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IL TENNIS INCONTRA PAPA FRANCESCO
7.000 persone alla storica udienza in Vaticano

Questo contenuto è stato pubblicato 9 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Il tennis italiano non dimenticherà mai l’8 maggio 2015. Una giornata storica, con l’incontro tra Papa Francesco e tutto il mondo del tennis italiano. Circa 7.000 persone tra giocatori, tecnici e dirigenti hanno partecipato all’emozionante appuntamento, cui erano presenti tanti bambini e i dirigenti federali, a partire dal Presidente Angelo Binaghi, e gli ambasciatori del tennis italiano Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli. Una giornata storica, dicevamo, perché non era mai capitato che il tennis italiano incontrasse un Papa. Qui sotto, il discorso di Angelo Binaghi e di Papa Francesco, al quale il Presidente della FIT ha donato una racchetta tutta bianca.

“Credo di parlare a nome di tutti i presenti. Il tennis è uno sport praticato in tutti i continenti. E’ uno straordinario veicolo di crescita culturale e di educazione. E’ uno sport che sin da piccoli ti insegna l’autodisciplina, la lealtà, il rispetto delle regole e dell’avversario. Anche l’amicizia verso quell’avversario che in quel momento devi cercare di sconfiggere. E’ fondamentale nella crescita di persone che abbiano uno spirito sano e che sappiano trasportare nella vita di tutti i giorni i valori che imparano attraverso il nostro sport. Vogliamo portarle questa testimonianza, non solo perché siamo innamorati della sua semplicità e capacità di parlare al profondo del nostro animo, indicandoci i pensieri più giusti e le azioni più corrette. Ma anche perché sappiamo che lei è un grande appassionato e un attento conoscitore del mondo dello sport e dei valori sociali che esso esprime. Sua Santità, in quanto argentino, lei conoscerà il tennis meglio di noi. L’Argentina ha fatto parte della storia del tennis mondiale e ha avuto grandi campioni. E noi, per crescere, stiamo provando a seguire il suo esempio in alcuni settori molto importanti. Proprio per questo per lei sarà facile capire il mio sollievo nel vederla vestito di bianco come un perfetto tennista, ma senza una rete a separarci. Mi permetta di darle un piccolo dono, segno della nostra devozione, nella consapevolezza che almeno questa volta non lo potrà usare contro di noi”.

“Cari fratelli e sorelle,
Buongiorno. Vi ringrazio per essere venuti così numerosi. Ringrazio il presidente per le sue cortesi parole. Un saluto speciale ai bambini presenti… sono davvero tanti a partecipare al progetto ludico e motorio organizzato dalla FIT. In diverse occasioni ho parlato dello sport come esperienza educativa. Oggi lo voglio ribadire: lo sport è uno strumento educativo. Ci sono tre pilastri per i bambini e i giovani: l’educazione scolastica e familiare, lo sport e il lavoro. Su queste tre basi si cresce bene. Quando ci sono tutti e tre, allora esistono le condizioni per creare una vita autentica, evitando le dipendenze che ledono e rovinano l’esistenza. La chiesa si interessa di sport perchè gli sta a cuore l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide nella formazione della persona, nelle relazioni e nella spiritualità. Voi atleti avete una missione da compiere: potete essere validi esempi. Anche i tecnici e i dirigenti sono chiamati a dimostrare i valori di una buona pratica sportiva, che sia sempre leale e limpida. Lo sport è molto competitivo, ma la voglia di ottenere buoni risultati non deve essere uno stimolo per cercare scorciatoie come il doping. E’ brutta è sterile la vittoria che si ottiene violando le regole e ingannando il prossimo. San Paolo diceva così: ‘Sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono ma uno soltanto prende il premio?’ Correte anche voi per riuscirci, ma lui intendeva la sfida di dare un significato alla vita stessa. Vorrei quindi esortare ciascuno di voi a mettersi in gioco, non solo nello sport (come già fate con ottimi risultati), ma anche nella vita, sempre alla ricerca del bene, senza paura e con coraggio. Mettetevi in gioco con gli altri e con Dio, dando il meglio di voi stessi e spendendo la vita per quello che davvero vale.
Cari fratelli e sorelle, vi chiedo di portare i miei saluti alle vostre famiglie e ai vostri amici, Dio vi benedica e vi protegga sempre e non dimenticatevi di pregare.”

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