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DJOKOVIC:
“E’ per la mia Serbia”

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Novak Djokovic, il campione della 71esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia, arriva in conferenza stampa a nemmeno un’ora dalla partenza dell’aereo con cui lascerà Roma. Non c’è il tempo per convenevoli e chiacchiere, e nel suo sguardo soddisfatto c’è comunque un’ombra. “Le alluvioni catastrofiche che hanno colpito la Serbia hanno portato via sogni e speranze. Io cerco di aiutare come posso. Ho cercato di dare visibilità e di farne parlare, perché non tutti nel mondo sanno cosa sta succedendo”. E’ da tutta la settimana che il suo Paese è in cima ai suoi pensieri, e ancor più dopo la vittoria strepitosa ottenuta su Rafael Nadal, che in un colpo solo lo lancia verso il Roland Garros e spazza via tutte le ansie legate a un polso dolorante.
“Quando sono arrivato non sapevo come avrebbe reagito, dopo l’infortunio di Monte Carlo. E’ andata bene, ho giocato molte partite lunghe senza dolore. E questa vittoria su Rafa è ovviamente un amplificatore di fiducia.”La finale era iniziata piuttosto male, per la verità: “Sono sceso in campo con il piano di essere molto aggressivo. Nel primo set ho commesso un sacco di errori gratuiti, ma ho mantenuto fede alla mia tattica”. 
Ne è uscita la quarta vittoria consecutiva contro Rafael Nadal, un avversario contro cui ormai sembra favorito ormai su ogni superficie: “Ho grande fiducia in me stesso e parto con l’idea di vincere ogni volta. Ma di certo non penso che i match contro Rafa siano nelle mie mani, in particolare su questa superficie dove è il più grande di tutti i tempi.” 
“Qui mi sento a casa” aveva detto durante la premiazione, nel suo ottimo italiano. Lo ribadisce nella conferenza stampa, questa integralmente in inglese, con il trofeo in bella vista davanti a sé. “Il pubblico ha avuto un grande ruolo anche oggi, è straordinario. E’ una cosa che non prendo per scontata e che apprezzo a pieno. Cerco di restituire come posso l’amore che ricevo. Magari il fatto che io parli italiano aiuta un po’, ma di sicuro mi sento molto vicino a queste persone.”
Il cuore con cui ha salutato il pubblico (“l’idea è di Guga Kuerten” ha riconosciuto in conferenza, sorridendo) l’ha dedicato tanto ai suoi tifosi italiani quanto ai suoi connazionali in difficoltà. La conclusione di una settimana trionfale, tanto per il torneo quanto per il suo vincitore, con un pensiero per chi al tennis non ci può pensare.

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