Questo contenuto è stato pubblicato 11 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

“Credo che per tutti i giocatori italiani impegnati qui ci dia un’atmosfera davvero speciale. C’è un sacco di gente che ci sostiene. Forse c’è anche un po’ di pressione in più, è naturale: ma questa è la miglior settimana dell’anno”. E’ la serenità personificata Martina Trevisan, nella consueta conferenza stampa pre-torneo. Certo la 29enne mancina di Firenze viene da un anno molto positivo ed arriva al Foro Italico con il “best ranking”, numero 18 (è anche la 18esima testa di serie del seeding romano).

“Negli ultimi dodici mesi mi sono successe tantissime cose, soprattutto belle. Ho lavorato tanto, non solo nell’ultimo anno: diciamo che sto raccogliendo i frutti di tutto l’impegno profuso in questi anni di allenamento e tornei. Obiettivi qui a Roma? Giocare, migliorare ancora e soprattutto divertirmi”.  

Primo titolo WTA sulla terra di Rabat, semifinali al Roland Garros, primi quarti in un “1000”, per giunta sul cemento, in quel di Miami. Progressi ne ha fatti tanti la numero uno azzurra, che la scorsa settimana negli ottavi di Madrid è stata vicinissima a battere la numero 3 del mondo Jessica Pegula. E ne è perfettamente consapevole: “Il mio è stato un miglioramento a 360° – dice – sia a livello fisico, muovendomi sempre meglio in campo, sia a livello mentale. Dal punto d vista tecnico ho lavorato tanto su servizio e sul rovescio per renderlo più competitivo, anche se il mio colpo preferito resta il diritto. E poi sono migliorata anche nella capacità di adattamento alle diverse superfici: a Madrid, in altura, i campi sono più veloci e la pallina rimbalza alta. Qui a Roma i campi sono più lenti e mi trovo bene: del resto a me piace giocare sulla terra”.

Trevisan ha parlato anche dell’importanza di “sentirsi bene dentro”, a proposito del caso Anisimova, l’ultimo in ordine di tempo di una tennista che ha deciso di staccare la spina per qualche tempo dalle pressioni del tour. “Stare bene con sè stessi è fondamentale per fare bene questo lavoro ma soprattutto nella vita. Gli impegni sono tanti e le pressioni pure: se vuoi fare questo lavoro devi trovare la tua serenità innanzitutto come persona”.

Infine il suo parere sui tornei long-format, dei quali da quest’anno fa parte anche Roma: “A me piacciono questi tornei: hai più giorni per prepararti al meglio e per entrare nel clima, e se vai avanti puoi anche usufruire del giorno di riposo tra un match e l’altro come negli Slam”.