 10 palle break, si impone al tiebreak e veleggia verso il trionfo. In finale, la vendetta di Nadal nella prima finale che si ripete per tre anni agli Internazionali BNL d’Italia, è scritta nei 41 errori del serbo, nella testa fresca e nell’aggressività ritrovata di cui parla zio Toni. Il Rafa VI diventa leggenda.

Finale 2012

Rafael Nadal (Spa) b. Novak Djokovic (Srb) 7-5 6-3

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Maria  Sharapova

Country
Maria Sharapova

Nyagan 18.04.1987

Non è facile la difesa del titolo a Roma per Maria Sharapova. Masha, che arriva a Roma dopo le finali perse all’Australian Open, a Indian Wells e Miami, forte del primo titolo stagionale a Stoccarda, apre l’edizione 2012 contro Christina McHale.La partita supera le due ore di gioco. Decisivo, nel primo e nel secondo set, l’undicesimo gioco.  Agli ottavi, affronta Ana Ivanovic, in un grande classico del tennis femminile. La rivalità tra Ana e Maria va oltre l’estetica, si traduce in una tensione anche fisica fuori dagli schemi. È un thriller che attira gli spettatori. Ogni attimo può essere decisivo. L’esito non è mai scontato, nemmeno quando la serba va a servire per il primo set. Si romperà presto, invece, l’equilibrio nel quarto affascinante solo sulla carta contro Venus Williams. La semifinale contro Angelique Kerber ha un andamento simile e un punteggio quasi identico.

La finale, invece, è un giro bagnato sulle montagne russe. Li Na allunga 6-4 4-0 ma perde otto giochi di fila e manca due match point sul 6-5 nel terzo. La pioggia le costringe a un’attesa di due ore prima del tiebreak. L’esperienza della russa fa la differenza. Commette tre errori in più, ottiene un vincente in meno e vince un punto in meno della cinese. Ma mette la firma su quello più importante, che le fa mettere le mani sul trofeo. Il punto che la rende la regina di Roma.

Finale 2012

Maria Sharapova (Rus) b. Li Na (Cina) 4-6 6-4 7-6

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2013

Rafael  Nadal

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Rafael Nadal

Manacor 02.06.1986

Non c’è fine al dominio di Rafa Nadal al Foro Italico. All’ottava finale in nove partecipazioni, lo spagnolo conquista il titolo per la settima volta. Non è un percorso facile, però. Perde due set, nel quarto di finale contro David Ferrer e in un terzo turno stellare contro Ernst Gulbis che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, come il tennis non sia uno sport matematico. Si può vincere anche facendo meno punti. Non tutti i punti sono uguali. Quando la palla pesa di più, Nadal dà il massimo, gli avversari scendono. Quel giorno del 2013, il pubblico del Foro ha imparato due lezioni. Si può vincere facendo meno punti. Si può perdere giocando un tennis sublime.

La finale con Federer, il trentesimo scontro fra i due più grandi rivali dell’era moderna, è la seconda più breve agli Internazionali BNL d’Italia. Alla ventesima finale contro lo svizzero, la settantanovesima in carriera, Nadal infila il successo numero 20 negli scontri diretti e conquista il titolo numero 56, il ventiquattresimo in un Masters 1000. Da inizio stagione, il maiorchino ha vinto 36 partite su 38 e disputato otto finali consecutive per la prima volta in carriera, un traguardo riuscito per l’ultima volta proprio a Federer nel 2007. Tornato a inizio stagione dopo sette mesi di infortunio, diventerà a Parigi il primo a vincere uno stesso Slam otto volte e a superare le 35 vittorie stagionali sul rosso. Nonostante lo stop a Wimbledon con il belga Darcis, l’avversario con la più bassa classifica che l’abbia battuto in uno Slam, chiuderà la stagione tornando al numero 1 del mondo per la prima volta dal 2011. Il ritorno del re.

