Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Il rumore dei click delle macchine fotografiche quasi copre le prime parole della “regina”. Maria Sharapova tiene la scena come una star. Come solo lei sa fare. L’infortunio alla spalla che le ha fatto saltare un terzo abbondante della passata stagione è oramai un ricordo, e Masha si presenta alla conferenza stampa pre-torne sfoggiando un sorriso dietro l’altro. Del resto come non potrebbe: ha vinto gli ultimi due tornei sul rosso, Stoccarda e Madrid. Sulla terra è in serie positiva da undici match e su questa superficie ha vinto 17 degli ultimi 18 incontri disputati. E a Roma punta al tris dopo le vittorie back to back del 2011 e del 2012.

Maria Sharapova (Foto A. Costantini)

“Non penso di essere la regina della terra. All’inizio non era così. Ho capito che per diventare forte dovevo impegnarmi e lavorare ed ho imparato a diventare molto concreta anche su questa superficie. Sono cresciuta sui campi veloci quindi ho dovuto adattare il mio tennis alla terra. E poi mi piace vincere ancora più di quanto mi piace giocare. Dopo Indian Wells mi sono fermata qualche giorno con il mio team a riflettere per capire cosa fare. E già a Miami le cose sono andate molto meglio”. L’infortunio alla spalla sembra oramai archiviato: “Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per riprendermi ma ora le cose vanno bene. Non sento una pressione particolare al pensiero di giocare Roma e Parigi. So soltanto che devo andare in campo e giocare”. Sono passati ormai dieci anni dal suo trionfo, a soli 17 anni, sull’erba di Wimbledon: Masha è una veterana anche se è ancora giovane.  “E’ un sacco di tempo. A volte nemmeno mi rendo conto di quanti anni sono passati. Il successo è arrivato quando ero ancora molto giovane ma mi piace ancora tanto quello che faccio. Anche se certe volte capisco dove sono sentendo bonjour piuttosto che ciao”.