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ZEPPIERI: LA SCALATA PARTE DAL FORO
“Sogno un posto nel main draw”

Questo contenuto è stato pubblicato 5 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Sono partiti in 20.250 (record mondiale di partecipanti per un torneo di tennis), sono rimasti in 40 a sognare un posto nel main draw o nelle qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. E sognare non costa nulla, soprattutto se sei nel pieno dei tuoi 17 anni ed hai ancora un mondo, quello stellato del tennis, da scoprire e possibilmente scalare. Giulio Zeppieri approda al Foro Italico con una valigia carica di speranze e un biglietto da visita di tutto rispetto, che 5 mesi fa lo ha presentato al panorama mondiale, la semifinale raggiunta nel tabellone Junior degli Australian Open.
Lo abbiamo incontrato nella Players Lounge dei giocatori, che la prossima settimana pullulerà di campioni. “Nessuna emozione in particolare, ho già imparato a respirare questa atmosfera agli Us Open (dove ha raggiunto i quarti) e a Melbourne. Sono tranquillo per questa esperienza che mi aspetta, voglio giocarmi le mie chance, consapevole di essere ancora all’inizio di un lungo percorso. La speranza è di arrivare nei quarti, ma serve un’impresa visto che nella mia parte di tabellone, se andrò avanti, troverei Sinner, il giocatore più in forma del momento (fresco finalista al Challenger di Ostrava). Intanto nel primo turno ha battuto Turchetti 6-3, 6-3.
Giocherà in casa, lui che è nato a Roma e si allena al Capanno Tennis Academy di Latina sotto gli occhi vigili di Piero Melaranci, un padre tennistico più che un coach. “Ho iniziato e fatto tutta la trafila con lui. Non sono cresciuto con una cultura sportiva esasperata, mio papà è avvocato e mia mamma casalinga. Sono, però, un tipo altamente competitivo, fino ai 14 anni non ero tra i migliori della mia categoria, da lì in poi è arrivata la svolta ed ho capito che il tennis poteva essere il mio futuro”. Merito anche di una perentoria esplosione al livello fisico, Giulio è un ragazzone di 1 metro e 85 per quasi 80 kg di peso, che scarica sul servizio mancino, il colpo migliore insieme al rovescio bimane.
Arrivato alle porte del professionismo, il tennis assorbe ormai per intero le giornate di Zeppieri, il tempo e la voglia per studiare sono in un angolino, studia da privatista per ottenere la maturità scientifica. Adesso è 513 al mondo, l’obiettivo a medio termine è chiaro. “Nei recenti Challenger di Francavilla e Bergamo ho avuto la riprova che me la posso giocare a certi livelli. Entro la fine dell’anno la speranza è di entrare nei primi 300 per poter giocare di diritto i Challenger senza dover ricorrere alle wild card”.
Un giocatore di tennis va costruito step by step, con pazienza e sacrificio. Storicamente i tennisti italiani impiegano più tempo ad emergere, anche se il trend ha subito una brusca accelerata con l’esplosione repentina di Matteo Berrettini. “Credo che non si possa trarre una regola assoluta, proprio l’ascesa improvvisa di Berrettini deve rappresentare un modello per noi giovani. Spero anche io di arrivare tra qualche anno a certi livelli, ma sono consapevole che la strada è ancora lunga. Non mi spaventa la vita lontano da casa, anzi mi ritengo un tipo piuttosto indipendente e mi sento pronto per questa avventura”. Giulio Zeppieri, è ora di spiccare il volo.

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