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Djokovic, buona la prima. La dedica ai tifosi speciali: “Uno di noi, ti amo Roma”

Il serbo ha raggiunto le 60 vittorie nella storia del torneo. A Roma deve arrivare in semifinale per restare numero 1 ATP

Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

“Uno di noi, ti amo Roma”. Novak Djokovic lascia sull’obiettivo della telecamera un messaggio di affetto per il pubblico del Foro. Soprattutto per due tifosi particolari. “Erano venuti qui a vedermi anche dieci anni fa. Erano piccoli, ora sono grandi e cantano sempre ‘Uno di noi’. Li ho rivisti ora che sono uomini, questa è la bella storia che ho di affetto col pubblico italiano”.

Al Foro, Djokovic ha sempre fatto bene. Ha giocato per sedici anni di fila, compreso questo, e non ha mai perso prima dei quarti. Ha vinto cinque titoli e giocato altre sei finali. Ha esordito in questa edizione degli Internazionali BNL d’Italia con un autorevole 6-3 6-2 sul russo Aslan Karatsev che ha vinto appena tre partite sulle 14 giocate dopo l’Australian Open. Al prossimo turno sfiderà il serbo Laslo Djere o lo svizzero Stan Wawrinka che l’ha battuto in due finali Slam.

“Il pubblico è molto importante per me – ha detto -, anche se in tanti tornei non avevo grande supporto. Qui a Roma, invece l’ho sempre sentito. La chiamo la mia seconda casa non per caso”.

Alla vigilia Djokovic si era mostrato molto soddisfatto del suo livello di gioco, dopo la maratona persa contro Carlos Alcaraz a Madrid. E non ha mai dato possibilità di rientrare in partita al russo che l’aveva battuto in semifinale a Belgrado l’anno scorso salvando 23 palle break. “Per batterlo, devi essere al 200%” diceva allora Karatsev. Oggi evidentemente era ben al di sotto della percentuale richiesta.

“Aslan ha i polpacci più grossi di tutto il circuito – ha detto il numero 1 del mondo dopo la partita -, e può essere pericoloso su tutte le superfici perché sta vicino alla riga e mette pressione. Ma oggi ha commesso tanti errori, mi ha regalato un paio di break. Ma mi prendo questo successo, arrivato in due set contro un avversario di livello. Abbiamo in ogni caso dato al pubblico quello che cerca: energia, lotta, impegno. E’ sempre bello giocare nel Colosseo del tennis”.

Djokovic, che ha raggiunto le 60 vittorie a Roma, traguardo che aveva già toccato in tutti i quattro Slam, ha una doppia missione al Foro. Allungare a 370 il totale delle settimane da numero 1 del mondo e diventare il quinto giocatore nell’era Open a raggiungere le mille vittorie ATP. Per il primo, deve arrivare in semifinale, per il secondo dovrà fare uno step in più e dunque, probabilmente, battere Rafa Nadal, suo potenziale avversario appunto in semifinale.

Stando alle proiezioni in tempo reale della classifica ATP Djokovic ha virtualmente 240 punti di svantaggio rispetto a Daniil Medvedev. Il russo infatti aveva guadagnato solo 10 punti a Roma l’anno scorso, il serbo 600 avendo perso in finale.

Djokovic potrebbe anche ritrovarsi numero 3 del mondo la prossima settimana: succederà se Alexander Zverev dovesse conquistare il titolo e il serbo non dovesse raggiungere i quarti.

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