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Clamoroso al Foro, cade Nadal. Colpa del piede sinistro

Il primatista di titoli a Roma, dieci, parte forte contro il canadese Shapovalov poi cede progressivamente sul piano fisico, per l’acuirsi del dolore a un piede, ormai cronico

Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Un set di controllo, poi il dolore che arriva e toglie il sorriso. Dominante per il primo set, Rafa Nadal ha visto sfumare il centesimo quarto di finale Masters 1000 in carriera. Colpa del dolore al piede sinistro, conseguenza della sindrome di Muller-Weiss, malformazione ossea con cui convive dal 2005 e che l’ha costretto a fermarsi nella seconda parte del 2021. Denis Shapovalov, due volte sconfitto da Rafa a Roma, ha chiuso 16 75 62. Era stato proprio lui l’ultimo mancino ad aver sconfitto il maiorchino. Era il terzo turno a Montreal nel 2017, aveva diciotto anni ed era numero 143 del mondo.

“Verso la metà del secondo set, ho sentito molto dolore al piede – ha spiegato in conferenza stampa, dove si è presentato immediatamente alla fine della partita -. Non sono infortunato, sono un giocatore che convive con un infortunio. Oggi a metà del secondo set ho iniziato a sentire dolore. Non voglio togliere nulla a Shapovalov, oggi ha giocato bene, i meriti vanno a lui. Ma per me era impossibile giocare. Vedremo come andrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. Non è un momento facile per me”. In dubbio, a questo punto, la sua partecipazione al Roland Garros. Se dovesse recuperare ed essere in tabellone, giocherebbe alla Porte d’Auteuil per la prima volta senza aver disputato nemmeno una finale nei Masters 1000 in stagione sul rosso.

Nadal solleva il piede sinistro dolorante (Foto Getty Images)

“Avevo iniziato giocando molto bene” ha ammesso Nadal. In effetti “Shapo” ha dovuto fare tre numeri circensi solo per tenere il primo turno di battuta del match, che resterà anche l’unico del primo set. E’ lungo e lottato anche il primo gioco del secondo parziale, sempre sul servizio del canadese. Dura più di dieci minuti, Shapovalov salva tre palle break e alla fine tiene la battuta. Qualcosa si sblocca, perché il break poi lo realizza e ravviva la partita.

Il biondo Denis riscopre quel suo tennis fatto di colpi istintivi e timing preciso, sale di rendimento al servizio e Nadal concede qualcosa di più. Il divario in termini di punti vinti negli scambi brevi (sotto i 4 colpi) quasi si azzera nella prima metà del secondo set.

Lo spettacolo si fa più godibile, e anche il pubblico dimostra di apprezzare smash e rovesci tagliati, accelerazioni di diritto e volée smorzate. Nadal però dà corda alle ispirazioni del canadese solo fino all’1-4, recupera il break di svantaggio e lo aggancia sul 4-4, nonostante un ottavo game molto poco convincente in cui cancella due chances di break.

Rafael Nadal (Foto Giampiero Sposito)

E’ un segnale. Nadal concede palle break in tutti gli ultimi tre turni di battuta del set. L’ultima, decisiva, la regala con un doppio fallo, cui segue una reazione visibilmente infastidita. Il diciannovesimo errore gratuito del parziale, in lunghezza, prolunga il match al terzo set. Merito anche di Shapovalov, cresciuto molto al servizio.

Rafa esce dal campo a fine secondo set, raffredda la temperatura e i bollenti spiriti, torna e piazza subito il break all’inizio del terzo. Ma il vantaggio dura poco. Il canadese fa valere l’esplosività per accorciare il campo e abbreviare i ritmi di gioco. Ma lo spagnolo appare sempre meno a posto fisicamente. Non è fluido nei recuperi né sicuro negli appoggi, cammina anche quasi zoppicando con l’andar dei game. Ma non abbandona né chiede il medical time out. Fa il meglio con quel che ha, ma quel che ha non è più abbastanza.

Il futuro, almeno a lungo termine, è un punto interrogativo. “Gioco perché mi rende felice, ma il dolore ti toglie quella felicità – spiega Nadal -. Vivo prendendo tanti antidolorifici anche solo per potermi allenare ogni giorno. E non puoi andare avanti a lungo così. Quando la testa mi dirà basta, smetterò. Non si può vivere con tanto dolore giornaliero. Vivere è più importante del tennis. Non pretendo di essere in perfette condizioni, spero solo di poter scendere in campo”.

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