Finale 2013

Rafael Nadal (Spa) b. Roger Federer (Svi) 6-1 6-3

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Serena  Williams

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Serena Williams

Saginaw 25.09.1981

Come a Roma, solo a Roma. Come Serena Williams, solo Serena Williams. Nell’estate del 2013, a undici anni di distanza dalla prima volta, la più anziana giocatrice di sempre a tornare al numero 1 del mondo conquista il Foro Italico. È una stagione trionfale per Serena che firma il titolo a Brisbane e scrive la storia a Miami. In Florida batte tre top 5, Li Na, Radwanska e in finale Sharapova, e diventa così la quarta giocatrice dopo Evert, Graf, Navratilova a vincere uno stesso torneo almeno sei volte. Conferma poi il titolo sulla terra verde di Charleston, battendo in semifinale Venus nel primo scontro tutto in famiglia dai WTA Championships del 2009, e a Madrid.

A Roma Serena non incontra ostacoli. Conosce solo trionfi. Lascia quattro game a Laura Robson, appena uno a Dominika Cibulkova. Ne perde due con Carla Suarez Navarro nei quarti e tre contro Simona Halep in semifinale. La finale contro Victoria Azarenka, che l’ha battuta a Doha a inizio stagione, non ha storia. Serena porta a casa 41 punti su 74, firma la diciassettesima vittoria consecutiva sulla terra battuta e raggiunge i 51 titoli, l’ottavo sul rosso. In cinque partite, Serena Williams ha perso solo 14 game. A Roma, solo Evert (1975) e Sabatini (1991) hanno fatto meglio nell’Era Open, lasciando 13 giochi. Serena allunga a 24 la striscia di vittorie di fila, la sua più lunga in carriera. La porterà fino a 34, a una dal record di Venus, ma si fermerà contro Sabine Lisicki a Wimbledon. Ma gli undici titoli complessivi e i 12 milioni di dollari vinti fanno del 2013 una delle migliori stagioni di sempre della regina della WTA.

Finale 2013

Serena Williams (Usa) b. Victoria Azarenka (Blr) 6-1 6-3

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2014

Novak  Djokovic

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Novak Djokovic

Belgrado 21.05.1987

Novak Djokovic alimenta la crisi di Rafa Nadal, che mai aveva perso così tante partite sulla terra battuta dal 2004. Rafa, bravo a ribaltare il 6-1 subito nel primo set dei “quarti” contro Murray nella miglior partita del torneo, perde la seconda finale a Roma contro il serbo. Djokovic domina con 46 vincenti a 15 e conquista il 18mo Masters 1000 in 29 finali, il 44mo titolo in carriera. Non ha avuto un torneo facile. Ha esordito battendo in due set Stepanek, al terzo ha ceduto il primo a Philipp Kohlschreiber e nei quarti ha piegato in due ore e mezza Ferrer. In semifinale ha salvato sette palle break su otto e rimontato un set a Milos Raonic in poco più di tre ore di gioco.

Ha già battuto Nadal in finale a Miami, per completare per la seconda volta il Sunshine Double dopo il trionfo a Indian Wells su Roger Federer. Proprio contro lo svizzero, in semifinale a Montecarlo, ha perso la possibilità di diventare il primo a vincere cinque Masters 1000 di fila. A Roma, in una finale dai due volti dopo un primo set irriconoscibile, chiude 4-6 6-3 6-3. Il terzo trionfo agli Internazionali d’Italia, culmine di un anno da 14 vittorie su 16 sulla terra battuta, lo lancerà verso il titolo a Wimbledon e lo scettro di numero 1 che mantiene, per la terza volta in quattro anni, a fine stagione. Grazie al forfait di Federer, diventerà il primo dopo Lendl a vincere il Masters tre volte di fila. Diventerà il re dell’ATP.

