La storia

La storia degli Internazionali d’Italia è cominciata nel 1930 presso il Tennis Club Milano di via Arimondi, grazie al lavoro e alla passione del conte Alberto Bonacossa.

Nel 1935 il torneo prese definitivamente possesso dell’impianto in cui ancora oggi si svolge, il Foro Italico, costruito a partire dal 1928 su progetto dell’architetto Del Debbio, per spostarsi da allora in tre sole occasioni, una comune ai tornei maschile e femminile, nel 1961, quando il torneo si disputò allo Sporting di Torino nell’ambito delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, le altre due solo per il torneo femminile, che nel corso degli anni Ottanta trovò momentanea collocazione prima a Perugia poi a Taranto.

Cinque i vincitori italiani in campo maschile, per sei titoli conquistati (otto invece i finalisti per dieci finali disputate), tre le vincitrici in campo femminile (con quattro finali tutte giocate dalla Valerio). Uberto de Morpurgo, Emanuele Sertorio, Giovanni Palmieri e Giorgio de’ Stefani furono i primi protagonisti italiani del torneo maschile che si inaugurò con la vittoria di William “Bill” Tilden, giunto a Milano ormai trentasettenne e con alle spalle un grandioso palmares che contava sette vittorie in Davis, sette a Forest Hills e 2 a Wimbledon. De Morpurgo, finalista in quella prima occasione, finì battuto con un secco 61 61 62.

Così, la prima vittoria italiana porta la firma di Emanuele Sertorio (1933) sul francese Legeay per 63 61 63. L’anno successivo fu la volta della prima finale tutta italiana che vide di fronte Giovanni Palmieri e Giorgio de’ Stefani. Finì con Palmieri (poi finalista anche nel 1935) vittorioso per 63 60 75. La lunga sosta bellica (dal 1936 al 1949 i campionati non furono disputati) consegnò il torneo nelle mani dei più importanti tennisti degli anni Cinquanta: Drobny (3 titoli), Sedgman, Patty. L’unico italiano a inserirsi fu Gianni Cucelli, finalista nel 1951 e battuto da Drobny 61 108 60.

Fu nella seconda metà del decennio che il tennis italiano riprese vigore grazie a Gardini, Merlo e Pietrangeli. I primi due furono protagonisti nel 1955 della seconda finale tutta italiana nella storia degli Internazionali: la vinse Gardini su Merlo costretto al ritiro per crampi.

L’avvento di Pietrangeli inizia nel 1957: prima finale e prima vittoria, ancora una volta su Merlo (86 62 64) nella terza e ultima finale tutta italiana. Pietrangeli fu nuovamente finalista nel 1958, battuto da Rose, vinse la prova torinese del 1961 su Laver (68 61 61 62) e giocò la sua ultima finale romana nel 1966, contro Tony Roche.

Dieci anni più tardi, il Foro tornò a parlare la lingua del nostro tennis grazie a Panatta, vincitore nel 1976 sull’argentino Vilas per 26 76 62 76. Panatta inaugurò di fatto un triennio di grande tennis italiano che vide nel 1977 finalista Zugarelli (superato da Gerulaitis) e nel 1978 di nuovo Adriano in finale, battuto solo al quinto set da Bjorn Borg (16 63 61 46 63). Fu quella l’ultima finale italiana al Foro, che per tutti gli anni Ottanta e Novanta divenne proprietà di sudamericani (sette vittorie, con Vilas, Clerc, Gomez, Mancini, Rios e Kuerten), statunitensi (quattro vittorie, con Arias, Courier e Sampras), austriaci (tre vittorie, tutte di Muster), spagnoli (Sanchez e Corretja) e svedesi (Wilander e Norman) con due vittorie.

La finale del 2001 è andata allo spagnolo Juan Carlos Ferrero, mentre nel 2002 André Agassi ha finalmente conquistato per la prima volta il titolo che mancava al suo straordinario palmares. Un vincitore a sorpresa nel 2003, l’arcigno spagnolo Felix Mantilla, primo giocatore dal 1963 capace di aggiudicarsi il torneo senza essere compreso tra le teste di serie. Un successo maturato battendo in finale lo svizzero Roger Federer, favorito della vigilia. Nel 2004 la coppa degli Internazionali resta in Spagna, ma cambia padrone: Carlos Moya batte in finale l’argentino David Nalbandian e si aggiudica il Telecom Italia Masters.

