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Day 3: Safina Gia’ Ko. Sollievo Serena

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Sono durati appena 2 ore e quaranta minuti gli Internazionali d’Italia della campionessa del 2009, Dinara Safina. La russa è stata sconfitta per 6-4 6-7(5) 6-1 dalla rumena Alexandra Dulgheru, che ieri aveva battuto Sara Errani in un altro incontro al terzo set.
Pur precedendo di ben 40 posti in classifica la sua avversaria, non era difficile prevedere che la russa avrebbe trovato nella rumena un ostacolo decisamente complicato. Dopo essersi resa protagonista di una partenza da incubo (subito sotto 4-0), Dinara risaliva la china fino al 4 pari. Invece di cavalcare l’inerzia così guadagnata, si imballava però in un gioco di soli errori gratuiti, di fatto regalando alla ventenne di Bucarest la possibilità di chiudere al servizio primo set. Il secondo parziale vedeva l’ex numero del mondo andare in vantaggio per la prima volta, in un continuo alternarsi di break che la conducono fino al 5-3. Invece di chiudere, la Safina si blocca nuovamente, lasciando per strada tre giochi consecutivi e consentendo alla rumena di servire per il match sul 6-5. Come da copione, arriva l’ennesimo break e si va al gioco decisivo. E’ un’altra altalena: la spunta di misura Dinara per 7 punti a 5, dopo aver rischiato di subire un’altra rimonta. Logica vuole che sull’euforia dello scampato pericolo, la giocatrice più forte prevalga su quella più debole alle prese con il peso delle opportunità mancate. Invece, come spesso capita nel tennis femminile, l’analisi non trova fondamento: la giovane rumena demolisce del tutto le speranze di difendere il titolo dell’avversaria, con un perentorio 6-1.
Lo scorso anno, Dinara aveva raggiunto la finale di Stoccarda per poi vincere a Roma la domenica successiva, legittimando di fatto quella prima posizione mondiale oggetto di tante polemiche, alimentate anche da qualche commento al curaro della rivale Serena Williams.
Per cercare di limitare l’emorragia che così tanti punti in scadenza possono causare, la russa ha probabilmente voluto accelerare i tempi di recupero dal grave problema alla schiena che l’ha costretta allo stop dagli Australian Open. Esce però da questo back-to-back con il misero bottino di una vittoria, sulla ungherese Szavay: lunedì saranno 1000 i punti in meno nella classifica di Dinara, rispetto al 26 aprile.
E’ invece una Venus Williams che incute un certo timore quella ammirata oggi, al suo debutto al Foro Italico. Opposta a un’avversaria scomoda come Patty Schnyder, la numero 4 del mondo ha risolto ogni problema tattico e tecnico postole dalla mancina di Basilea, battendola per 6-2 6-2 in 1 ora e 14 minuti.
Le traiettorie e le variazioni che rendono la svizzera una delle avversarie più temute sulla terra battuta (in particolare a Roma, dove conta due semi e una finale), non hanno mai infastidito Venus, apparsa tonica e centrata. Per la Schnyder, vale fino a un certo punto la giustificazione di un match finito ieri a tarda sera al tie break decisivo, un guaio in cui si era cacciata da sola sciupando un vantaggio di 5 game a zero nel terzo set.
La partita era iniziata con tre break consecutivi, che lasciavano supporre un certo equilibrio tra le due contendenti. Invece, Venus staccava l’avversaria poco dopo per non voltarsi più indietro. Appare già registrato anche il servizio: 6 ace sulla terra battuta, in una giornata così umida, non sono bottino da sottovalutare.
Vendicata così la sconfitta dello scorso anno della sorella minore Serena, estromessa al debutto qui proprio da Patty.
Può tirare un grosso sospiro di sollievo Serena Williams, sopravvissuta indenne a un primo set che l’ha vista salvare tre set point e rimontare uno svantaggio di 4-1. L’americana ha finito per battere Timea Bacsinszky per 7-6(2) 6-1, in un’ora e 38 minuti.
Come prevedibile, dopo non essere riuscita a concretizzare le tre opportunità avute al servizio sul 5-4, la svizzera non ha saputo opporre resistenza nel tie-break, perso per 7-2. Peraltro, la ventenne di Losanna può rimproverarsi solo una smorzata fuori misura sul secondo set point, mentre gli altri due sono stati dominati da Serena, di certo non nuova ad elevare il suo gioco quando messa alle strette. Il secondo set di fatto non si gioca, con la Williams che ha vita facile approfittando dell’ovvia frustrazione della Bacsinszky.
A fine giornata, le sorelle Williams vincono la loro personalissima sfida contro la svizzera per 2 a zero.
Le difficoltà iniziali di Serena erano comunque facilmente preventivabili, tenendo conto del fatto che giocava oggi il suo primo match dalla finale degli Australian Open. Ad attenderla al terzo turno troverà la tedesca Andrea Petkovic.
Nel pomeriggio hanno vinto anche Jelena Jankovic ed Elena Dementieva, che rientrano nel gruppo di potenziali contendenti per il titolo, in un tabellone dove non svetta nessuna vera favorita.
La serba, che con la recente vittoria a Indian Wells sembra tornata vicina ai fasti del 2008, ha avuto i suoi problemi a domare Bethanie Mattek-Sands. L’eccentrica americana, proveniente dalle qualificazioni, si è arresa solo al terzo set con il punteggio di 6-3 3-6 6-1. La belga Wickmayer, oggi vincente in tre tiratissimi set contro Aravane Rezai (la francese ha recuperato uno svantaggio di 6-3 3-0 prima di perdere per 6-3 6-7 7-5), potrebbe rivelarsi test ancora più probante per JJ.
Non è stata una passeggiata nemmeno quella di Elena Dementieva, che ha dovuto sudare per più di due ore prima di aver ragione di Yaroslava Shvedova, uno dei molti “acquisti” del Kazakistan, per 6-4 7-5.
Nonostante arrivi contro un’avversaria alle prese con una condizione fisica problematica, la vittoria di Ana Ivanovic contro Victoria Azarenka si può considerare la migliore della sua stagione. Un doppio 6-4 che le vale la seconda partita vinta consecutiva, impresa che non le riusciva da gennaio (Brisbane). Come si diceva, il match è stato decisamente condizionato dal solito problema alla coscia destra della Azarenka, costretta a chiamare un medical time out sul 4 pari, subito dopo aver restituito il break di vantaggio alla serba. Dopo una lunga pausa (per ovvie ragioni l’intervento del fisioterapista è avvenuto negli spogliatoi e non sul campo), la bielorussa si è ripresentata in campo per raccogliere un solo punto prima della conclusione del set a favore dell’avversaria. Quasi zoppicando, Vika però riusciva per due volte a portarsi avanti di un break nel secondo parziale, prima di arrivare a un’inevitabile resa sul 4-3: come nel primo set, con tre giochi di fila Ana chiude la pratica. La Azarenka, testa di serie numero 9, è sembrata spesso sull’orlo di alzare bandiera bianca ma ha continuato a giocare, forse memore dalle polemiche suscitate da un suo ritiro (causato dallo stesso problema) a Charleston, abbinato a un presunto caso scommesse.
Sarà Elena Dementieva la prossima avversaria di Ana Ivanovic, che in questo torneo sta vedendo i primi frutti della collaborazione con Heinz Gunthardt, ex coach di Steffi Graf recentemente ingaggiato dalla serba.

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