Finale 2014

Novak Djokovic (Srb) b. Rafael Nadal (Spa) 4-6 6-3 6-3

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Serena  Williams

Country
Serena Williams

Saginaw 25.09.1981

Dopo il titolo del 2013, Serena si ripresenta da campionessa in carica nel 2014. Il ritorno è una cavalcata agevole. Supera senza problemi Andrea Petkovic, Varvara Lepchenko e Shuai Zhang. Arriva in semifinale senza aver perso un set e senza aver affrontato nemmeno una top 20. In semifinale, contro Ana Ivanovic, perde il primo set del torneo ma rimane padrona del match. Conquista così la finale numero 77 di una carriera straordinaria.

È grande l’attesa per la sfida contro Sara Errani, che ha centrato la seconda semifinale consecutiva grazie al successo su Li Na, il primo in carriera contro una delle prime 3 giocatrici del mondo. Il successo su Jankovic la rende la quarta italiana in finale agli Internazionali BNL d’Italia dopo Lucia Valerio (1931, a Milano), Annelies Ullstein Bossi Bellani (1950) e Raffaella Reggi (1985, a Taranto). Lo stiramento inguinale di cui soffre l’azzurra, però, trasforma la finale in un monologo dal 3-4 nel primo set. Serena si ripete a Roma e firma il terzo titolo della stagione, la quarta che chiuderà da numero 1 del mondo. Con un posto nella storia per i 4 milioni vinti insieme al titolo degli Us Open: è l’assegno più alto che si sia mai visto per un torneo di tennis.

Finale 2014

Serena Williams (Usa) b. Sara Errani (Ita) 6-3 6-0

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2015

Novak  Djokovic

Country
Novak Djokovic

Belgrado 21.05.1987

L’anno del Cannibale. Novak Djokovic combatte contro se stesso e contro la storia. Diventa il primo a vincere cinque Australian Open dal 1968 e l’unico nella storia a conquistare i primi tre Masters 1000 della stagione. Vince tre major e arriva a due set dalla più grande impresa del tennis mondiale, il Grande Slam. Impreziosisce una stagione straordinaria, chiusa con quindici finali di fila e il quarto titolo consecutivo al Masters (altro record) con il trionfo a Roma dove non è mai uscito prima dei quarti di finale. Nicolas Almagro, Thomaz Bellucci e Kei Nishikori lo spingono al terzo set, Ferrer non va oltre un’onorevole sconfitta per 6-4 6-4. Nessuno lo ferma nella corsa verso la sesta finale al Foro Italico.

Il trentanovesimo confronto contro Roger Federer, secondo duello più frequente nel circuito nell’era Open, si trasforma in un’esibizione di fierezza e atletismo, di resistenza e palle corte, che sfianca lo svizzero e spegne le speranze del pubblico romano, schierato quasi interamente dalla parte di Federer, che il serbo prova a blandire disegnando un cuore sull’obiettivo della telecamera. Djokovic gioca la miglior partita del suo torneo e chiude 64 63 in 75 minuti. È il titolo numero 53 della sua carriera, ne ha vinti anche più del suo coach Boris Becker, il ventiquattresimo in un Masters 1000. Diventerà il primo a vincerne sei, di titoli in questa categoria, in una sola stagione e a superare i 15 milioni di dollari di prize money. Se lo chiamano il Cannibale ci sarà un perché.

Finale 2015

Novak Djokovic (Srb) b. Roger Federer (Svi) 6-4 6-3

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Maria   Sharapova

Country
Maria Sharapova

Nyagan 18.04.1987

“Sono felice come il cerbiatto Bambi”. La favola di Maria Sharapova, regina di Roma, ha il lieto fine che Carla Suarez Navarro in finale ha solo accarezzato. Vorrebbe lasciare ai suoi occhi solo i sogni che non fanno svegliare, ma si ferma a un set dall’impresa. A Roma, la russa è arrivata dopo il titolo a Brisbane (perdendo solo 21 game), la finale all’Australian Open e la finale di Madrid. È scesa al numero 3 del mondo e ha perso contro Kerber al secondo turno a Stoccarda. La terra rossa, però, è ormai la superficie su cui si esprime meglio.

