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Medvedev pronto per Parigi: «Ma Roma sarà sempre speciale»

Medvedev dopo il trionfo agli Internazionali BNL d’Italia: “Onestamente
è uno dei miei successi più belli in assoluto, perché è il primo sulla terra battuta. Il prossimo anno, entrando sul Centrale dalla galleria dei campioni, vedrò anche la mia foto, e sarà uno stimolo per provare a ripetersi”

“Non posso ancora credere a quello che è successo. Non tanto perché ho vinto il titolo, quanto per come ho giocato”. Daniil Medvedev conferma di aver sorpreso anche se stesso, con questo trionfo agli Internazionali BNL d’Italia. “Onestamente è uno dei miei successi più belli in assoluto, perché è il primo sulla terra battuta. Poi restano gli Slam, che sono sopra tutto. Ma Roma sarà sempre un torneo speciale, dopo queste due settimane”.

Il russo è il primo del suo Paese ad alzare il trofeo, anche se al Foro Italico quest’anno – per i noti motivi legati alla guerra – ha giocato da atleta neutrale: “Mi sorprende, pensavo che Kafelnikov fosse molto forte sul rosso, avendo vinto il Roland Garros… Vorrà dire che il prossimo anno, entrando sul Centrale dalla galleria dei campioni, vedrò anche la mia foto, e sarà uno stimolo per provare a ripetersi”.

Questione di dettagli, per Daniil. Per esempio le corde più morbide: “Le ho cambiate a inizio anno ed ero molto dubbioso, pensavo di dover tornare alla vecchia soluzione. Invece mi sono dato ancora un po’ di tempo, e adesso è incredibile quanto mi stia trovando bene. Allo stesso modo, cambiare le scarpe mi ha aiutato a muovermi meglio sulla terra”.

In definitiva, è tutta una questione di tempo: attendere un po’ di più permette di avere maggiori soluzioni: “Sì, in definitiva è questo. Adesso posso giocare più profondo, il che suona semplice da fare, ma poi in sostanza è la parte più difficile. Prima ci provavo e sbagliavo, adesso ci provo e non sbaglio più. È cambiato poco ma è cambiato tantissimo”.

Ora, testa al Roland Garros, con questa posizione numero 2 in classifica (e dunque nel seeding parigino) che cambierà parecchio. “Ci penso ora: in effetti, vuol dire che non affronterò Carlos Alcaraz prima della finale. E va bene. Ma resta sempre il pericolo Djokovic, e lì c’è il 50 per cento di chance che capiti dalla mia parte, il che non sarebbe proprio una buona notizia. È sempre positivo avere un buon tabellone, ma onestamente è meglio preoccuparsi di se stessi e di giocare bene, perché poi i risultati arrivano di conseguenza. Prendiamo Roma: ero in auto quando ho visto il draw e l’ho trovato durissimo, fin da subito. Invece sono qui col trofeo”. 

Tornando a Roma e ai Masters 1000, quando Daniil arriva in finale, difficilmente perde. O almeno è così che sta andando questa stagione: “Diciamo che devi abituarti a queste partite e giocarne tante aiuta di certo. Ricordo quando giocai la prima contro Rafa e lui mi distrusse. Poi ho imparato a reagire a degli inizi negativi, a capire cosa avrei dovuto cambiare. Si tratta di esperienza”.

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