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Fuori Vinci, Schiavone E Pennetta

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Giornata da dimenticare per le nostre portacolori impegnate nella terza giornata degli Internazionali BNL d’Italia. Ad aprire le danze, sul Campo Centrale, è stata Roberta Vinci, dominata (6-1 6-0) dalla polacca Agnieszka Radwanska, all’esordio nel torneo dopo aver usufruito di un bye al primo turno. I 2 precedenti (con l’azzurra sconfitta in entrambe le occasioni, ma solo al 3° set) lasciavano sperare in un incontro equilibrato. Purtroppo per la nostra Robertina, non c’è stato nulla da fare contro l’intelligente ragazza di Cracovia, una sorta di piccola Hingis, dal vivissimo senso geometrico, lontana dal prototipo della giocatrice moderna. Eppure il break iniziale strappato dalla tarantina, lasciava presagire un incontro più combattuto di quello che in realtà non è stato. I 12 game di fila vinti dalla polacca non hanno lasciato scampo alla nostra giocatrice che nel secondo set ha messo a segno appena 9 punti. A nulla sono serviti i consigli di Francesco Cinà, più volte sceso in campo per incoraggiare la sua pupilla, invitandola ad essere un po’ più aggressiva con il dritto ed in risposta.
Non va meglio a Francesca Schiavone, sconfitta con un doppio 6-2, dalla Martinez Sanchez, spagnola atipica, amante del serve & volley, che si mise in grande evidenza proprio a Roma lo scorso anno, raggiungendo i quarti di finale, dopo aver battuto una dopo l’altro, Mauresmo, Bartoli e Petrova, prima di arrendersi ai quarti alla futura vincitrice del torneo, Dinara Safina, non prima di averle strappato un set.
Per il terzo anno di fila il cammino della numero 17 del mondo, si ferma al secondo turno, in un torneo come quello di Roma in cui è stata capace di raggiungere per 3 volte i quarti di finale (2001, 2004 e 2005).
Che la partita sia complicata per Francesca lo si capisce nel primo gioco, quando è costretta a fronteggiare subito una palla break. E’ il preludio ad un primo set dominato dalla giocatrice spagnola (6-2), che strappa il servizio alla Schiavone per la prima volta nel terzo gioco, concedendo alla sua avversaria una sola palla break in tutto il primo set.
I problemi in risposta da sinistra, causati del servizio mancino della Martinez Sanchez, non consentono alla nostra giocatrice di opporre una valida resistenza al servizio della spagnola che, con il secondo ace del match, chiude il primo set con il punteggio di 6-2, dopo soli 34 minuti. Tocca a Renzo Furlan, durante il cambio di campo, cercare di toccare le corde giuste della milanese, incapace nel primo parziale di ribellarsi alla ragnatela della 27enne di Yecla.
Non c’è niente da fare. La spagnola continua a mettere in mostra tutto il suo repertorio in fatto di palle tagliate e smorzate, che muoiono pochi centimetri oltre la rete. L’azzurra perde subito in apertura il servizio (per la terza volta nel match), non riuscendo nel game successivo, a sfruttare un vantaggio di 0-30.
La situazione rischia di precipitare già nel terzo game, con la Martinez Sanchez che si procura una palla per il 3-0 pesante. Con il servizio si salva una prima volta la milanese, mettendo a segno il suo primo ace del match proprio sulla palla break. Sarà sempre il servizio a tradire la numero 2 azzurra due game più tardi, con due doppi falli consecutivi che spianano la strada al doppio break di vantaggio per l’iberica: 4-1 e partita in ghiaccio, con l’azzurra che si procura invano, sul 2-5, la seconda palla break del suo disastroso match. Troppo tardi per poter pensare di rimediare al pesante passivo.
A seguire, sempre sul Pietrangeli, è stata la volta di Flavia Pennetta, sconfitta con un perentorio 6-1 6-2 dalla numero 35 del mondo Lucie Safarova, ufficialmente assurta al ruolo di bestia nera della pugliese.
La batosta odierna va così ad aggiungersi alle sconfitte subite a Gold Coast nel 2006 e Parigi indoor nel 2010 nel torneo preferito dalla tennista ceca (due finali), che non venne schierata nell’ultima giornata del recente match di Fed Cup, proprio quando avrebbe dovuto incontrare Flavia.
