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Match Of The Day: Ivanovic-Martinez Sanchez

Questo contenuto è stato pubblicato 14 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

M. J. Martinez-Sanchez – A. Ivanovic

Head to head: 0 – 0

Il motivo.
Poco meno di due anni fa, sul campo centrale del Roland Garros, Ana Ivanovic alzava la Coppa dei Moschettieri, diventando la prima tennista serba di tutti i tempi a vincere uno Slam. Il mondo, ammirato, divorava con gli occhi quella superba amazzone dal viso da cerbiatta e dal diritto inesorabile. Da lì in poi, però, per la fascinosa Ana sarebbe iniziato un autentico calvario sportivo e umano, tra storie d’amore consumate in un lampo (come quella con il tenebroso collega madrileno Verdasco), coach cambiati come paia di jeans, crisi di fiducia e sconfitte disperanti, che l’hanno fatta carambolare fino all’attuale 58a posizione Wta, un ranking che in nessun modo ne riflette il valore. In questa incerta primavera romana, tuttavia, Ana sembra essersi ritrovata. Battere una dopo l’altra Azarenka, Dementieva e Petrova non è cosa da poco. E il suo ritrovato sorriso è una bella notizia per tutto il circuito femminile. Dall’altra parte della rete, però ecco materializzarsi, proprio dove si sperava potesse esserci un’azzurra, una presenza inattesa. Quella Maria Josè Martinez Sanchez che qui al Foro già lo scorso anno arrivò vicina all’impresa storica, fallendo una grande occasione nel suo match di quarti di finale contro Dinara Safina. Ma la più atipica delle spagnole, mancina serve & volley, quest’anno ha fatto meglio, lasciando per strada gente tosta come Schiavone, Safarova e Woszniacki.

La tattica.
Match che si annuncia vario ed interessante. La spagnola, meno potente, certamente non farà a pallate con la bella Ana, ma altererà palle alte e cariche con il diritto mancino ad affilati e bassi slice di rovescio (in modo da non consentire alla serba di impattare ad altezza anca) e cercherà di uscire prima possibile dallo scambio, o con la palla corta, o con la discesa a rete. Ana dal canto suo deve mettere i piedi nel campo e martellare gli angoli, mettere pressione, togliere alla spagnola il tempo di pensare e di articolare le sue trame.

La chiave.
Il colpo più vulnerabile di Ana è il rovescio bimane. Con esso la serba dovrà resistere sulla diagonale sinistra senza perdere campo, per poi preparare la strada all’accelerazione di diritto. Probabile che il match sia deciso dalla condizione atletica della serba: se continuerà a dimostrare la brillantezza palesata nei giorni precedenti, il suo ritmo sarà insostenibile per la spagnola.

Le percentuali.
Il diverso spessore tecnico complessivo fa preferire la Ivanovic, che però potrebbe anche pagare la fatica (soprattutto mentale) accumulata in questa settimana. In fondo, era dall’ottobre 2008 (Linz) che non le riusciva di battere 2 top 10 nello stesso torneo. La spagnola, d’altra parte, potrebbe accusare la pressione della prima semifinale davvero importante nella sua carriera. Ivanovic 75%. Martinez-Sanchez 25%
Roberto Commentucci

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