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Jabeur e Tsitsipas, che sfide per la storia

E’ il giorno delle finali al Foro. La tunisina e il greco sfidano i numeri 1 delle classifiche WTA e ATP, Iga Swiatek e Novak Djokovic. I temi e le curiosità

Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

“Roma è uno dei tornei con più storia, lo vedi dagli stadi in cui si gioca”. Stefanos Tsitsipas proverà anche a scrivere il prossimo capitolo di questa storia agli Internazionali BNL d’Italia. La finale della 79ma edizione lo vede sfidare per il titolo Novak Djokovic, quinto giocatore ad aver raggiunto le mille vittorie nell’era Open dopo Jimmy Connors, Roger Federer, Ivan Lendl e Rafael Nadal.

“Ho visto Roger e Rafa celebrare questo traguardo nelle ultime due stagioni e volevo arrivarci anche io. E’ passato tanto tempo dal mio primo successo, spero che ne arriveranno tanti altri” ha detto Djokovic, che vinse la prima partita in carriera in Coppa Davis nel 2004 a Belgrado contro il lettone Janis Skroderis, mai entrato nei primi 1000 della classifica ATP.

Novak Djokovic (Foto Giampiero Sposito)

Djokovic giocherà la 125ma finale in carriera, con l’obiettivo di festeggiare l’87mo titolo, il 38mo in un Masters 1000. Nessuno ha trionfato più volte in questa categoria di tornei, nessuno prima di lui era mai arrivato a imporsi almeno una volta in tutti i 1000 in calendario. Djokovic li ha vinti tutti almeno due volte, e si è garantito grazie alla finale di Roma di rimanere numero 1 per un’altra settimana, la 370ma in totale: un primato anche questo da quando esiste il ranking computerizzato.

Tsitsipas ha vinto più partite di tutti in totale (31) quest’anno, ma di sicuro non avrà una missione facile in finale. Virtualmente numero 2 nella Race to Turin, il greco sa che non dovrà giocare cinque set come nella finale del Roland Garros 2021 quando vinse i primi due poi subì la rimonta del serbo.

“Da tutte le partite giocate con campioni di questo tipo ho raccolto lezioni utili. Ovviamente sono giocatori molto completi. Il margine per una vittoria è molto piccolo, quando giochi contro di loro – ha detto Tsitsipas dopo il successo sul tedesco Alexander Zverev in semifinale -. Bisogna avere precisione e decisione nel colpo, ci sono molti fattori che determinano il risultato finale. Ho guardato quelle partite giocate al Roland Garros. Le ho analizzate. Ci sono cose che non hanno funzionato per me in quelle occasioni. Ma ora ci sarà forse un’altra partita, dove posso fare qualcosa di diverso”.

Djokovic, però, ha vinto 231 partite contro Top 10 in carriera: nessuno ne ha ottenute di più da quando esiste il ranking computerizzato, nel 1973.

Dritto al volo (Foto Adelchi Fioriti)

Nella finale di singolare femminile saranno di scena la numero 1 e la numero 2 della Race, la classifica che tiene conto dei soli risultati stagionali. La dominatrice del circuito e la giocatrice che ha tirato più vincenti nel 2022. Difficile chiedere di più al confronto tra la polacca Iga Swiatek e la tunisina Ons Jabeur, le due tennista con più successi all’attivo in stagione, che si contenderanno il titolo alla 79ma edizione degli Internazionali BNL d’Italia.

Jabeur, campionessa anche a Madrid a scorsa settimana, ha vinto le ultime undici partite giocate; Swiatek le ultime 27. Ma la numero 1 WTA ha perso gli ultimi due confronti diretti, dopo essersi aggiudicato il primo nel 2019. Non ha mai incontrato Jabeur sulla terra, però.

Non sarà una partita banale per la numero 1 del mondo che ha già eguagliato il bottino di 36 successi nel circuito WTA raccolto in tutto il 2021. Dopo aver dominato la finale di un anno fa senza lasciare nemmeno un game a Karolina Pliskova, Swiatek è tornata a giocarsi il titolo al Foro per la seconda volta prima del ventunesimo compleanno. Non è un risultato per tante, ci erano riuscite appena in sei prima di lei: Chris Evert, Martina Navratilova, Gabriela Sabatini, Monica Seles, Martina Hingis e Venus Williams.

Iga Swiatek (Foto Giampiero Sposito)

Quest’anno, Swiatek ha spazzato via le avversarie. Ha ceduto appena 17 game. Negli ultimi 25 anni solo Serena Williams nel 2013, Kim Clijsters nel 2003 e Martina Hingis nel 1998 sono arrivate in finale perdendone meno.

Jabeur, però, ha dalla sua le 17 vittorie sulla terra battuta, primato stagionale, e le tre finali su questa superficie che nessun’altra aveva più disputato dopo Simona Halep nel 2017.

Nella semifinale contro Daria Kasatkina, Jabeur ha cambiato la storia della partita grazie alle palle corte: non a caso è la giocatrice che ha vinto più punti con questa soluzione nel 2022 (100). Sarà questa l’arma vincente per fermare la nuova padrona del circuito WTA?

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