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CHE IMPRESA “MELLY IL LEONCINO”
ha battuto una top 100!

Melania Delai

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Salta e sorride. Arrossisce e si tocca i lunghi capelli biondi. Melania Delai è un quadro animato, di quelli che trasudano emozione: potrebbe non parlare e il messaggio arriverebbe potente a destinazione.

Ha vinto, si vede. Trasmette felicità dai grandi occhi azzurri e dal sorriso genuino di chi ancora non ha festeggiato i 18 anni (in programma il 15 ottobre). La ragazza ha personalità e voglia di scoprire (e conquistare) il mondo, sui social può essere già considera una influencer.

Non doveva esserci a questa edizione degli Internazionali BNL d’Italia, non a maggio e neanche a settembre. I programmi erano altri, più in linea con il suo livello di tennis e con il percorso di crescita che sta seguendo. In campo e fuori.

Melania Delai abbraccia il coach Alessandro BertolderoMa la vita è fatta di occasioni e una sconfitta può diventare una opportunità. Ieri a Tarvisio, in un torneo ITF da 25 mila dollari, aveva giocato male e perso. “Ero arrabbiata – racconta – ed ero in doccia, convinta che avrei fatto una gita in un paese lì vicino. Per una settimana abbiamo parlato di quel posto ed ero felice di andare a vederlo, poi lui (Alessandro Bertoldero, coach e punto di riferimento) ha iniziato a bussare con insistenza alla porta. Dovevamo fare presto perché avremmo provato a entrare a Roma. Pazzesco, tutto in un attimo”.

Giulia Gatto Monticone era 7 posti fuori dalle qualificazioni, un suo ingresso diretto avrebbe potuto liberare la wild card. Una telefonata alla capitana di Fed Cup, Tathiana Garbin, e via. Meglio correre e rincorrere un sogno, il turismo può attendere. Un viaggio da incubo, con i minuti contati e un incidente in autostrada. “Un viaggio da paura, Alessandro ha fatto dei sorpassi sulla Statale… Eppure lui è uno che va piano in auto”. L’arrivo in aeroporto è in extremis, ma l’aereo è decollato da Venezia con il “team Delai” a bordo e un sogno da cullare, perché lo spazio nelle qualificazioni si è creato. E allora altra corsa, anche a Roma, per fare il tampone e ricevere il risultato in tempo per scendere in campo oggi.

Tarvisio è presto dimenticata, così come la sconfitta. E’ il bello del tennis, tutto cambia in un attimo. Il Foro un luogo magico da imparare a conoscere in fretta. “Ho fatto due palle con la Samsonova che tirava solo fiammate, ma è stato bellissimo immergersi subito in questa atmosfera. Con un livello di tennis incredibile”. L’esordio, però, è con la giapponese Hibino. Esperienza contro genuinità. E’ il primo grande palcoscenico nella giovane carriera di Melania. Il campo 4 il luogo della sfida. Le porte al pubblico sono chiuse, ed è un peccato. In tanti, oggi, hanno mancato una occasione per esplodere di passione, come solo al Foro Italico può succedere.

Dopo 3 giochi etichettati da Bertoldero sul suo taccuino come “paralizzata” e uno come “inizia a palleggiare”, Melania Delai ha iniziato a sorprendere se stessa e l’avversaria. “Ho guardato il tabellone, in 7 minuti ero sotto 4-0. Mi sono detta ‘ok, adesso mettiti dietro e soffri’ e così ho fatto”.

E la Hibino, n. 9 del tabellone e 760 posizioni più avanti nel ranking Wta (78 contro 838), se ne è accorta. Una escalation di gioco e personalità, colpi sempre più carichi e partita che a un tratto non racconta più di Davide e Golia, ma di “Melly il leoncino”. Colei che a 15 anni aveva le idee così chiare da tatuare per sempre sul braccio destra una frase che è un mantra: “Sii eroe di te stessa”.

In campo non sempre le riesce, ma al Foro Italico oggi è andato tutto alla perfezione. La gioia più dolce su un campo da tennis. In tribuna Bertoldero e la Garbin a incitare e guidare. “Sul 4-1 al terzo set ho iniziato a pensare al punteggio, al possibile secondo turno, e ovviamente ho iniziato a sbagliare”.

Sul 4-3 il game perfetto, o quasi, solo prime di servizio e game che va via veloce. Arriva un match point, ma non basta, perché chiudere la partita è sempre la sfida più dura. Sul secondo è la Hibino a sbagliare. “Mi è caduta subito una lacrima, è stato incredibile. Una emozione intensissima. Non c’era il pubblico, ma ho avvertito l’importanza del risultato. A Roma, la prima vittoria Wta, non so davvero cosa dire. Solo che ora voglio andare avanti, ancora avanti, sempre avanti”.

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