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HALEP, CI SONO ANCH’IO
Simona vuole il primo titolo a Roma

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Alla ripresa dopo il lockdown aveva mantenuto un profilo basso Simona Halep. Aveva disputato un solo torneo, il WTA International di Praga, lo aveva vinto pur non giocando in maniera esaltante e poi era sparita di nuovo, rinunciando alla trasferta negli States. L’incognita era dunque capire se la rumena, attuale numero 2 del ranking, potesse essere una candidata al successo agli Internazionali BNL d’Italia.

La risposta di Simona – non particolarmente brillante all’esordio contro Jasmine Paolini – è arrivata negli ottavi: la 28enne rumena di Costanza, n.2 Wta e prima favorita del seeding, ha sconfitto per 75 64, in poco meno di un’ora e mezza di partita, l’ucraina Dayana Yastremska, n.29 del ranking.

La 20enne di Odessa parte sparata come il suo solito (3-0) ma poi Halep le prende le misure e la riagguanta (3-3). Il tennis ad alto contenuto di rischio permette a Yastremska di restare attaccata nel punteggio alla rumena ma quando la situazione si fa calda – nell’undicesimo gioco – eccola offrire tre palle break di fila: Dayana salva le prime due ma non la terza e poco dopo Simona archiviail primo parziale per 7-5.

Nella seconda frazione è Halep a salire 3-0, ma con due break: ne restituisce uno ma il vantaggio le permette di controllare con una certa disinvoltura Yastremska che continua a dimostrare di ragionare poco in campo. Il confronto tra vincenti e gratuiti, 9 contro 11 per la rumena, 18 contro 22 per l’ucraina, fotografa la partita. Ed il 6-4 finale è la logica conseguenza.

“Oggi non è stata una partita semplice perché lei colpiva forte e non mi dava ritmo – racconta Halep – ed era difficile rimandare la palla dall’altra parte. Ma dopo i primi giochi ho smesso di darle palle che le piacessero. Il servizio mi ha dato una grossa mano, soprattutto nei momenti delicati del match e sono molto soddisfatta per come mi sono mossa in campo. Mi sento a posto: il mio corpo sta bene, ed anche la mia mente è ok. Forse sono solo un po’ tesa perché so che ho la chance di vincere visto che qui ho già giocato due finali ma ci sono tante giocatrici pericolose. Ho saputo che ci sarà un po’ di pubblico per semifinali e finali: sarà una bella iniezione di energia”.

 

Nei quarti sabato Halep troverà la kazaka Yulia Putintseva, n.30 WTA, sempre più “miss simpatia” già battuta proprio quest’anno al terzo turno degli Australian Open: “Sarà una battaglia. Lei è molto forte mentalmente ed è in grado di giocare un ottimo tennis”, sottolinea Simona.

Roma per Simona è speciale. E’ sulla terra del Foro Italico che è esplosa quando nel 2013, partendo dalle qualificazioni, si è arresa solo in semifinale a Serena. Con gli Internazionali BNL ha un conto aperto visto che ha giocato e perso due finali, nel 2017 e nel 2018, entrambe contro l’ucraina Elina Svitolina (con parecchio rammarico per la prima delle due che stava dominando prima che un onfortunio alla caviglia le impedisse di giocarsi fino in fondo le sue chances).

Buon servizio, estrema mobilità di piedi e precise geometrie, rapidità di esecuzione dei colpi e controllo impressionante sono le sue prerogative, insieme ad una grande tenuta mentale. Quando con coach Cahill è diventata la regina del tennis mondiale ha dichiarato che era la giornata più bella della sua vita.

Ha vinto tanto la ragazza che fin da junior ha fatto di tutto per diventare una campionessa, compresa nel 2009 una mastoplastica per riproporzionare una quarta abbondante. Anche due trofei Slam: il primo al Roland Garros nel 2018, il secondo lo scorso anno a Wimbledon battendo Serena. Rientrata in patria dopo il trionfo sull’erba londinese – 1ª rumena a riuscire nell’impresa – è stata nominata Cavaliere della Repubblica e ha festeggiato con 10mila fan all’Arena Nationala di Bucarest, con “papà” Ion Tiriac a condurre le danze.

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