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Papa Francesco alla FITP: “Lo sport è gioco”. Binaghi regala una racchetta da padel

Le parole di Papa Francesco e del presidente della FITP Angelo Binaghi e nel corso dell’udienza generale in Vaticano in cui al Santo Padre è stata donata una racchetta da padel

Questo contenuto è stato pubblicato 12 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Entra sorretto da un bastone e da una standing ovation, Papa Francesco, sul palco dell’Aula Paolo VI. L’applauso dei maestri di sport e di vita per un maestro di vita appassionato di sport.

E’ il momento clou dell’udienza generale della Federazione Italiana Tennis e Padel in Vaticano. Il presidente della FITP Angelo Binaghi ha regalato a Papa Francesco una racchetta da padel. Uno sport, ha detto, che è anche una metafora “di come c’è sempre una seconda opportunità nella vita, di come gli ostacoli possono diventare occasioni di novità, di come i perimetri possono diventare soluzioni utili al riscatto, di come la resilienza e lo spirito di adattamento siano esperienze molto più frequenti di quanto si possa immaginare”.

Ai ragazzi, ai giocatori, ai maestri presenti, Papa Francesco ricorda che “il tennis è un gioco, il padel è un gioco. La forza educativa sta proprio nella dinamica del gioco. Non perdete il gusto di fare sport per passione. L’agonismo è buono se non toglie questa dimensione. Se prevale la dinamica della competizione, questa fa scattare varie forme di egoismo che rovinano la pratica sportiva”.

Un messaggio prezioso per la platea composta, come ha ricordato il presidente Binaghi nel suo saluto al Santo Padre, “dal nostro mondo del tennis, dagli allievi delle scuole e i loro insegnanti che provengono da tutto il mondo. Il nostro sport è diffuso in tutto il mondo ed è un grande veicolo culturale ed educativo che promuove e consolida ovunque principi fondamentali quali l’autodisciplina, la lealtà, il rispetto dell’avversario e delle regole, l’amicizia che prescinde dalle differenze con gli altri e, specie nel nostro caso, persino dal confronto diretto in campo. Valori questi che contribuiscono alla formazione di persone spiritualmente sane, in grado di utilizzare anche nella vita di tutti i giorni il bagaglio etico raccolto in campo”.

Il maestro di tennis e padel, spiega Papa Francesco, “non è solo un tecnico, è soprattutto un educatore. Vi incoraggio a proseguire su questa strada”. Fa passare un messaggio significativo attraverso una metafora semplice, che ha che fare con una dinamica tipica del tennis, a tutti i livelli. “Il buon gioco viene da una giusta dinamica di attacco e difesa, si tratta di combinare bene il rischio e la prudenza e non è facile. Un bravo giocatore non può sempre rischiare, ci sono qualità per l’attacco e qualità per la difesa e vanno esercitate entrambe. Il maestro che si concentri troppo su un gruppo di queste qualità lo lascia scoperto nelle altre. Un bravo educatore sa come combinarle. Il rischio è ad esempio permettere a un bambino di fare esperienze nuove. Impedirglielo pensando di proteggerlo non è prudenza, è paura”.

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