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Rafa trionfa e non s’accontenta: “Migliorerò ancora”

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Dieci volte Re di Roma, 16 anni dopo la prima volta. Significa che dal 2005 a oggi Rafael Nadal ha praticamente fatto diventare il Centrale del Foro Italico il giardino di casa sua. “Veramente una bella vittoria, un altro trofeo, volevo molto fortemente questo decimo titolo. Questo è stato uno dei primi tornei importanti vinti in carriera, per questo motivo dopo le dieci vittorie a Parigi, a Monte-Carlo e a Barcellona, volevo anche questa. Ci tenevo particolarmente. Non per questo però mi sono messo della pressione ulteriore addosso, la mia passione e le mie motivazioni sono sempre le stesse. Che questo sia uno dei miei tornei preferiti non è un segreto, ma so come si gestisce la pressione, gioco sul tour da quasi 18 anni e posso dire di essere esperto anche in questo ormai”.

Anche perché si è trattato di un trionfo sì, ma arrivato comunque alla fine di una settimana molto dura, complessa. “Sono successe molte cose durante questa settimana. Momenti belli, momenti duri, momenti fortunati. Ho giocato un tennis solido e sono contento perché è un ottimo momento per togliermi una soddisfazione del genere”.

Senza però mai accontentarsi. Nemmeno dell’arma micidiale che ha sfiancato Djokovic e che gli ha consegnato un’altra coppa. “Sì, il diritto ha continuato a migliorare giorno dopo giorno nel corso delle ultime due settimane. E oggi ha funzionato davvero bene. Però – (ah sì, c’è pure un però?, ndr) – in alcuni momenti avrei potuto ‘cambiare’ in lungolinea un po’ più di quanto non abbia fatto. Ma so che su questo aspetto posso migliorare ancora molto. Però sono consapevole che già così è un colpo importantissimo per me, specialmente sulla terra. Così come lo è anche il servizio, a dire il vero. Anche quello sta funzionando sempre meglio”.

Da valutare resta l’aspetto fisico. “Ho giocato molte ore, mi sento stanco ma anche molto felice e soddisfatto”. Passaggi a vuoto? “In match come questi succedono sempre molte cose contemporaneamente: è normale che in certi momenti devi soffrire. Nel primo set ho espresso un gioco migliore rispetto a Novak, nel secondo ho cominciato male, ho disputato un paio di giochi pessimi e sul 4-1 ho perso un po’ la concentrazione. Poi nel terzo credo di aver giocato anche meglio del primo. Sì, è vero che ho dovuto salvare una palla break anche nel terzo, però servivo controvento. E comunque sapevo di essere in fiducia e anche se avessi perso quel turno di battuto ero consapevole che avrei avuto altre chance per tornare in partita”.

E adesso come si preparerà il re della terra per il Roland Garros? “Me ne vado a casa e mi riposo un po’: un paio di giorni di relax e poi mi rimetterò al lavoro per farmi trovare pronto. Sto migliorando certo, ma devo migliorare ancora e ancora. Solo così accresci continuamente la fiducia in te stesso. Quindi mi rilasserò mentalmente e poi mi allenerò tanto su tutto, questo farò per arrivare al meglio a Parigi”. Quando si dice non essere mai sazi: firmato, Nadal il Cannibale.

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