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“Io in campo con Rafa
prima della finale”

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Come si prepara alla partita Rafael Nadal? Ce lo spiega Giacomo ‘Jack’ Vianello, 28 anni, maestro dell’omonimo circolo tennis situato a Roma, che è stato lo sparring partner di Rafa prima della finale contro Sascha Zverev.

“La cosa impressionante è la grande intensità che Nadal imprime in ogni colpo – spiega Vianello -. Tira tutto fortissimo ed in un’ora si è seduto solo due volte per bere. Non lascia nulla al caso, cerca di riprodurre il più fedelmente possibile le eventuali situazioni che si potrebbero presentare in partita. La grande difficoltà è gestire la palla molto arrotata e pesante che arriva. Poi gioca tutto anche le palle fuori pur di non interrompere mai lo scambio.”

Ma la forza di un campione è anche mentale

“Lui ed il suo staff ti mettono subito a tuo agio continua il maestro classificato in seconda categoria-. Sono sempre sorridenti e tranquilli. Questa sicuramente è la chiave per affrontare al meglio le partite.”

La figura dello sparring partner all’interno di un torneo è molto importante, e può addirittura influenzare l’andamento di una partita “Dobbiamo cercare di creare la situazione di gioco ideale per ogni giocatore, è lui che deve essere al al primo posto. Spesso si pensa che un ragazzo faccia lo sparring per allenarsi, non è così, noi dobbiamo far allenare i giocatori.” spiega Vianello, che poi ci racconta di alcuni episodi curiosi che gli sono capitati nei suoi 3 anni al Foro Italico

”Gli allenamenti più divertenti sono con i doppisti –dice sorridendo – Mi è capitato lo scorso anno di giocare con i fratelli Bryan ed all’inizio non riuscivo a capirci nulla. Sembrava di essere in un videogame. Ma loro, come tutti i tennisti americani, sono stati molto disponibili e simpatici, hanno capito la situazione, e mi hanno spiegato alcuni trucchi del mestiere.”

Nadal non è l’unico top player al quale Giacomo Vianello ha fatto da sparring:”Ho giocato per due volte con Djokovic. Ritrovarmi in campo l’allora numero 1 del mondo, Marin Vajda (suo coach storico ndr) e con Boris Becker a dare la palla è stata dura”.

Infatti non è sempre facile giocare con i campioni: ”Nei primi giorni soprattutto c’è molta tensione perché devi sempre fare bene e sbagliare il meno possibile. Avere in campo persone che sono e sono state la storia di questo sport a volte impressiona. Però poi uno deve pensare che il tennis è anche divertimento e deve sfruttare al meglio la grande opportunità che viene data”.

 

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