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FOGNINI CEDE 7-6 AL 3° A BERDYCH
“Mi sono ritrovato, esco a testa alta”

Questo contenuto è stato pubblicato 9 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Finiscono agli ottavi gli Internazionali BNL di Fabio Fognini. Il tennista ligure, ultimo italiano in corsa, si è arreso al ceco Tomas Berdych al tie break del terzo set, dopo 2 ore e 34 minuti di ottimo tennis: 6-3, 3-6, 7-6 (2). In un Pietrangeli ancora una volta stracolmo si è visto comunque un grande, grandissimo Fognini, che ha ottenuto la definitiva consacrazione come idolo incontrastato del Foro Italico e che è uscito tra gli applausi di un pubblico al quale ha regalato un pomeriggio di emozioni forti. Ha lottato Fabio, ha messo cuore e testa, ma non è bastato contro la classe, impressionante, di Tomas Berdych, venuta fuori nel momento decisivo, il tie break del terzo set.
Resta la certezza di un campione ritrovato, a cui è mancato pochissimo per fare un’altra impresa. Rimpiangerà a lungo le due palle break nel primo game del terzo set Fognini, quando l’inerzia era tutta a suo favore. Aveva perso il primo set con un break in avvio, ancora contratto. Poi aveva rimesso in piedi il set con quattro game da urlo nel secondo (da 1-2 a 5-2, aiutato da un paio di regali del ceco nel game del 2-2) e non soffriva più nei suoi turni di battuta. Inoltre ha dominato con il dritto: ha tirato il quadruplo dei vincenti di Berdych, disinnescandolo nel fondamentale più temuto. Le occasioni, dicevamo. In quel game, Berdych era salito 40-0. Fabio l’aveva risucchiato, ma sulla prima occasione ha messo un banale rovescio in rete. Sulla seconda è stato bravo il ceco. C’era ancora tanto da giocare, ma resteranno le uniche due palle break di tutto il set. I due sono arrivati rapidamente sul 5-5, quando Berdych ha avuto un altro game problematico, ai vantaggi. Sul 6-5, Fognini ha azzannato il tie-break con uno spettacolare dritto incrociato e un ace. Era tutto pronto per la festa. Invece, l’incubo. Dopo un mini-break nel primo punto, Fabio ha si trovato davanti un muro insormontabile. Berdych non ha sbagliato nulla, lui ha commesso un paio di errori più che evitabili e il sogno è finito lì, nell’ombra del tramonto. In mezzo alla gente c’erano tanti spettatori tra quelli che nel 2012 avevano accompagnato le imprese di Andreas Seppi. Allora si finì con le luci artificiali, stavolta non c’è stato bisogno.

“Vado a casa con l’amaro in bocca, ma vedo il bicchiere mezzo pieno: mi sono ritrovato, è un Fognini di alto livello simile all’anno scorso quando ho ottenuto il mio best ranking. Devo solo continuare a lavorare. Ogni settimana abbiamo un’opportunità e bisogna essere svegli a prenderla quando capita”. Così Fabio Fognini commenta la sconfitta di misura con il ceco.
“Parlare adesso brucia, qui a Roma brucia due volte – ammette l’azzurro – ma penso di non dovermi rimproverare nulla: ho dato tutto e c’ho provato fino alla fine. È girata per pochi punti. Esco dal torneo sicuramente a testa alta e con un gran feeling di gioco e con questo straordinario pubblico che mi è stato vicino”. Un pubblico che l’anno scorso, invece, lo fischiò. “Quest’anno per loro solo applausi – dice il ligure -: li ho sentiti tanto vicini, mi hanno aiutato e ho giocato tre ottime partite. Sono molto sincero, l’anno scorso erano completamente diversi, arrivavo in un’epoca in cui ero 15° al mondo e magari avevano tantissime aspettative, volevano forse vedere un Fognini che spaccasse il mondo. Ma se mi seguono io seguo loro. Io devo metterci del mio, quest’anno l’ho fatto e loro l’hanno notato e io ho notato loro”.
Adesso c’è da preparare al meglio il Roland Garros. “Vado avanti, vedo Parigi con grande voglia. Ci arrivo di nuovo in un momento non ottimale ma molto buono con un Fognini che arriva di nuovo in forma, poi può succedere qualsiasi cosa – conclude Fabio – perché in questo sport non dipende solo da te. Ma vedo Parigi con positività”.

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