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Martinez Sanchez, Una Favola A Lieto Fine

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

La fotografia che conclude questi Internazionali BNL d’Italia 2010 mostra gli occhi lucidi di Maria Jose Martinez Sanchez, mentre stringe tra le mani il trofeo più importante della sua carriera. Pochi minuti prima, l’ultimo serve and volley della sua settimana da favola aveva fissato sul punteggio di 7-6(5) 7-5 la finale meno prevedibile della storia recente del Foro. Jelena Jankovic, grande favorita e grande sconfitta di questo sabato di pioggia e sole, dovrà rimandare il suo sogno di vincere a Roma per la terza volta. Sei giorni dopo il quinto trionfo di Rafa Nadal, gli Internazionali parlano spagnolo anche al femminile: è la prima volta che due sudditi di Re Juan Carlos scrivono il loro nome nell’albo d’oro di entrambi i tornei di singolare, nella stessa edizione.
Le 2 ore e 20 passate tra il primo e l’ultimo punto di una partita davvero imprevedibile hanno dato alla spagnola, da lunedì Top20 per la prima volta in carriera, l’occasione di dimostrare che tutto quanto fatto vedere questa settimana non è solo una bella e anacronistica fiaba destinata a finire contro la giocatrice più solida e blasonata. Ha fatto capire che il suo è un gioco che può portarla fino in fondo, fino alla vittoria finale, che non si limita a un paio di giornate di stato di grazia ma che può portare a risultati concreti.
E’ la più grande sorpresa di questo 2010, il più importante successo del tennis femminile spagnolo dell’ultimo decennio, da quando Conchita Martinez vinse il torneo di Berlino nel 2000. La stessa Conchita Martinez che nel 1996 alzò per l’ultima volta il trofeo, da lei vinto quattro volte di fila e oggi impugnato dalla sua omonima connazionale, che la succede come terza spagnola a vincere qui.

L’incontro si presentava come il più classico confronto di stili. Jelena la solida giocatrice da fondo campo, Maria Jose l’attaccante che inventa tennis. Le attese vengono mantenute, e il pubblico che riempie il Centrale si diverte dall’inizio alla fine.
Il match era iniziato con la spagnola a difendersi dalle pretese della favoritissima, che si procura due palle break già sull’1 pari. La serba non le sfrutta, e nel game successivo è lei a perdere la battuta. Non è il solito incontro femminile, perché con MJMS in campo un break può compromettere un set: 4-1 e palla per il 5-1 per la spagnola. Il nervosismo di Jelena aumenta, direttamente proporzionale al numero delle palle corte giocate dalla sua avversaria, sempre più numerose e con percentuali di successo prossime al 100%. La serba barcolla, riesce a limitare i danni ma si trova comunque sotto 5-2, punteggio suggellato da un impressionante rovescio lungo linea della 28enne di Yecla. Il vantaggio è consistente, ma il break è uno solo, e non basta alla Martinez Sanchez per chiudeere il primo set. Servendo sul 5-3, si porta 30 a zero prima di sentire la pressione della più importante partita della sua carriera: inizia una serie di errori che la porterà ad annullare una palla break prima di arrivare comunque a set point. Prima esterna e un facile smash che invece di chiudere, la Martinez Sanchez appoggia al centro del campo, con Jelena che ha pochi problemi a piazzare il passante. Il pasticcio è completo pochi secondi dopo, quando con troppa irruenza la spagnola spedisce fuori di oltre un metro un comodissimo rovescio al volo sopra la rete. La rottura è prolungata, e dopo due game disastrosi della Martinez, la Jankovic si ritrova così non solo riammessa in un primo set in cui la sua avversaria ha fatto il bello e cattivo tempo, ma addirittura a servire per chiuderlo sul 6-5. Anche lei si procura un set point, ma come la sua avversaria lo sciupa, mettendo in rete una palla non impossibile.
E’ quindi un inevitabile tiebreak a decidere le sorti di un convulso primo parziale. A rendere il tutto ancora più imprevedibile ci si mette il cielo: si parte sotto la pioggia, si cambia campo sul 3 pari sotto il sole. E’ Maria Jose a rompere l’equilibrio, quando sul 5-4 si inventa una soluzione delle sue: finta la smorzata per invece attaccare con un chop di dritto e chiudere a rete la volèe, mentre la Jankovic ha bisogno di qualche istante per rendersi conto di avere due set point a sfavore da fronteggiare. Annulla il primo, risponde sulla riga sul secondo: la giudice di linea chiama la palla out, ma la giudice di sedia la corregge. Jelena è poco contenta, e lo è ancora meno pochi istanti dopo quando guarda impotente l’ennesimo serve and volley della sua avversaria chiudere 7 punti a 5 un tie break di importanza capitale.
Invece di assistere alla reazione della grande favorita, ad inizio secondo set il pubblico applaude il tentativo di fuga di Maria Jose, che in un lampo è già sul 2 a zero, poco dopo sul 3-1. Ma la partita è distante dall’essere conclusa: Jelena tiene il servizio e subito dopo si procura le prime due palle break del secondo set con un lob straordinario seguito a rete. La Martinez regala il contro break con un doppio fallo, e in un lampo si è sul 3 pari. Jelena e con lei i molti che a questo punto si aspettano una secca variazione nell’inerzia del match, rimangono sbalorditi dal game straordinario che si inventa la spagnola. E’ un altro break, propiziato da due dei punti più spettacolari del torneo: un rovescio lungolinea vincente giocato tra le braccia del giudice di linea, una finta di drop shot che si rivela una rasoiata di dritto, con la Jankovic immobile in entrambi i casi.
Si garantisce così la possibilità per servire per il match, che arriva sul 5-4. Di nuovo MJMS si lascia prendere dal nervosismo: una prima su 5 è troppo poco, e perde il servizio a 15 con un doppio fallo. Ma l’umore e la vena della spagnola non sono scalfibili da nessuna situazione di punteggio o opportunità mancata: con un altro game capolavoro, annulla la palla del sorpasso Jankovic e si guadagna una seconda possibilità di chiudere, sul 6-5. Si capisce che è la volta buona quando Jelena si trova distesa a terra dopo aver rincorso invano la smorzata che porta Maria Jose sul 30-15. Il secondo match point è uno schema già visto tantissime volte questa settimana, ma non stanca mai: prima esterna e volèe a campo aperto.
Il torneo finisce così, con Maria Jose che crolla distesa a terra, gambe e braccia spalancate.
Ricorda una stella: quella che è appena nata sulla terra rossa del Foro Italico.

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