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Thiem: “Ora gestisco la pressione. Federer? Tutti lo adorano

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Nel 2018 a sbarrargli la strada era stato Fabio Fognini, l’anno successivo Fernando Verdasco. Sempre in tre set, sempre con un pizzico di amarezza e qualche rimpianto di troppo. Dopo aver chiuso il 2020 con il primo Major nello zaino, Dominc Thiem si è sentito svuotato. Ora sta ritrovando un po’ di cose che aveva perso. Due su tutte, il tennis ed il sorriso. Al Mutua Madrid Open ha raggiunto le semifinali, fermato da un Alexander Zverev in stato di grazia, regalando comunque sprazzi di grande classe. Ora che quel senso di vuoto non c’è più, l’austriaco si sente nuovamente pronto a dire la sua.

“A Madrid è andata bene – racconta il numero 4 del ranking ATP – sono felice di come ho giocato. Venivo da 3-4 settimane di intensi allenamenti e credo di essere riuscito a farle fruttare al meglio. Ho avuto problemi con le vesciche alle mani, di solito sono i piedi ad essere colpiti. Non sono mai stato abituato ad utilizzare il taping, non mi piace. Mi auguro di potermene liberare il prima possibile. Il problema al ginocchio? Acqua passata, per fortuna non sento più dolore”.

Da Madrid a Roma, con tanta voglia di tornare a brillare. “Al Foro Italico mi sono sempre espresso meno bene rispetto al torneo di Madrid. Lì c’è un tipo di terra diverso, molto più lento, e le condizioni atmosferiche sono particolari. Spero di riuscire a fare meglio degli ultimi due anni. Ho le possibilità per farlo anche se Fucsovics all’esordio sarà un avversario molto duro da affrontare”.

Dominic Thiem – Foto Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

Il circuito, nel frattempo, si prepara al ritorno in campo di Roger Federer. L’elvetico farà tappa a Ginevra la prossima settimana, dove giocherà il suo primo torneo sulla terra rossa prima del grande appuntamento con il Roland Garros. “Nel circuito uno come Federer manca a tutti – commenta Thiem – è una persona splendida dentro e fuori dal campo. Il suo stile, il suo modo di essere, sono davvero unici. Dispone di colpi e doti atletiche fuori dal comune, non credo sarà un problema per lui presentarsi al Roland Garros e a Wimbledon senza aver giocato molto. Se ha deciso di giocarli è perché crede di poterli vincere, Wimbledon in particolare”.

La Next-Gen avanza e Dominic, da sempre nella terra di mezzo tra i “Fab Three” e le nuove leve, se n’è accorto già da un po’. “Dal 2017 le cose sono cambiate, basta vedere l’esito del Master di fine anno. Negli Slam è molto più complicato, 3 set su 5 campioni come Djokovic e Nadal sanno difendersi alla grande. Negli altri tornei stiamo imparando a farci valere e le vittorie non mancano”.

Il ragazzo di Wiener Neustadt ha le spalle larghe e le idee più chiare che mai. “Non sento meno pressione rispetto al passato. Sono sempre molto nervoso, come è giusto che sia. Sto imparando ad affrontare questa situazione e a gestirla al meglio, spesso le cose accadono in tempi stretti e bisogna sapersela cavare. Giocare troppi tornei non aiuta, dosare al meglio le forze è la cosa migliore da fare per essere sempre al 100% e restare tra i top”.

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