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LA MIGLIOR SERENA D’ANNATA VERSO IL POKER AL FORO
“Che sogno una finale tutta americana contro Madison”

Questo contenuto è stato pubblicato 8 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

williamsAB8I4143Il microfono che il distratto giornalista fa cadere sul pavimento, facendo schizzare i decibel degli altoparlanti della sala conferenze del Centrale, strappa un sorrisone a Serena sul finire del suo intervento con i giornalisti. Quel sorriso era rimasto negli spogliatoi durante il match con Irina Camelia Begu. In campo era scesa una Williams molto concentrata sul match che l’ha traghettata in finale in 87 minuti. Assomiglia ad una freeway della sua Los Angeles il percorso fatto sino all’atto conclusivo del torneo. Sicuramente questa campagna romana coincide con il miglior momento nel 2016 della Numero 1. Percorso netto, senza cedere un set, una media di un’ora e un quarto a partita. L’iter ideale per ritrovare il giusto smalto dopo i quasi due mesi di inattività dalle competizioni (Miami). “Sono entusiasta di questo risultato. Sono arrivata in finale, affrontando tutte avversarie che hanno diversi tipi di gioco (Friesdam, McHale, Kuznetsova ed oggi la Begu). E persino domani con la Madison affronterò un’avversaria dalle caratteristiche differenti. E’ stato il tabellone ideale per me per avvicinarmi ai prossimi impegni”.

Serena Williams (Foto Antonio Costantini)

Serena Williams (Foto Antonio Costantini)

Il 6-4, 6-1 finale fa pensare ad un’altra promenade di lady Serena sulla passerella del Foro. Ma non è stato esattamente così e non solo per i meriti della Begu, in fiducia (massima) dopo i quarti a Madrid e il grande risultato ottenuto al Foro. Le incerte condizioni meteo hanno rappresentato una variabile non indifferente. Due stop per pioggia nel primo set, che di certo non ha facilitato la concentrazione delle giocatrici su un campo appesantito dall’umidità che ti penetrava nelle ossa. Ne è venuto fuori un match ad intermittenza, infarcito da numerosi errori da ambo le parti. Ben cinque break nel primo parziale, Serena costretta a cedere due volte il poderoso servizio. Meno battaglia nel secondo dove l’americana, ceduto il primo game al servizio, ha preso a spingere come solo lei sa fare ed ha infilato 6 giochi consecutivi. “Lei ha giocato con grande intensità, punta tutto sull’anticipo e ci ho messo un po’ per abituarmi al suo gioco anche perché non l’avevo mai affrontata. Sono quindi soddisfatta per come è andata”

Per la Begu la favola finisce bruscamente, ma questa semifinale le lascia in dote anche una classifica da top 30 che le varrà una preziosa testa di serie per Parigi.
Serena torna in finale per la quarta volta al Foro dopo le vittorie nel 2002, 2013 e 2014. Una finale tutta americana, sulla terra battuta non accadeva dal 2002: derby tra sorelle Williams a Parigi (chi l’avrebbe mai detto…). “E’ veramente eccitante. Madison migliora di giorno in giorno. E’ il futuro del tennis americano”. Già il futuro. Per il presente bussare a Serena, prego.

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