Purtroppo per la nostra numero 1, quella scesa in campo quest’oggi è stata solo lontana parente di quella arrendevole vista all’opera solo 10 giorni fa, capace di racimolare solo 2 giochi contro la Schiavone. L’apporto della ceca fu così scadente da costringere il suo capitano a preferirle la Kvitova.
L’andamento del match ricorda da vicino quello dell’incontro perso dalla Vinci con la Radwanska.
Dopo aver tenuto il primo turno di battuta, la Pennetta viene subissata di pallate da ogni lato del campo. La continuità della ceca non lascia alcuna chance alla brindisina che nei restanti 3 turni di battuta del primo parziale, riesce a portare a casa soli due punti.
I due ace che inaugurano il secondo set, uniti ad un errore gratuito di Flavia ed un servizio vincente della ceca, consentono alla Safarova di esordire con un turno di battuta a zero.
Il primo punto del secondo set della Pennetta giunge sul 3-0 0-30 in favore della Safarova. Si ferma così a 14 la striscia di punti consecutivi per la fidanzata di Tomas Berdych che comunque continua a spingere su ogni palla, buttando sempre più fuori dal campo la nostra Flavia, incapace di opporre la benché minima resistenza alle bordate della sua avversaria. Riesce anche ad annullare 2 palle break, Flavia, sprecando, però, una palla game con uno smash affondato in rete.
Sul 4-0, Lucie commette i primi errori di un secondo set fino a quel momento impeccabile. Un dritto, un rovescio ed un doppio fallo consentono alla Pennetta di placare l’emorragia di 10 game di fila per la Safarova. La ceca continua a sbagliare qualcosa di troppo e la Pennetta accorcia ulteriormente le distanze sul 4-2, annullando una pericolosissima palla break, con una smorzata vincente. Il mini passaggio a vuoto della Safarova si esaurisce ben presto. Un parziale di 8 punti a due, chiude definitivamente una mattanza impronosticabile alla vigilia, che priva i tifosi azzurri della giocatrice su cui erano appuntate le maggiori speranze di successo.
Esce a testa alta Alberta Brianti, sicuramente l’azzurra migliore di giornata. La 30enne di Fontanellato è stata in grado di strappare ben 7 giochi a Dominika Cibulkova, vincitrice con il punteggio di 6-3 6-4. Un doppio fallo dell’azzurra nel quarto game del primo set, spiana la strada al break per Dominika che non concede alcuna palla del contro break nel prosieguo del primo parziale. Nel secondo, “Tina” è brava a recuperare il break di svantaggio nell’ottavo gioco (4-4), prima di subire nuovamente il ritorno del trottolino slovacco che chiude dopo un’ora e 37 minuti.
Continua a progredire la semifinalista dello scorso Roland Garros, reduce da un finale di 2009 travagliato dal punto di vista fisico, che non le ha consentito di ripetersi agli stessi livelli dello slam parigino. Le recenti semifinali colte sul cemento di Monterrey e sulla terra verde di Ponte Vedra Beach, hanno ridato ossigeno alla classifica della slovacca che vanta un best ranking di numero 12, raggiunto nel luglio dello scorso anno.
A chiudere la giornata nera delle azzurre è stata Maria Elena Camerin, impegnata nel primo match della sessione serale contro la testa di serie numero 2, Caroline Wozniacki. La veneta, protagonista all’esordio dell’eliminazione a sorpresa della semifinalista degli scorsi Australian Open, la cinese Jie Zheng, non ha potuto nulla contro la danese che non è sembrata risentire dell’infortunio alla caviglia patito in quel di Charleston: 6-1 6-0 il punteggio per Caroline che ha lasciato soli 19 punti all’ultima azzurra rimasta in tabellone dopo le cocenti eliminazioni delle altre connazionali. La danese è sembrata muoversi molto meglio rispetto a Stoccarda dove era stata eliminata all’esordio dalla ceca Lucia Safarova. Occorrerà attendere comunque il prossimo turno per avere delle indicazioni attendibili sullo stato di salute di “Caro”, che negli ottavi se la vedrà con la Martinez Sanchez.

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