Indimenticabile la finale del 2005, vinta ancora una volta da uno spagnolo, Nadal, sull’argentino Coria: cinque tiratissimi set, oltre 5 ore di lotta, 3.600.000 telespettatori. Ma ancor più indimenticabile è la finale del 2006, in cui Nadal fa il bis, ancora una volta al tie-break del quinto set, ai danni del numero 1 del mondo Federer dopo avergli annullato due match-points. Queste due finali sono rispettivamente prima e seconda nella classifica delle più lunghe: 5 ore e 14 minuti quella del 2005, 5 ore e 6 minuti quella del 2006. Più breve, ma altrettanto significativa, la terza vittoria consecutiva di Nadal nel 2007 ai danni del cileno Gonzalez.

Il 2008 ha visto invece brillare Novak Djokovic, primo serbo a vincere al Foro Italico. Il tennista di Belgrado ha battuto in finale lo svizzero Stanislas Wawrinka. Nel 2009 e nel 2010 riecco Nadal: il mancino spagnolo ha così raggiunto quota cinque titoli al Foro Italico, record del torneo.
Nel 2011 il bis di uno scatenato Djokovic, capace di travolgere in finale proprio il mancino spagnolo. Nel 2012, infine, la rivincita di Rafa nella finale posticipata al lunedì per la pioggia.
Nel 2013 il settimo sigillo di Nadal. Il mancino di Manacor ha travolto in finale Roger Federer con il netto punteggio di 6-1, 6-3 in poco più di un’ora. Nessuno, sinora, ha mai vinto quanto Rafa al Foro Italico.
Nel 2014, come tre anni prima, Rafa Nadal si è fermato in finale contro Djokovic, indiscusso numero 1 del mondo a fine stagione. Il serbo si è confermato con il poker del 2015, quando in finale ha dato l’ennesimo dispiacere romano a Roger Federer, che per la quarta volta in carriera si è visto sfuggire il titolo del Masters 1000 capitolino.

Djokovic ha raggiunto la finale anche nei due anni successivi. Nel 2016, sotto una pioggia leggera, ha perso contro Andy Murray che ha festeggiato al meglio il ventinovesimo compleanno. Nel 2017 ha ceduto contro Alexander Zverev, diventato il più giovane a conquistare tre titoli Masters 1000 dopo lo stesso Djokjovic nel 2007.
Nel 2018 e nel 2019, Rafa Nadal ha allungato la sua lista di record portando a nove i suoi trionfi agli Internazionali BNL battendo rispettivamente Zverev e Djokovic, a cui ha riservato il primo 6-0 nella storia della loro rivalità.

La finale del 2020 è stata una questione tra Novak Djokovic e l’argentino Diego Schwartzman, capace di fermare Nadal nei quarti di finale ma non di impedire al serbo di conquistare il quinto titolo al Foro Italico.

Ancora Nadal ha risposto nel 2021 al rivale, doppiandolo con il decimo successo romano (nuovo record assoluto), colto battendo in finale lo stesso Djokovic, peraltro costretto dalla pioggia a giocare il giorno prima due partite tiratissime al terzo set: i quarti contro Stefanos Tsitsipas e la semifinale contro Lorenzo Sonego.

Il testa a testa tra Rafa e Nole è proseguito nel 2022 con Djokovic che ha saputo approfittare della sconfitta del maiorchino negli ottavi (per mano del canadese Denis Shapovalov) per conquistare il suo sesto titolo a spese, in finale, di Stefanos Tstitsipas, il nuovo astro greco ancora una volta a un passo dalla grande affermazione.


In campo femminile si deve invece alla milanese Lucia Valerio il primo successo per i nostri colori. Finalista nel torneo inaugurale del 1930, battuta dalla spagnola de Alvarez, Lucia conquistò il titolo nel 1931 superando la statunitense Andrus 26 62 60 e fu di nuovo finalista in altre tre edizioni, nel 1932, nel 1934 e nel 1935.

Alla ripresa, dopo la guerra, subito un titolo italiano grazie ad Annelies Bossi (sulla tedesca Curry, 64 64) poi una lunghissima attesa, addirittura 35 anni, prima di rivedere un’italiana sul podio più alto, grazie a Raffaella Reggi vincitrice nell’edizione del 1985 a Taranto. In campo maschile il record di vittorie appartiene con tre successi a Drobny, Mulli?gan e Muster. In campo femminile svetta invece Chris Evert con cinque titoli, seguita da Gabriela Sabatini e Conchita Martinez con 4.

