
Questo contenuto è stato pubblicato 7 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
E’ un Fognini rilassato e sorridente quello del post-esordio romano. Un debutto nel torneo piuttosto agevole per il numero uno azzurro che si è sbarazzato con autorità del Next Gen Berrettini. Se mette un po’ di peso sul rovescio Matteo può giocare bene, perché diritto e servizio sono molto buoni”, ha detto Fabio prima di passare a parlare della sua stagione. ”Sto giocando bene. E’ andata male a Budapest e Monaco ma avevo la testa altrove (l’imminente paternità, ndr) poi sono tornato a casa a Barcellona, ho parlato fino alle tre di notte con Flavia dicendole che per me non era in problema fermarmi per un paio di tornei. In questo momento è lei la priorità. Comunque mi sono tranquillizzato e sono partito per Madrid”.
Il prossimo avversario è da prendere con le molle visto che si tratta del numero uno del mondo Andy Murray. ”Non parto favorito ma mi sento bene e soprattutto sto giocando bene” – ha ribadito il ligure – E lui non è certo in un gran momento. L’aiuto del pubblico di Roma può darmi la spinta in più ma so che me la posso giocare. Sto lavorando bene con Davin e sono soddisfatto di come stanno andando le cose. L’obiettivo di inizio anno era riuscire ad essere tra le teste di serie a Parigi ed oramai ci siamo quasi”. Dopo l’exploit di Miami, però, la stagione sul “rosso” è stata fin qui un po’ avara di risultati: ”A Monte-Carlo meritavo qualcosa di più (contro Carreno-Busta, ndr) ed anche a Madrid contro Rafa se avessi avuto un po’ di coraggio in più nel primo set chissà …. A questo punto penso proprio che vinca il torneo”.
Telefonino a portata di mano per essere pronto a partire al primo squillo, Fabio è però determinato a fare bene al Foro Italico: Sinceramente con Roma non ho un buon rapporto, i risultati parlano chiaro. Mi piace giocare qui ma in questi anni non ho ancora trovato il feeling giusto. E poi mi risuonano ancora nelle orecchie i fischi nell’anno in cui, da numero 15 del mondo, fui eliminato subito” (nel 2014, contro Rosol). ”Il mio non è un tabellone facile ma devo solo continuare a giocare come sto facendo. Ed in fondo forse neanche Murray è tanto contento di incontrarmi…”.
Il palcoscenico del Centrale forse è stato un po’ troppo per Matteo Berrettini, bravo a conquistare una wild card attraverso le pre-qualificazioni: ”Ero felice già mentre camminavo nel tunnel. Nel primo set ho provato una grandissima emozione: nel secondo mi sono tranquillizzato un po’. Margini di miglioramento ne ho non solo sul rovescio ma anche sul diritto e negli spostamenti. Mi sento ancora lontano da questi livelli ma conto di poter competere nel giro di tre o quattro anni. Giocare le pre-qualificazioni mi ha fatto bene perché prima avevo giocato poco sulla terra”
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