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KASATKINA, LA CAVIGLIA FA CRACK
A soccorrerla è Azarenka

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Cosa avrebbe detto Novak Djokovic se avesse assistito alle cure prestate da Azarenka alla sfortunata Kasatkina? Un abbraccio, quello tra le protagoniste del terzo match di giornata sulla Grand Stand Arena, che per molti aspetti ha ricordato quello tra Alexander Zverev e Dominic Thiem al termine dell’incredibile finale degli US Open, sul quale il serbo aveva già speso questi giorni parole al miele.

Tennista in copertina, mai come in questo periodo, ‘Vika’ Azarenka. Questa volta, però, non è un colpo spettacolare o una vittoria rotonda a regalarle la prima pagina.

Sotto 1-0 nel tie-break di un combattuto primo set, la sua avversaria,  23enne russa Daria Kasatkina è caduta nel tentativo di recuperare una intelligente palla corta giocata dall’avversaria. La caviglia destra ha ceduto dopo aver fatto leva sulla riga: crack!

A soccorrerla per prima è stata proprio la bielorussa, che in un lampo ha scavalcato la rete, ha capito la gravità dell’infortunio ed è corsa in panchina a recuperare del ghiaccio. Poi è rimasta vicino all’avversaria che ha cominciato a piangere, per il dolore e lo sconforto. E lei la rassicurava, in un attesa dei soccorsi sanitari che pareva interminabile.

Era sempre lei, insieme alla trainer della Wta, ad aiutarla a rialzarsi, ad offrire la propria spalla come appoggio, fino alla sedia dove Kasatkina, che non poteva appoggiare a terra il piede destro, veniva adagiata.

La trainer le toglieva il calzino per verificare l’entità del trauma. E le faceva capire che per lei il match era certamente finito. Altri scoppi di pianto, sotto la mascherina con i colori del Barcellona. Pareva inconsolabile la povera Daria. Doveva intervenire ancora una volta la sua più matura avversaria, 31 anni contro i suoi 23, a consolarla, abbracciarla, cercare di lenire la sua disperazione. Alla fine le dava persino un bacio sulla testa desolatamente abbandonata penzoloni, come avrebbe fatto una madre con la figlia. Una scena di rara empatia e dolcezza. E tra due atlete che avevano appena smesso di darsele di santa ragione.

Le lacrime versate dalla sfortunata giocatrice di Togliatty, reduce da una settimana di tennis davvero brillante, rischiano di confermare le prime sensazioni sull’infortunio. Ciò che resta negli occhi è la dolcezza ‘Vika’ nell’aver preso sotto braccio la rivale, abbracciata e rassicurata. Le parole di una mamma, d’altronde, sono sempre in grado di scaldare il cuore.

“Sono molto triste per Daria – le parole dell’ex numero 1 del mondo – stava giocando davvero un gran tennista. E’ un’ottima giocatrice, con un gran tempo sulla palla, che dopo tanto tempo sembrava aver trovato un punto di svolta. I dodici giochi che abbiamo disputato sono stati una vera battaglia, ricca di tattica e di scambi sfiancanti. Le auguro di recuperare per il Roland Garros, se lo merita davvero”.

Nei quarti di finale Azarenka se la vedrà con la spagnola Garbine Muguruza, con la bielorussa avanti 2-1 nei precedenti. “Garbine sta giocando alla grande, sarà molto difficile con lei. Devo continuare su questa strada”.

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