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Protagonisti al Foro

L’urlo di Sonego, gladiatore nell’Arena

Questo contenuto è stato pubblicato 3 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Un urlo liberatorio a squassare il silenzio della Grand Stand Arena, proprio come un gladiatore, anche se purtroppo – almeno per ora – senza pubblico ad applaudirlo. Lorenzo Sonego ha impiegato due ore e 48 minuti per domare Gael Monfils, un tipetto che sul rettangolo di gioco può sempre inventare qualcosa di imprevedibile, anche se magari in questo periodo non proprio in fiducia e con la testa all’imminente matrimonio.

Era assente dal circuito dal “1000” di Monte-Carlo, dove aveva battuto l’ungherese Fucsovics prima di cedere a “Sascha” Zverev, complice anche un piccolo infortunio domestico a un dito della mano sinistra, il torinese, che prima dell’appuntamento nel Principato aveva fatto centro pieno all’ATP 250 “Sardegna Open” di Cagliari (con en-plein in doppio in coppia con “il gemello di sangue” Andrea Vavassori). Le settimane di stop forzato non ne hanno comunque smorzato lo spirito da lottatore e così Lorenzo, n.33 del ranking mondiale, è riuscito a farsi un bel regalo per i 26 anni che compie proprio oggi: 64 57 64 il punteggio con cui ha eliminato il francese, n.15 ATP e 14esima testa di serie, che si era imposto in tre set nell’unico precedente, disputato al primo turno del Masters 1000 di Shanghai (cemento) nel 2019.

Gael Monfils (foto Giampiero Sposito)

Inizialmente non è stato un gran bel match, con un primo break tricolore nel terzo game (diritto incrociato in corridoio del 34enne parigino) e immediato contro-break (2-2, con errore del piemontese), nuovo allungo di Sonego sul 4-2 e ulteriore riaggancio sul 4-4 di Monfils, incitato dalla futura sposa Elina Svitolina, a soffrire in tribuna. Ma Gael, che quest’anno ha giocato solo due partite, perdendole (ATP Cup e Australian Open), e il cui ultimo successo risale al febbraio 2020 a Dubai, dove raggiunse le semifinali, con un disastroso turno di servizio (due doppi falli) ha messo su un piatto d’argento il terzo break della frazione. Questa volta confermato da Lorenzo – osservato speciale anche dal capitano di Davis Filippo Volandri – che con una discesa a rete dopo essersi aperto il campo con il diritto ha incamerato la prima frazione (8 vincenti e 16 errori per il francese) in tre quarti d’ora di gioco.
Sapere di aver giocato molte più partite di lui quest’anno era un aspetto a mio favore – ha ammesso Sonego in conferenza stampa – che mi dava fiducia, specie nei momenti chiave. E proprio nei punti importanti  penso di aver avuto più coraggio e di essere riuscito a giocare meglio di lui”.

Nel secondo set è stato di nuovo l’allievo di coach Gipo Arbino a piazzare il primo “strappo”, nel quinto game, confermato per ottenere il 4-2 dopo aver fronteggiato tre chance consecutive per il contro-break. Contro-break riuscito però al francese nell’ottavo gioco, grazie a un’ingenuità sotto rete di Sonego (tocco morbido di diritto che non scavalca il net). E sul 6-5 Monfils – nona presenza in tabellone al Foro, dove ha firmato il suo risultato più importante proprio alla sua prima partecipazione, nel 2006, quando si arrese solo in semifinale a Nadal – il torinese ha peccato di poca incisività sotto rete, finendo per perdere servizio e set, alla seconda opportunità.

Lorenzo Sonego esegue un tweener nel match contro Monfils (foto Giampiero Sposito)

La partita decisiva si è aperta con il break del piemontese, confermato fino al 3-1, con reazione del francese e riaggancio sul 3-3 (break a zero, con tanto di contestazione per un “second” non chiamato dall’arbitro) e sorpasso. Da lottatore com’è, nonostante un indurimento alla coscia sinistra (con trattamento medico al cambio campo), Lorenzo ha tenuto duro e sul 4-4 alla terza opportunità ha strappato la battuta al rivale, per poi chiudere con autorità e liberare tutta la sua soddisfazione, urlata al mondo, prima di scambiare qualche battuta chiarificatrice con il rivale al momento di stringersi la mano.

Polemiche in campo? Tutto tranquillo con Gael, probabilmente ha pensato che facessi un po’ di scena nel vedermi correre dopo aver chiesto l’intervento del fisioterapista. Del resto, mi sono fatto vedere dal fisioterapista e quando mi ha detto che erano crampi non mi sono neppure fermato. Mi dava fastidio in particolare nel servizio e infatti ho finito solo battendo di braccio, senza caricare il peso sulla gamba. Non sono certo il tipo che fa finzioni in campo, ho solo provato a fare di tutto per vincere la partita, dando l’anima, senza mancare di rispetto a nessuno o cercare di condizionare l’avversario”.

Un’espressione perplessa di Lorenzo Sonego alle prese con un inizio di crampi nel finale di partita (foto Giampiero Sposito)

E ora, in un mercoledì da leoni al Foro Italico, lo attende il derby tricolore con Gianluca Mager, n.90 ATP e in tabellone con una wild card: proprio il 26enne di Sanremo conduce per 3 a 1 nei testa a testa, ma risalenti tutti a 2014 e 2015, nel circuito ITF Future, in pratica un’era geologica fa per entrambi, che solo da un paio di stagioni si sono fatti largo in ambito internazionale.
Siamo amici, lunedì ero a fare il tifo per lui, lui oggi lo ha fatto per me, ci conosciamo bene anche come gioco, essendoci affrontati alcune volte, anche se è passato ormai qualche anno. Di certo sarà un match duro: Gianluca ora è in forma, ha saputo dominare un avversario tosto come De Minaur, quindi il mio obiettivo è giocare al massimo tutti i punti e godermi sino in fondo questa avventura”, chiude Lorenzo, che gioca a Roma per la sesta volta ma non è mai andato oltre il secondo turno. E dentro ha tanta voglia di lasciar andare un altro urlo da gladiatore…

Un diritto di Lorenzo Sonego (foto Giampiero Sposito)

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