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Serena Williams: “Amo Roma, peccato giocare senza tifosi”

Serena Williams (foto Getty)

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Serena Williams si prepara a giocare gli Internazionali BNL d’Italia per la quarta decade. Ha iniziato negli anni Novanta, debutto nel 1998 contro Nathalie Tauziat e sconfitta nei quarti contro Venus. Ha trionfato per la prima volta nel 2002. Ha giocato e vinto ancora nel secondo decennio degli anni Duemila, memorabile il trionfo del 2013 in cui ha perso appena 14 game in tutto il torneo.

Campionessa anche nel 2014 su Sara Errani e nel 2016 su Madison Keys, torna per la prima volta nella prima finale femminile tutta “made in USA” dal 1970, torna per la prima volta negli anni Venti dei Duemila.

“Adoro Roma, è una delle più belle città del mondo” ha detto nella classica conferenza stampa alla vigilia del torneo. “A mia figlia ho chiesto: qual è il tuo posto preferito? Quello della mamma è l’Italia, lei copia me e ha risposto Italia. Amo Roma, ho alcuni ottimi amici qui da quando ero teenager. E’ un’esperienza che unisce, anche se sfortunatamente non possiamo farlo adesso”.

La sua diciassettesima partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia sarà anche la prima in un Foro Italico vuoto, almeno fino a giovedì, poi pieno al massimo per il 25% della capienza a causa delle restrizioni legate al Covid.

Mi sto abituando a giocare senza tifosi, è sicuramente diverso. In qualche modo potremo tutti guardarci indietro e dire: mi ricordo quella volta che abbiamo dovuto giocare senza tifosi – ha aggiunto Serena -. Cerco di prendere tutto come un’esperienza. Sarà dura senza i tifosi romani, perché sono davvero speciali”.

“Sono una Top 10? Non conosco nemmeno la mia posizione in classifica”

Al suo terzo torneo stagionale dopo la semifinale allo Yarra Valley Classic e l’Australian Open, dopo il bye esordirà contro la lucky loser tedesca Laura Siegemund o l’argentina Nadia Podoroska, numero 45, rivelazione insieme a Martina Trevisan dell’ultimo Roland Garros.

Le cose vanno bene, mi sono allenata bene. Sono pronta per la terra rossa – ha detto Serena -. Per quanto riguarda Podoroska, gioca davvero bene. L’ho vista un po’ quest’anno. Poi tutte danno qualcosa in più quando affrontano le Top 10. Se lo sono, sarò pronta”. In effetti lo è, questa settimana è numero 8 del ranking WTA. “Lo sono? Non so neanche la mia posizione in classifica, so di essere da qualche parte” ha commentato con un sorriso.

Negli ultimi mesi si è allenata in maniera specifica sulla terra negli Stati Uniti con il suo team. “Sono state settimane molto intense – ha spiegato -, poi nelle ultime due settimane e mezza mi sono allenata all’accademia di Patrick [Mouratoglou]”.

Serena, una leggenda di questo sport, rimane molto poco “social”: non si racconta molto, non interagisce tanto con i fan. “Cerco di non occuparmi troppo di quello che la gente pensa di me” ha concluso, “perché può farti diventare matta. Non mi metto a parlare tanto con i fan. Siccome non produco molti contenuti sportivi, credo che la gente si chieda se stia giocando e devo sempre rispondere: ‘Lo faccio sempre anche se non lo vedete”.

Non vuole mostrare quello che fa, ha concluso. “Non voglio scoprire le mie carte. E non presterò mai attenzione a queste cose. Ed è un bene”.

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