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Sabalenka, Gauff e Pegula in coro: “Roma, finalmente siamo tornate”

Durante le rispettive conferenze stampa in degli 80esimi Internazionali BNL d’Italia, le tre campionesse WTA hanno espresso la loro gioia per aver ritrovato l’atmosfera e il pubblico romano

Coco Gauff in conferenza (foto Fioriti)

Questo contenuto è stato pubblicato 11 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

L’80esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia è pronta ad abbracciare tutte le migliori giocatrici del panorama mondiale femminile. Sono infatti attese nove protagoniste della top-10 e tutte le prime cinque tenniste del ranking WTA.

Tra queste, l’ultima in ordine di classifica è Coco Gauff, che precede la numero 3 Jessica Pegula e la numero 2 Aryna Sabalenka, tutte e tre protagoniste nella giornata dedicata alle conferenze stampa pre-torneo. Il leitmotiv è lo stesso: tornare a giocare a Roma, in una città dalle mille meraviglie e in una manifestazione che da quest’anno è ancor più grande e affascinante, è sempre un’emozione.

Lo ricorda proprio Sabalenka, che nella passata edizione del WTA 1000 capitolino è stata fermata in semifinale soltanto dalla futura campionessa e numero 1 del mondo Iga Swiatek, da lei stessa battuta pochi giorni fa in finale a Madrid. “Sono super felice di essere tornata a Roma, è uno dei miei tornei preferiti. La città è bellissima quindi sì, sono contenta di essere qui dove spero di poter fare bene – ha dichiarato la tennista di Minsk -. Il duello in classifica con Swiatek? Sto facendo tutto il possibile per avvicinarmi non tanto a lei in sé, quanto al mio sogno di diventare numero 1 per cui sto lavorando molto duramente. Sto cercando di rimanere concentrata su ogni partita e su ogni torneo ma sì, posso avvicinarmi il più possibile a Iga in classifica e probabilmente, chissà, anche superarla“.

Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

É stata semifinalista perdente a Roma contro la polacca, ma nel 2021, anche Gauff che sulla nuova formula “upgrade” degli Internazionali BNL d’Italia ha così commentato: “Il site del torneo è nuovo di zecca, ma non sapevo che avrebbero apportato tutti questi miglioramenti. È fantastico. Penso che tutti fossero un po’ preoccupati di come sarebbe stato il Foro Italico con l’espansione del tabellone perché c’era già molta strada da percorrere tra le diverse zone, ma è bello vedere come l’hanno ampliato. Quindi sono emozionata per questo e per la possibilità di giocare davanti ai tifosi italiani“.

Sul nuovo innesto nel suo team di Jarmere Jenkins, ex sparring partner anche di Serena Williams, la 19enne statunitense ha detto: “Sì, mi sono allenata con lui e mi sta aiutando direi di più in un ruolo da compagno di scambi. Ovviamente mi dà anche consigli qua e là, conosco lui così come suo fratello da quando avevo 12 anni o meno. É stato bello portarlo qui anche se temevo che sarebbe stato difficile viaggiare con qualcun altro nel team aggiunto da così poco tempo – ha continuato Gauff -, specialmente a questo punto della stagione. Non volevo portare qualcuno di nuovo perché nel tennis a differenza di altri sport passi molto tempo con i tuoi allenatori, rimani nello stesso hotel tutto il tempo, mangi con loro e tutto. Non volevo portare un’altra personalità con la pressione già addosso, volevo portare qualcuno che conoscevo già“.

Jessica Pegula (foto Getty Images)

La classe 2004 di Atlanta ha raggiunto la finale all’ultimo Roland Garros in coppia con la sua compagna fissa di doppio Pegula, che ha a sua volta parlato delle proprie sensazioni all’arrivo a Roma: “È bello essere tornati qui. Amo la città, è sempre così divertente. Siamo stati a Madrid per un po’ quindi è bello cambiare finalmente anche se è il mio primo giorno qui e mi sto ancora abituando alle condizioni di gioco e ai campi“.

Sarà la terza partecipazione nel WTA 1000 capitolino della 29enne di Buffalo, che ha come miglior risultato i quarti di finale del 2021. Pegula è uscita da un periodo di lontananza dai campi, sia per problemi di natura fisica sia di natura familiare a causa una delicata situazione di salute della madre, di cui la statunitense ha apertamente parlato in una lettera scritta a febbraio per “The Players’ Tribune”.

Direi che per me è stato un momento in cui ho sicuramente imparato molto su di me, mi sono chiesta se volevo continuare a giocare, quanta convinzione avessi nel tornare e passare giorni in riabilitazione per mesi e mesi è davvero difficile mentalmente – ha detto la classe 1994 -. Bisogna solo trovare il modo di superarlo, apprezzare di essere in grado di passare oltre a questa riabilitazione e trovare altri modi per stare meglio. Cosa ho fatto in quel periodo? Ho letto molti libri, soprattutto biografie degli atleti che mi piacevano”.

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