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Djokovic polemico con Norrie: «Il suo non è fair play»

Novak Djokovic commenta in maniera piccata i comportamenti di Cameron Norrie. “Ma quel che succede in campo, rimane in campo” dice

Questo contenuto è stato pubblicato 11 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Soddisfazione da un lato, per un altro quarto di finale a Roma, il numero 17 della serie, su altrettante partecipazioni. Ma anche una faccia scura, eredità di una partita tesa fin dal principio, contro un avversario che – secondo Novak Djokovic – non è stato esattamente in linea con il fair play necessario su di un campo da tennis. 

Nei diciassette anni in cui sono venuto a Roma ho vinto un bel po’ di volte – ha esordito il numero 1 del mondo, prossimo alla discesa al numero 2 – e sono decisamente felice dei risultati che ho ottenuto qui al Foro Italico. C’è una buona energia, tanti appassionati fanno il tifo per me e adoro stare in questa città”.

“Ho dovuto accelerare il riscaldamento – ha chiarito Nole a proposito del suo ingresso sul Centrale avvenuto qualche minuto dopo l’orario ufficiale – perché con questo meteo c’era incertezza fino all’ultimo sull’inizio della partita. Ho cominciato un po’ in ritardo, così non ho potuto prepararmi come al solito. Ho terminato il riscaldamento appena 10 minuti prima dell’inizio del match. Faceva freddo e ho anche provato a fare tutto per tempo. Poi, per fortuna, il supervisor mi ha concesso sette, otto minuti in più per prepararmi”.

Nessun problema muscolare, come si era temuto, per il fuoriclasse serbo. Il quale, durante la partita, ha vissuto anche un momento poco piacevole, quando avanti 2-1 e servizio nel secondo set, ha ricevuto una pallata del rivale nelle gambe. “Ho guardato il replay di quando Norrie mi ha colpito – ha dichiarato il 35enne serbo – e sì, forse si può dire che non lo abbia fatt deliberatamente. Non so se mi abbia visto anche se, solitamente, sappiamo sempre dove è posizionato l’avversario. La palla era lentissima e vicinissima alla rete e mi ero girato perché il punto era finito”.

E ancora: “Non si è trattato tanto di quell’episodio ma di una combinazione di cose. Fin dall’inizio ha approfittato di tutto ciò che il regolamento gli consente di fare. Ha usufruito di un timeout medico (quando Novak stava andando a servire per il match, ndr), ha colpito l’avversario, gli è stato permesso di urlarmi “C’mon” in faccia più o meno in ogni singolo punto della partita. Questo non è fair play e noi giocatori lo sappiamo bene. Ma, di nuovo, questo comportamento è consentito quindi…”.

“Sono sempre andato d’accordo con Cameron – ha chiosato Djokovic – in tutti questi anni in cui è stato nel Tour e ci siamo anche allenati spesso insieme. È un ragazzo molto gentile fuori dal campo quindi, ad essere onesti, non ho capito questo suo atteggiamento. Ma così è stato. Lui ci ha messo il pepe e io ho risposto. Non abbasserò mai la testa se qualcuno si comporta in questo modo. Ecco tutto. Ma quello che succede in campo, lo lasciamo in campo e andiamo avanti”.

Al prossimo turno, il serbo è atteso da un match molto delicato contro il numero 7 del mondo Holger Rune: “Abbiamo giocato contro solo una volta ma ci siamo allenati diverse volte insieme. Ho perso contro di lui una finale molto combattuta a Parigi Bercy. Anche se è giovane, conosco bene il suo gioco. Sta giocando un ottimo tennis, soprattutto negli ultimi sette-otto mesi. Si sta affermando come un giocatore di alto livello ed è nella top 10 meritatamente. È un bravo ragazzo. Mi trovo bene con lui. Mi somiglia anche un po’ nel modo di giocare. Fisicamente al top, grande difesa, ma anche grande capacità di contrattaccare. Risposta aggressiva, può farti male sia di diritto che di rovescio e il suo servizio è molto solido. È a suo agio su ogni superficie ma soprattutto sulla terra battuta credo si trovi davvero bene. È in ottima forma e non vedo l’ora di sfidarlo. Credo sarà un match molto fisico”.

Internazionali BNL d’Italia 2023 Roma 16/05/2023 Novak Djokovic Foto Giampiero Sposito

Nole ha anche parlato della decisione dell’Atp che, dal 2025, ha deciso di utilizzare unicamente il sistema di arbitraggio elettronico: “Ovviamente siamo orgogliosi di mantenere la tradizione, la cultura e la storia del tennis e i giudici di linea esistono da sempre. Non è un cambiamento facile da accettare per molte persone, perché i linesmen fanno parte del gioco e dello sport ma penso che sia una decisione giusta perché i progressi tecnologici sono stati notevoli nell’ultimo decennio. Certo, purtroppo non ci saranno più quelle scene che, soprattutto sulla terra battuta, si è soliti vedere. La palla è dentro o fuori? Si osserva il segno e il pubblico chiaramente è coinvolto da tutto questo. Da questo punto di vista i giudici di linea ci mancheranno ma, allo stesso tempo, si ridurranno le possibilità di errore. Ripeto, è la direzione giusta da prendere. Non sono favorevole al fatto che la tecnologia prenda il sopravvento su tutto, ma in questo caso lo sono”.

“Il successo odierno – ha concluso il serbo che alla fine di questa settimana perderà la prima posizione del ranking Atp – arriva esattamente nel momento giusto per me. In questo torneo sono in grado di alzare il mio livello e la qualità del mio tennis in modo da poter preparare al meglio il Roland Garros. Sono davvero felice di aver raggiunto un’altra volta i quarti di finale a Roma”.

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