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E’ L’ORA DI WAWRINKA E KYRGIOS
Lo svizzero sfida Goffin, l’australiano affronta Medvedev

Questo contenuto è stato pubblicato 5 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Si daranno il cambio, Roger Federer e Stan Wawrinka, per una staffetta tutta svizzera. Il campione Slam più titolato di sempre tiene la sua conferenza stampa, poi scende in campo “Stanimal” per l’apertura deluxe del programma sul Grandstand. Di fronte il belga David Goffin e lo svizzero Stan Wawrinka, finalista agli Internazionali BNL d’Italia nel 2008. “Stanimal” è in vantaggio 3-1 negli scontri diretti, ma il belga ha vinto il più recente a Indian Wells nel 2016 in rimonta. Lo svizzero, finalista nel 2008, arriva a Roma con 497 vittorie in carriera e l’obiettivo di diventare il quinto giocatore in attività a toccare quota 500. Nessuno dei due rientra nemmeno tra i primi 20 per il rendimento in risposta secondo l’indicatore dell’ATP. L’efficienza in risposta, però, potrebbe fare la differenza. Goffin, infatti, è il quinto miglior giocatore in questo distretto del gioco nelle ultime 52 settimane mentre Wawrinka non figura tra i primi 70.

Il belga può costruire vantaggio competitivo con le variazioni di ritmo, gli angoli stretti, le rotazioni in back in grado di togliere l’avversario dalla sua zona di sicurezza. Wawrinka, che arriva dal quarto di finale di Madrid perso contro Rafa Nadal, ha dalla sua la possibilità di generare vincenti e di Chi vince sfiderà al secondo turno Juan Martin Del Potro. «Sarà un match molto difficile – ha detto l’argentino nella conferenza stampa della vigilia -. Se devo essere onesto, comunque, voglio solo sentirmi bene in campo, non guardo al risultato. Non importa vincere subito, perché sto comunque tornando a giocare».

Merita attenzione anche la sfida tra il russo Daniil Medvedev e lo showman australiano Nick Kyrgios, che continua a dividere i tifosi per gli atteggiamenti spesso sopra le righe. Nella distanza tra palco e realtà si misurerà anche il suo valore. Medvedev, infatti, ha già vinto 25 partite quest’anno (secondo dietro Stefanos Tsitsipas) e raggiunto a Montecarlo la prima semifinale in carriera in un Masters 1000. Si incontrano per la prima volta da pro, la seconda in assoluto: Kyrgios vinse l’unico incontro fra i due in un torneo junior a Roehampton, sull’erba, nel 2013.

Non banale l’impegno dell’altro esponente della nouvelle vague russa, Karen Khachanov, che ha sconfitto Lorenzo Sonego e centrato così solo la seconda vittoria nelle ultime sette partite in stagione. Sceso al numero 13 del mondo, il russo cercherà la rivincita contro Roberto Bautista Agut che l’ha sconfitto tre volte su quattro, l’ultima al terzo turno dell’Australian Open di quest’anno. Khachanov, però, ha vinto l’unica sfida sul rosso, il più datato, a Barcellona nel 2016. La tenuta sulla diagonale sinistra, l’efficienza in risposta, la rapidità della transizione dalla difesa al contrattacco saranno chiavi importanti per lo sviluppo della partita.

La ricerca della continuità perduta alimenterà invece l’esordio di Grigor Dimitrov, che per la quinta volta incontrerà Jan-Lennard Struff. Sarà un déjà-vu, dopo il recente successo in due set a Montecarlo. Il tedesco in quell’occasione ha pagato il poco cinismo sulle palle break (1/8) e ha concesso al bulgaro di imporsi anche senza giocare un match particolarmente offensivo o propositivo. Sulla terra di Roma, che porta condizioni di gioco più veloci e rimbalzi più alti, accontentarsi potrebbe non pagare.

Non semplice anche il secondo turno di Borna Coric contro il mancino Cameron Norrie, caso piuttosto raro di britannico che sul rosso gioca più e meglio che sull’erba. Da pro si sono incontrati una sola volta, a Pechino l’anno scorso: vinse Norrie 62 76 salvando due set point nel tiebreak. Entrambi hanno vinto in rimonta all’esordio, contro Felix Auger-Aliassime e John Millman. Coric, capace anche nel primo set contro il canadese di vincere più scambi brevi, si è dimostrato più centrato e sicuro nell’applicazione del piano di gioco, e molto più rapido nel prendere il campo dopo la risposta. Norrie, con i suoi movimenti armonici e ampi, potrebbe soffrire le traiettorie più vicine al corpo e la costante pressione del croato da fondo.

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