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DJOKOVIC GIA’ A PIENI GIRI
Il numero 1 parte a razzo con Shapovalov

Questo contenuto è stato pubblicato 5 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Modalità risparmio energetico. In una giornata in cui economizzare sulle risorse è determinante per arrivare pronti al match-bis di tardo pomeriggio-sera e col serbatoio ancora bello pieno per il prosieguo del torneo, anche Novak Djokovic si allinea ai compagni di viaggio della road to final, Rafa Nadal e Roger Federer. L’orario ed un sole che finalmente scalda, contribuiscono a riempire il Centrale per il match contro Denis Shapovalov, il più ricco di contenuti tra i debutti dei big nel torneo. Il numero 1 del mondo, 4 volte campione e 8 volte finalista nelle 12 partecipazioni al Foro Italico, ma a secco dal 2015 sulla terra romana, chiamato a testare l’ardore del next gen canadese, che sul “rosso” non varrà la 22esima posizione nel ranking di cui è accreditato dall’Atp, ma capace di proporre sprazzi del suo repertorio geniale anche sulla superficie meno amica.

Nole ha bissato la vittoria ottenuta nel gennaio scorso sul cemento degli Australian Open, unico precedente tra i due. Un successo netto, limpido, 6-1 6-3 in 66 minuti, miglior viatico per chi è tornato al Foro con l’intento di riprendersi il trono romano ceduto nel 2016. Un epilogo per certi versi ipotizzabile, considerando che Djokovic è reduce dal trionfo di Madrid (vittoria in finale contro un altro 20enne terribile come Tsitsipas), mentre Shapovalov nei tre tornei disputati in stagione sulla terra, Montecarlo, Barcellona e Madrid aveva racimolato appena un set con il tedesco Struff, perdendo netto anche col cileno Garin ed il connazionale ed amico Auger-Aliassime.

Se aggiungiamo che Djokovic aveva vinto tutte le 19 sfide contro i canadesi e gli ultime 8 confronti contro un avversario mancino dalla semifinale degli Internazionali dello scorso anno contro Rafa Nadal, il copione del match andato in scena sul Centrale assume contorni più che logici.

Primo set senza storia con i break del 31 enne di Belgrado al quarto e sesto gioco. La costanza nei colpi non appartiene al repertorio dello Shapovalov sceso in campo oggi. Maggior equilibrio nel secondo parziale, in equilibrio fino al 3-3, nonostante Shapovalov scherzi col fuoco nel game d’apertura e nel terzo. Quando il biondo canadesino riesce a sparare in mezzo al corridoio uno smash a rimbalzo a due metri dalla rete, persino la madre Tessa trasecola dall’angolo. Il rovescio della medaglia sono le fulminanti accelerazioni di rovescio, che costringono Djokovic a qualche straordinario. Lo schema fisso del numero uno, però, per rompere definitivamente l’equilibrio è chiaro quanto efficace contro il ragazzone canadese, che sembra pattinare più che scivolare sulla superficie rossa: entrare con il rovescio lungolinea sul rovescio del canadese e sfondare sul colpo successivo in contropiede sullo stesso angolo.
Spartito che paga e consente a Nole di arrivare al secondo match odierno con le batterie ancora belle cariche. Anche perché, Kohlschreiber permettendo, all’orizzonte si staglia la rivincita contro Marco Cecchinato sul Grandstand, dopo l’impresa firmata un anno fa dal Ceck nei quarti del Roland Garros.

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