All’esordio beneficia del ritiro di Jarmila Gajdosova, che abbandona in svantaggio 6-2 3-1. Negli ottavi supera agevolmente Bojana Jovanovski con un doppio 6-3. Nei quarti domina 6-3 6-2 Victoria Azarenka, scesa al numero 29 del mondo dopo un 2014 segnato da troppi problemi fisici. In semifinale si prende la rivincita su Daria Gavrilova che l’aveva battuta a Miami celebrando la sua prima vittoria in carriera contro top 10.

In finale, dopo aver perso il primo set e mancato per due volte un break di vantaggio nel secondo, sfianca la Suarez Navarro e conquista il trentacinquesimo titolo in carriera. Ha vinto 62 delle ultime 68 partite sul rosso e raggiunto Serena Williams nella classifica delle giocatrici in attività più vincenti sulla terra battuta, con 11 tornei conquistati.

Finale 2015

Maria Sharapova (Rus) b. Carla Suarez Navarro (Spa) 4-6 7-5 6-1

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2016

Andy  Murray

Country
Andy Murray

Glasgow 14.05.1987

Sir Andrew Barron Murray nasce a Glasgow ma cresce a Dunblane, dove lui e il fratello Jamie (futuro n.1 Atp nel doppio) sono tra i sopravvissuti al drammatico massacro della scuola elementare (16 bambini uccisi da un uomo armato di pistola nel 1996). Sua madre Judy è insegnante di tennis e i figli crescono bene con la racchetta in mano. Andy, gran fisico, sensibilità, tempo sulla palla e doti di combattente si fa largo in un’epoca ricca di grandi talenti, diventando insieme a Roger Federer, Rafael Nadal, e Novak Djokovic uno dei “Fab Four” che dominano il circuito dal 2005 in poi conquistando la stragrande maggioranza dei titoli che contano. Inizialmente Andy pare il meno incisivo dei quattro, poi l’esplosione. Nel 2012 perde la finale a Wimbledon contro Roger Federer ma si rifà poco dopo conquistando l’oro olimpico sulla stessa erba londinese. Poche settimane più tardi arriva anche il primo Slam, a New York. Ma l’impresa davvero storica arriva nel 2013, quando rompe un tabù che dura dal 1936: è il primo britannico a conquistare i Championships a Wimbledon dai tempi di Fred Perry. E ripete il trionfo all’All England Club nel 2016 quando decide di lanciarsi in un’impresa che pareva impossibile, sottrarre il trono mondiale a Novak Djokovic che dominava incontrastato da due stagioni.

Una rincorsa straordinaria, coronata con il successo alle Atp Finals di Londra, che ha avuto come momento di forte valenza simbolica la prima vittoria di Murray agli Internazionali Bnl d’Italia, dove ha superato in finale proprio Novak Djokovic, battendolo per la prima volta su un campo in terra rossa. Da non dimenticare il successo di Andy in Coppa Davis del 2015, giocando sia i singolari che il doppio con il fratello Jamie: anche l’Insalatiera mancava ai britannici dal 1936.

Palmarès

  • Campionati Internazionali d’Italia 2016
  • Wimbledon 2013 2016
  • US Open 2012

Finale 2016

Andy Murray (Gb) b. Novak Djokovic (Srb) 6-3 6-3

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Serena  Williams

Country
Serena Williams

Saginaw 25.09.1981

La regina è tornata. Serena Williams non vinceva un titolo dal torneo di Cincinnati del 2015. Non era stato facile superare la delusione per il Grande Slam mancato a New York nel giorno di gloria di Roberta Vinci e la finale persa in Australia, la ventiseiesima in uno Slam, contro Angelique Kerber. Dall’agosto 2015, Serena ha disputato appena quattro tornei e per la prima volta dal 1998 si presenta a Roma senza nemmeno un titolo all’attivo in stagione.

