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DJOKOVIC ALLA RICONQUISTA DI ROMA
“Arrivo riposato, mi aspetto un grande Nadal”

Questo contenuto è stato pubblicato 9 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Voglia di vincere e voglia di scherzare, come sempre. E’ il solito Djokovic quello che si prepara a difendere il titolo degli Internazionali BNL conquistato lo scorso anno e a inseguire il suo quarto successo al Foro Italiaco. Stretto tra mille impegni, il numero uno al mondo si è presentato in ritardo in sala stampa e allora ne ha approfittato per una battuta:  “Arrivederci”, ha detto sorridendo e facendo finta di correre via, prima di prendere posto e rispondere alle domande dei giornalisti. Il solito Nole, appunto. Solo più riposato, più rilassato. Merito di qualche giorno trascorso in famiglia, rinunciando a Madrid per presentarsi meglio a Roma e tentare, poi, l’assalto a quel Roland Garros che ancora manca al suo straordinario palmares. “Avevo bisogno di sette-dieci giorni di riposo – ha spiegato il serbo – perché dall’Australia non avevo mai preso una pausa. Ho trascorso molto tempo con mia moglie e mio figlio, per ricaricarmi mentalmente e fisicamente, e mi sono allenato con mio fratello per preparare al meglio i tornei di Roma e Parigi. Sono potuto arrivare qui qualche giorno prima, senza stress e senza eccessive preoccupazioni, credo sia stata una buona decisione. Nelle ultime due settimane ho fatto le cose per bene, con il mio staff abbiamo preso questo torneo in maniera estremamente seria”. Non hanno rinunciato a Madrid, invece, Murray e Nadal. Il primo potrebbe essere l’avversario in semifinale, il secondo in finale, nell’ennesima rivincita di una sfida che appare già infinita. Da Nole grandi parole per entrambi: “Ovviamente mi aspetto che Rafa giochi bene, come del resto  in ogni torneo. Forse non ha iniziato la stagione come sperava, ma il suo livello di aspettativa è molto alto per cui se non arriva almeno in semifinale viene considerato un insuccesso. A Madrid sta facendo benissimo e sono sicuro che farà bene anche a Roma. Poi lui pensa sempre al Roland Garros, il torneo a cui tiene di più. Quanto a Murray, si è sposato poche settimane fa e, a giudicare dai risultati, il matrimonio gli ha fatto bene. Anche se la terra rossa non è stata in passato la sua superficie preferita, ora ha dimostrato di poter fare bene anche sui campi in rosso, come a Monaco e a Madrid. Per me non è una sorpresa vederlo vincere”. Roma anche come ‘palestra’ per Parigi, dove Djokovic non ha ancora mai vinto. Ma molti sono sicuri che questo possa davvero essere il suo anno. La pressione c’è e si sente, ma non è un problema:  “Quest’anno per la prima volta molti mi ritengono il favorito vero al Roland Garros anche se ero davanti a Nadal in classifica in passato. Conosco le aspettative dei tifosi su questo torneo. Io voglio veramente conquistarlo, e per riuscirci devo stare concentrato e non pensarci troppo. Non devo pensare troppo al fatto che sono favorito, anche perché ho giocato il Roland Garros tante volte. Devo essere ispirato e motivato, questo è quello che io cerco, a partire da oggi, qui a Roma. Ora c’è questo torneo da giocare, poi penseremo a Parigi”.

* Foto Angelo Tonelli

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