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MAMMA VIKA RUGGISCE ANCORA
Il Foro accoglie la nuova Azarenka

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Victoria Azarenka è tornata. Professionista encomiabile e madre modello. Due modi diversi di essere donna. Così difficili, così essenziali. Un Giano Bifronte che guarda al passato con maturità e al futuro con intelligenza. Sul Centrale rovente e deserto del Foro Italico, la bielorussa, che arriva dalla finale agli US Open, batte Venus Williams con il punteggio di 7-6(7) 6-2 e accede al secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia. Dopo lo stop dovuto al coronavirus ha giocato 14 partite alzando bandiera bianca solo in due occasioni. Oggi è lei la giocatrice da battere. Nel 2013 raggiunse la finale, persa in due set con Serena. Otto anni più tardi, Roma, val bene una (scom)messa.

LA CRONACA – Nel primo parziale la bielorussa parte subito con il piede sull’acceleratore e alla terza occasione strappa il servizio all’avversaria. Pronti, via: 3-0. Le gambe vanno che è una meraviglia, segno di una condizione psicofisica stratosferica. Williams, però, incassa, resiste e aggiusta prontamente le cose. I segni del primo match ufficiale sulla terra della stagione non tardano a farsi sentire. Per entrambe si contano più errori che vincenti e da un sostanziale equilibrio, che vede il suo naturale epilogo nel tie-break, ad emergere è la maggior freschezza della vincitrice del torneo del Western & Southern Open. Azarenka ruggisce, annulla un set point e chiude nove punti a sette dopo un’ora e otto minuti. Il secondo set è un monologo della due volte vincitrice degli Australian Open. Le quaranta primavere sullaspalle della maggiore delle sorelle Williams impattano bruscamente contro la seconda giovinezza di mamma Vika. Ad attenderla al secondo turno c’è Sofia Kenin.

Alzi la mano chi, dopo gli addii di Caroline Wozniacki e Maria Sharapova, si sentiva già pronto per il ritiro della terza ex numero uno in pochi mesi. Si, perché Victoria Azarenka, a dire basta, ci ha pensato sul serio. “Ho pensato di smettere – ha ammesso durante il torneo di Cincinnati – ma ho scelto di darmi un’ultima chance. Sarebbe comunque stato ok, non ho nessun rimpianto”. Cosa abbia fatto la trentunenne di Minsk durante il periodo di stop lo sanno in pochi. Dopo l’eliminazione al primo turno degli US Open 2019 per mano di Aryna Sabalenka ed il forfait agli Open di Australia per “motivi personali”, Vika è ripartita da Monterrey. Ha perso (male) con Tamara Zidansek e si è fermata di nuovo, questa volta insieme a tutto il mondo. Il match della ripartenza lo ha giocato a Lexington, cedendo in due set proprio a Venus Williams, prima che la pozione facesse affetto. A Cincinnati ha vinto (seppur senza disputare la finale in virtù del ritiro di Naomi Osaka), a New York ci è mancato davvero poco. I frutti della collaborazione con l’ex pro francese Dorian Descloix (con il quale collabora dal mese di febbraio) si sono manifestati presto. Descloix si è unito alla bielorussa come sparring, prima di diventare il suo allenatore. “Ad essere onesti, è la mia prima esperienza come coach”, ha detto. “Vika è una grande giocatrice, quindi per me è stata dura all’inizio. Parliamo molto. Imparo ogni giorno con lei. In questi mesi si è allenata molto, fisicamente è pronta e sta benissimo”.

AZARENKA A ROMA, L’ALLENAMENTO E’ TUTTO UN SORRISO: GUARDA LA GALLERY

Padre lui, madre lei. I due hanno molto in comune ed insieme stanno costruendo qualcosa di importante. Questa Azarenka è serena e rilassata come non si vedeva da tempo. A Flushing Meadows le telecamere l’hanno spesso inquadrata nella suite cogliendo sorrisi su sorrisi. La battaglia per la custodia legale del figlio Leo, nato a dicembre del 2016, ha caratterizzato in negativo le prestazioni della bielorussa negli ultimi due anni. Soltanto recentemente mamma Vika è riuscita a spiccare il volo e i diversi scatti postati sui social lo testimoniano. “Per essere madre e tennista occorre sapersi destreggiare al meglio – ha dichiarato in una recente intervista l’ex numero 1 del mondo – le due cose richiedono molto tempo. Identificarci soltanto come madri è troppo semplice, siamo donne che hanno i loro principi e le loro passioni. Arrivare al vertice della classifica non ci rende migliori degli altri. Noi tennisti professionisti siamo essere umani come gli altri e tutto ciò che possiamo fare è cercare di essere la miglior versione di noi stessi”.

Il titolo numero 22 è all’orizzonte. Scampato il pericolo ritiro, l’universo del tennis continua a godersi Viktoria Azarenka.

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