Al Foro Italico supera all’esordio Friedsam, piega alla distanza McHale che la costringe al tiebreak nel primo set, lascia due game a Kuznetsova che l’aveva sorpresa a Miami e cinque a Begu in semifinale. Per il titolo affronta Madison Keys, alla prima finale in un Premier 5 in carriera. Non si vedeva un derby statunitense per decidere la vincitrice degli Internazionali BNL d’Italia dal 1970 quando Billie Jean King sconfisse Julie Heldman. Keys, la prima non testa di serie in finale a Roma dopo Martinez Sanchez nel 2010 gioca senza paura ma non basta. Serena Williams celebra il settantesimo titolo in carriera in 89 finali. Trionfa al Foro Italico per la quarta volta come Conchita Martinez e Gabriela Sabatini.

Finale 2016

Serena Williams (Usa) b. Madison Keys (Usa) 7-6 6-3

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2017

Alexander  Zverev

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Alexander Zverev

Amburgo 19.04.1997

Vincere gli Internazionali BNL d’Italia a soli 20 anni, primo titolo Atp Masters 1000 in carriera, non è sorprendente per Alexander Zverev. L’Italia la conosce bene: nel 2013 aveva conquistato gli Internazionali Juniores a Milano (noti anche come Trofeo Bonfiglio) una prova under 18 che vale uno Slam. E a soli 16 anni e 36 giorni aveva stabilito il record come il più giovane campione di sempre.

E’ un predestinato, l’altissimo Sasha (un metro e 98), figlio di un ex ‘pro’ russo Alexander (suo allenatore) e fratello di Misha, anche lui top player, che chiuderà l’annata al n. 33 del ranking Atp.

Da Roma Zverev prenderà slancio per arrampicarsi fino al n. 3 del mondo alla fine di una stagione in cui avrà messo insieme ben 5 titoli (oltre a quello del Foro Italico, il Masters 1000 di Montreal, dove batte Roger Federer in finale, l’Atp 500 di Washington e gli Atp 250 di Montpellier e Monaco di Baviera).

A Roma aveva esordito l’anno precedente, battendo al primo turno il bulgaro Dimitrov ma inginocchiandosi poi di fronte al monumento Federer. Nel 2017 la sua marcia trionfale comprende i successi contro due top 10: il canadese Raonic (n.6 del mondo) nei quarti di finale e il n.2 Novak Djokovic, un campione con 12 titoli del Grande Slam nel carniere. A rendergli però la vita più dura sono due giganti come lui: il sudafricano Kevin Anderson al primo turno e lo statunitense John Isner in semifinale. Gli strappano un set ma non possono fermarlo.

Palmarès

  • Campionati Internazionali d’Italia 2017

Finale 2017

Alexander Zverev (Ger) b. Novak Djokovic (Srb) 6-4 6-3

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Elina  Svitolina

Country
Elina Svitolina

Odessa 11.09.1994

Sembra deciso dagli astri il primo grande successo di Elina Svitolina, proprio quello degli Internazionali BNL d’Italia. Che avesse le stimmate della campionessa lo si era capito già nelle competizioni giovanili: vincitrice del titolo junior al Roland Garros nel 2010 quando aveva solo 15 anni, era stata poi finalista a Wimbledon under 18, nel 2012.

Quando arriva al Foro Italico nel 2017, la grintosa bionda del Mar Nero è lì, alle porte della top 10, n.11 della classifica Wta. Vince una bella sfida, tiratissima, nei quarti di finale contro la n.2 del tabellone, la ceca Karolina Pliskova. Poi però può approfittare del ritiro della spagnola Muguruza in semifinale e della distorsione alla caviglia che condiziona la prestazione della rumena Halep in finale. Il trionfo romano è una rampa di lancio per il maritato balzo verso le alte sfere. Arriverà fino ai quarti al Roland Garros, vincerà il Wta Premier di Toronto e, soprattutto, le Wta Finals di Singapore. E l’11 settembre 2017 sarà per la prima volta sul podio assoluto, n.3 del mondo.

