
Questo contenuto è stato pubblicato 2 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Sinner saluta Roma con un po’ d’amaro in bocca. Soprattutto per non essersi potuto giocare fino in fondo le sue carte (“Magari perdevo lo stesso, però…”) contro il “dio greco” del tennis. E’ stato fin troppo evidente, infatti, il calo fisico dell’altoatesino dopo il primo set. “E’ successo nell’ultimo punto del tie-break – ha raccontato Jannik in conferenza stampa -: su un recupero di diritto l’anca si è girata ed ho sentito una botta lì. Il trattamento con il fisioterapista non è servito e nel secondo set non sono riuscito ad esprimermi al meglio. Peccato, perché avevo giocato un primo set giusto…. Adesso vedremo cosa diranno gli esami”.
Buonissimo comunque il bilancio del torneo: “Cosa mi porto via di positivo? Un primo set in cui ho fatto tante cose buone, seguendo la tattica giusta. Nel tie-break lui ha giocato molto bene il punto sul 5 pari ma la mia seconda di servizio non è stata troppo incisiva. Durante il set avevo avuto più occasioni io ma lui si è salvato tanto con il servizio. Del resto ho fatto due punti più di lui pur essendo partito male, sotto 3-0. Rispetto al match giocato contro Stefanos in Australia è andata molto meglio. Senza il problema fisico sentivo che me la sarei potuta giocare fino in fondo, poi magari perdevo lo stesso. Ad ogni modo non si può parlare con i se”.
Leggi com’è andata la sfida con Tsitsipas.

La sconfitta di misura a Monte-Carlo contro Zverev e quella odierna contro Tsitsipas dimostrano una crescita evidente del livello di gioco dell’altoatesino: “Devo migliorare fisicamente, non è una novità, e ci stiamo lavorando tanto – ha aggiunto Sinner -. Quando tiro forte loro restano lì…. Ma anche tecnicamente ci sono tante cose che posso migliorare. Quest’anno poi sono riuscito ad essere abbastanza costante: in pratica ho perso solo contro giocatori molto forti”.
Quindi il “rosso” di Sesto Pusteria ha raccontato l’episodio sul penultimo punto del match, quello che ha preceduto il secondo match-point: “Quando ‘Stef’ si è lanciato la palla per servire ho sentito delle urla che sono continuate durante lo scambio così abbiamo capito che qualcuno si era sentito male. Ho mandato subito delle bottiglie d’acqua ma i soccorritori dovevano arrivare in cima alle gradinate. Spero solo che quella persona si sia ripresa: una partita di tennis è una partita, ma la vita è un’altra cosa”.
Prossimo step il Roland Garros di Parigi, dove l’altoatesino ha raggiunto i quarti nel 2020 e gli ottavi lo scorso anno, sempre stoppato da Nadal, con la durezza del tre su cinque: “Mi piacciono le partite lunghe – ha concluso Jannik -: perché puoi sempre farle girare…”.

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