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Sinner dove tutto è cominciato: “Bello, è come sentirsi a casa

Jannik Sinner

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Anche per un tipo che fa della freddezza uno dei suoi punti di forza non può non fare un certo effetto tornare dove tutto o quasi è cominciato. Jannik Sinner nella primavera di due anni fa vinse le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia – l’avvincente testa a testa in semifinale con l’altro Next Gen azzurro Lorenzo Musetti fu il prologo di un brillante futuro per l’Italtennis – conquistando per la prima volta un posto nel tabellone principale di un Masters 1000. Tante cose sono cambiate in appena 24 mesi: allora era numero 262 ATP il “Barone rosso”, adesso è 18esimo nella classifica mondiale e la sua ascesa è solo all’inizio.

Roma è un torneo speciale per noi italiani, è un po’ come essere a casa. È un vero peccato che per i primi turni non ci sia pubblico – ammette il 19enne di Sesto Pusteria nella conferenza stampa di pre-torneo agli Internazionali BNL d’Italia – però è bello essere tornato qui. Per me è uno dei tornei migliori che possiamo disputare durante l’anno, mi piacciono le condizioni. E ora che non è così all’inizio della stagione sulla terra battuta, un po’ tutti si abituano a questa superficie. L’obiettivo, ovviamente, è cercare di fare il miglior torneo possibile”.

Jannik Sinner
Jannik Sinner in azione al Foro Italico (foro Fioriti)

In tale ottica come procede l’adattamento alla terra di cui ha parlato recentemente coach Riccardo Piatti? “Sicuramente quando inizi a giocare dopo il cemento è molto importante proprio la capacità di adattarsi, adesso già da qualche settimana gioco su questa superficie e in campo sono in grado di fare scelte diverse. Di sicuro comunque devo ancora imparare tante cose e migliorare, credo di poter giocare bene sulla terra, fermo restando che ci sono settimane più positive e altre meno. Per l’erba invece ho pochissima esperienza, al massimo tre-quattro partite, e devo capire ancora tutto…”.

Del resto, carta d’identità alla mano, il percorso di crescita è tutt’altro che completato. “Devo dire che le ultime settimane sono state per me piuttosto positive, partendo da Miami, poi passando alla terra. Ho giocato abbastanza bene a Monte-Carlo e questo mi ha dato un po’ di fiducia per Barcellona, dove ho disputato delle belle partite. E considerando che erano tutti nuovi tornei per me è prezioso fare queste esperienze alla mia età: sto cercando di migliorare giorno dopo giorno, grazie anche a una grande squadra dietro di me che mi aiuta molto”.

Jannik Sinner
Jannik Sinner al servizio (foto Fioriti)

Un team che sta lavorando in modo particolare sul servizio. “Stiamo curando davvero tanto quel colpo, chiaro che il miglioramento non si vede da una settimana all’altra. Per il mio gioco il servizio è fondamentale, per cominciare lo scambio nel modo in cui voglio”, riconosce Jannik, che è stato sorteggiato proprio in fondo al tabellone, in rotta di collisione con Rafael Nadal già al secondo turno: “Prima devo vincere una partita con Humbert, tutt’altro che scontata, perché lui è forte e giovane: sarà un match molto difficile, lui è mancino e mi dà fastidio, non a caso alle Next Gen ATP Finals ci ho perso, per cui mi concentro solo sul primo turno, senza pensare a Nadal”.

Il campione spagnolo, così come gli altri Fab 3, devono guardarsi dalla generazione di talenti rampanti, quanto mai intenzionati a farsi largo ad alti livelli. “Ci sono molti giocatori di buon livello ormai, lo si vede da tante cose. Roger è fermo da abbastanza tempo, Nole e Rafa hanno qualcosa di diverso, però stanno arrivando Tsitsipas, Zverev, Thiem, altri giovani. In certi casi il tabellone si apre, come è capitato a me a Miami, devi essere bravo a cogliere l’occasione. Credo insomma che anche i tennisti più giovani stiano dimostrando di avvicinarsi al livello dei top – conclude Sinner – E personalmente è anche più bello da vedere se non vincono sempre gli stessi”.
Se sia o meno di forma di auto-candidatura saranno il campo e il tempo a dircelo.

Il 19 enne azzurro, n.18 del mondo, troverà al primo turno il talento francese Ugo Humbert

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