Palmarès

  • Campionati Internazionali d’ltalia 2017

Finale 2017

Elina Svitolina (UKR) b. Simona Halep (Rom) 4-6 7-5 6-1

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2018

Rafael  Nadal

Country
Rafael Nadal

Manacor 02.06.1986

Sette vittorie come lui a Roma nessuno poteva vantarle. Né 10 titoli al Roland Garros. Eppure il Rafael Nadal che affonta gli Internazionali BNL d’Italia 2018, già consacrato come il più forte tennista di sempre sulla terra battuta, è a bocca asciutta al Foro Italico da cinque anni. Nell’avvio di stagione ha già trionfato a Barcellona e Monte-Carlo. Il grande favorito è lui e in effetti, fino alla finale, l’unico in grado di metterlo in difficoltà e di strappargli un set è l’azzurro Fabio Fognini, nei quarti.

Ad attenderlo nella partita decisiva c’è però il campione in carica, il tedesco Alexander Zverev, 21 anni, la stella più brillante della Next Gen. Sascha arriva dal successo nel Masters 1000 di Madrid, dove ha superato in finale l’austriaco Thiem, capace di eliminare proprio Nadal nei quarti.

E’ un grande scontro generazionale. Rafa gioca un primo set straordinario e Zverev è quasi spazzato via. Poi però trova la misura sulle grandi rotazioni dello spagnolo e prende il comando degli scambi con precisione e profondità. Il servizio è devastante spesso sopra i 215 Km/h. Sascha pareggia e sembra scappar via all’inizio della partita decisiva. E’ come se lo spagnolo avesse smarrito la chiave tattica che gli aveva consentito di dominare all’inizio. Sul 3-1 Zverev arriva la pioggia. Durante le due interruzioni (10 minuti la prima, quasi un’ora la seconda) Rafa si snebbia. Non concede più nemmeno un game.

Finale 2018

Rafael Nadal (Spa) b. Alexander Zverev (Ger) 6-1 1-6 6-3

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Elina  Svitolina

Country
Elina Svitolina

Odessa 11.09.1994

Non è più un outsider di lusso l’Elina Svitolina che affronta la 75esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia. E’ n.4 del mondo e si merita la testa di serie n.4. Il suo è un cammino deciso, tranquillo. Si distrae solo nel primo set contro la russa Daria Kasatkina al terzo turno e lo regala. Poi ribalta la partita e avanza senza esitazioni nei turni successivi, sfoggiando una vistosa tigre tatuata sulla gamba destra.

In finale la aspetta, come l’anno prima, la rumena Simona Halep che nel frattempo è diventata n.1 del mondo. Ma a Roma è Elina a sentirsi imperatrice e Halep viene travolta. Paga lo scotto di una furibonda battaglia giocata il giorno prima in semifinale contro la rinata Maria Sharapova, due ore e 26 minuti di lotta. Ma Svitolina è perfetta: impiega solo un’ora e 9 minuti per diventare la prima giocatrice a imporsi due volte di fila sulla terra del Foro Italico dai tempi della doppietta di Serena Williams (2013/14).

Finale 2018

Elina Svitolina (Ukr) b. Simona Halep (Rom) 6-4 6-0

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2019

Rafael  Nadal

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Rafael Nadal

Manacor 02.06.1986

Nadal sbarca a Roma nel 2019 con zero titoli (anche sulla “sua” terra ha perso con Thiem a Barcellona, Con Fognini a Monte-Carlo, con Tsitsipas a Madrid) e diversi problemi tecnici da risolvere, ma in lui cova il fuoco di chi non si dà mai per vinto.

Di prima mattina il silenzio del Centrale è squarciato dal boato delle pallate di Rafa, che si allena con un’intensità al limite della furia. Colpisce ogni palla come se fosse il match point della finale, il suo sguardo è sportivamente feroce, vuole riprendersi il trono del “rosso”. Lavora soprattutto sul diritto lungo linea, cercando di ritrovare il miglior feeling nella spinta e nella chiusura del colpo.

