
A lungo Casper Ruud ha accarezzato il sogno della finale, e magari di vincere il primo Masters 1000 della carriera. Lui che per ora ha in bacheca solo titoli degli Atp 250. Era avanti 4-2 nel secondo set dopo aver vinto il primo, ma ha subito la rimonta di Holger Rune. “Sentivo che la conclusione era vicina. Mi sbagliavo: ho commesso qualche errore e Rune è rientrato. Poi lui ha giocato meglio di me nel terzo, più aggressivo. Io invece ho servito male” ha detto.
In un momento cruciale, il danese ha chiamato l’intervento del fisioterapista: “Voglio sperare che avesse davvero un problema – sospira Ruud – ma se aveva male, quell’intervento è stato provvidenziale perché poi ha servito benissimo in tutto il resto dell’incontro. C’è questa regola che forse andrebbe in qualche modo rivista, perché a molti dà fastidio una interruzione prima di andare a servire in un momento delicato”.
L’incontro è stato di alto livello e fino alla fine del secondo set anche Ruud è stato pressoché perfetto: “Abbiamo giocato degli scambi spettacolari, almeno nei primi due parziali. Holger colpisce la palla con grande anticipo, è aggressivo ma sa anche difendere. Credo sia uno di quelli da tenere d’occhio per il Roland Garros, già quest’anno”.
Il norvegese è cresciuto nel mito di Rafa Nadal, ed è inevitabile una sua considerazione sulla conferenza stampa dello spagnolo: “Evidentemente – spiega Ruud – il suo fisico non gli permetteva altra scelta. È il tempo che passa, è stato così per Roger, sarà così anche per Rafa. Ma spero che lo si possa rivedere competitivo per un’ultima volta nei grandi tornei, magari anche qui a Roma e a Parigi”.
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