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CODACONS, STRANE COINCIDENZE
Tennis in piazza “aberrante” dopo no a pass

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Niente accredito al figlio Vincenzo e Carlo Rienzi. presidente del Codacons, si infuria? L’ente che da statuto si occupa dei diritti dei consumatori spara a zero contro l’iniziativa degli organizzatori degli Internazionali BNL d’Italia, in accordo con il Comune di Roma, di far giocare alcuni incontri delle pre-qualificazioni (il via il 5 maggio) su un campo in terra rossa appositamente allestito in Piazza del Popolo. In pieno centro e forse in quella che più di ogni altra simboleggia il cuore della Capitale. Il tutto con l’obiettivo, sottolineato anche dalla Sindaca Virginia Raggi nei giorni scorsi, di allargare gli orizzonti del torneo, che come lo scorso anno porterà i grandi campioni del tennis anche negli altri quartieri della città (questa volta sarà coinvolto anche il quartiere di Settebagni).

Quanto meno curiosa la cronologia degli eventi: martedì 10 aprile la segreteria della Presidenza del Codacons invia alla direzione del torneo una lettera di richiesta per avere, queste le testuali parole, “un accredito di accesso agli Internazionali di tennis Vincenzo Rienzi, quale avvocato del Codacons sempre accorto alle problematiche connesse al mondo dello sport ed alla tutela degli utenti consumatori”.

Mercoledì 11 aprile, poche ore dopo l’annuncio del Presidente Binaghi durante la conferenza stampa di presentazione degli Internazionali, la FIT risponde al Codacons che non è possibile accogliere la richiesta per la drastica riduzione della biglietteria omaggio, politica seguita dalla federazione ormai da diversi anni per rispetto di coloro che pagano il biglietto per assistere al torneo. Peraltro gli accrediti vengono concessi alla stampa (non agli avvocati) e come ogni anno allo stesso Carlo Rienzi, avvocato anche lui, ma iscritto all’ordine dei giornalisti pubblicisti, che ne fa puntualmente richiesta. Poche ore dopo aver ricevuto il rifiuto per il figlio Valerio, il padre Carlo critica aspramente la decisione di far giocare a Piazza del Popolo parlando di “idea aberrante” e minacciando di adire a vie legali contro il Comune per danno al patrimonio artistico e culturale della Capitale. Tutto dopo aver solo visto i rendering di Piazza del Popolo pubblicati il giorno dopo la presentazione sui quotidiani.

Forse il padre ha bisogno dell’aiuto del figlio per verificare che tutto sia in regola al Foro Italico durante il torneo? E a quale titolo, proprio l’ente che difende i diritti dei consumatori (coloro che acquistano regolarmente il biglietto), chiede di concedere un accredito a chi non è giornalista? Si dovesse concedere l’accredito a tutti gli avvocati appassionati di tennis probabilmente ci vorrebbero due centrali. Quesiti che sono stati posti allo stesso Rienzi da una troupe di SuperTennis che lo ha intervistato questa mattina. Ecco un’anticipazione.

 

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