Sulla terra amica del Foro Italico scatta qualcosa dentro di lui, ritrova misure e automatismi, come dimostra il crescendo nel torneo. Schianta Chardy e Basilashvili concedendo un game a match.

Poi però nei quarti soffre nel primo set contro Verdasco. Fernando è in ottima forma, le sue accelerazioni pungono Rafa che, costretto a difendersi, va sotto di un break. Lotta Nadal, strappa il servizio al rivale ma non riesce a controllare il gioco, la palla gli scappa via quando accelera e nello scambio il diritto non ha un rendimento costante. Verdasco spinge, si procura le chance per tornare in vantaggio, c’è grande tensione in campo. A quel punto qualcosa scatta in Rafa, all’improvviso l’interruttore accende la luce. Si aggrappa alla prima di servizio, chirurgica, e finalmente trova una serie di punti in spinta da campione. Da Rafa Nadal.

Per incanto il suo tennis torna fluido, potente, preciso. Non concede più un game al rivale, quell’intensità provata in duri allenamenti si rivede in partita, non ce n’è più per nessuno. In semifinale ritrova Tsitsipas, per la rivincita di Madrid, ma rispetto alla settimana precedente in campo scende un altro Nadal: un’aggressività e intensità letali.

In finale sconfigge Djokovic dominandolo nel primo parziale, soffrendo nel secondo set perso 6-4, e scappando via sicuro nel terzo, con il serbo esausto dopo un torneo molto duro. Quel diritto lungolinea, tanto provato in allenamento da Rafa, ha demolito la resistenza di Novak. Nadal alza per la nona volta la coppa degli Internazionali BNL d’Italia, ma soprattutto ritrova sicurezza nel suo tennis, tornato dominante.

Finale 2019

Rafael Nadal (Esp) b. Novak Djokovic (Srb) 6-0 4-6 6-1

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Karolina   Pliskova

Country
Karolina Pliskova

Louny 20.03.1992

Fisico slanciato da top model (nonostante la passione dichiarata per pizza pasta) guarda quasi tutte dall’alto in basso grazie ai 186 centimetri che madre natura le ha donato (e che per tre anni di fila le hanno permesso di essere la “ace-woman” del tour). Eppure lei e la gemella Krystina da piccole ripiegarono sul tennis perché troppo basse per il basket!). le due sorelle sono praticamente identiche: Karolina si distingue perché sfoggia su braccio e coscia sinistri due grandi tatuaggi tribali in stile polinesiano e perché è decisamente la più forte. La tenuta di concentrazione è l’unico limite che nel suo gioco caratterizzato da grandi qualità tecniche e fisiche: non le ha impedito comunque di diventare n.1 del mondo (e di rimanerlo per 8 settimane) il 17 luglio del 2017.

Non le impedisce nemmeno di conquistare il suo titolo più prestigioso proprio al Foro Italico. Lei che era arrivata a Roma avendo vinto in stagione soltanto un match sulla terra battuta, anche per colpa di un virus che l’aveva un po’ debilitata. In finale di questi Internazionali BNL d’Italia cui era approdata da numero 7 Wta e quarta testa di serie, ha battuto per 6-3 6-4, in un’ora e 25 minuti di gioco, la britannica Johanna Konta, numero 42 del ranking mondiale.

Voleva questo trofeo Karolina anche per dimostrare a coach Conchita Martinez – quattro volte vincitrice a Roma – di aver assimilato le giuste nozioni per affrontare al meglio la terra rossa. Conquistandolo è diventata la prima ceca a trionfare sulla terra capitolina dal 1978, 41 anni dopo il successo di Regina Marsikova

Palmarès

  • Campionati Internazionali d’Italia 2019

Finale 2019

Karolina Pliskova (Rep. Ceca) b. Johanna Konta (Gb) 6-3 6-4

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