Nel 2002 il torneo è stato vinto da Serena Williams in finale sulla belga Henin, mentre un’altra belga, Kim Clijsters, si è imposta nel 2003 dopo un’appassionante rimonta sulla francese Amelie Mauresmo. La campionessa francese, dopo tre finali perse (2000,2001 e 2003), si è aggiudicata sia l’edizione 2004, battendo in finale l’americana Jennifer Capriati, che quella 2005, in cui ha superato la svizzera Schnyder. Nel 2006 si è invece registrato il ritorno della Hingis, che aveva già vinto nel 1998, e nel 2007 la consacrazione della serba Jelena Jankovic.
La stessa Jelena Jankovic si è ripetuta nel 2008 battendo in finale la giovane francese Alize Cornet.

Nel 2009 la “regina” del Foro Italico è stata Dinara Safina, che in una finale tutta russa ha sconfitto Svetlana Kuznetsova, conquistando così uno dei successi più prestigiosi della sua carriera. Infine lo scorso anno ecco la sorpresa spagnola: titolo a Maria Jose Martinez Sanchez. Sempre nel 2010 ecco anche un po’ di azzurro: Flavia Pennetta, in coppia con l’argentina Gisela Dulko, ha vinto il titolo di doppio.

Le ultime due edizioni del torneo hanno incoronato regina Maria Sharapova, che nel 2011 ha sconfitto in finale Samantha Stosur, finalista l’anno prima al Roland Garros, e nel 2012 la cinese Na Li, a sua volta finalista nella stagine precedente agli Australian Open.

Nel 2012 anche un successo azzurro: Sara Errani e Roberta Vinci hanno conquistato il titolo di doppio battendo in finale le russe Ekaterina Makarova e Elena Vesnina per 62 75. Non è una sorpresa, ma una conferma: ormai sono una delle coppie più forti del mondo e concludono un torneo straordinario senza smarrire nemmeno un set.

Infine nel 2013 il trionfo di Serena Williams. La statunitense, numero uno del mondo, ha battuto nettamente in finale una delle pretendenti al suo trono, la bielorussa Victoria Azarenka: 6-1, 6-3 il punteggio in favore della campionessa americana. Nel torneo di doppio la coppia azzurra Errani – Vinci non è riuscita a confermare il titolo conquistato 12 mesi prima. La vittoria è andata alla coppia asiatica formata da Shuai Peng e da Hsieh Su-wei.

Quella del 2014 è stata l’edizione di Sara Errani anche se è mancato l’”happy end” della conquista del titolo. La romagnola ha battuto Makarova, Li Na e Jankovic – in pratica due top-ten, la cinese e la serba, ed una in procinto di diventarlo, la russa – ma sul più bello, a metà del primo set della finale, si è infortunata alla coscia sinistra: le lacrime e l’orgoglio di restare in campo fino all’ultimo “quindici” ma anche l’impossibilità di difendersi contro Serena Williams che ha firmato il tris agli Internazionali.

Nel 2015 terzo sigillo per Maria Sharapova: in finale la russa ha battuto in rimonta la spagnola Carla Suarez Navarro confermandosi ancora una volta “signora del rosso”.
Il 2016 è l’anno di Serena Williams che trionfa per la quarta volta, come Gabriela Sabatini e Conchita Martinez, perdendo solo 30 game in tutto il torneo. In finale, ha sconfitto Madison Keys e festeggiato così il suo settantesimo titolo WTA in carriera.

Nei due anni successivi, per la quarta volta nell’era Open, si è ripetuta la stessa finale femminile. Una simile eventualità non si verificava dal 1992, dal secondo successo consecutivo di Gabriela Sabatini su Monica Seles. Come allora, anche nel biennio 2017-18 le finali si sono concluse con lo stesso esito, il trionfo di Elina Svitolina sulla rumena Simona Halep, condizionata però da un problema fisico nella seconda delle due finali al Foro Italico.

Nel 2019 si è imposta per la prima volta Karolina Pliskova, che non era mai andata oltre i quarti di finale nelle precedenti partecipazioni. La ceca ha sconfitto in due set Johanna Konta, prima britannica in finale agli Internazionali BNL d’Italia dal successo di Virginia Wade nel 1971.

La stessa Pliskova è stata sfortunata protagonista delle finali 2020 e 2021. Nella prima occasione, infortunata, si è dovuta ritirare durante il secondo set lasciando via libera alla rumena Simona Halep, al suo primo successo romano. Nel 2021 la ceka è invece finita sotto il rullo compressore della non ancora 20enne polacca Iga Swiatek, che non le ha lasciato nemmeno un game.

Swiatek si è poi ripetuta nel 2022, battendo questa volta in finale la tunisina Ons Jabeur e conquistando il suo quinto torneo consecutivo in un inizio di stagione strepitoso che l’aveva vista conquistare la prima posizione mondiale e l’avrebbe immortalata trionfante anche al Roland Garros.

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