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Medvedev: «I Masters 1000 più lunghi? Un bene per il tennis»

La conferenza stampa di Daniil Medvedev alla vigilia degli Internazionali BNL d’Italia

Daniil Medvedev (Getty Images)

Questo contenuto è stato pubblicato 12 mesi fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

L’upgrade dei Masters 1000 e dei WTA 1000, con gli incontri che occupano due settimane e i tabelloni a 96, sta dividendo i giocatori. Fra i sostenitori della novità si inserisce l’ex numero 1 del mondo Daniil Medvedev. “Personalmente mi piace, dà più opportunità per i giocatori visto che il tabellone è più grande” ha detto in conferenza stampa alla vigilia degli Internazionali BNL d’Italia.

“Prendiamo il caso di Struff, non so quale fosse la sua classifica al momento della chiusura delle iscrizioni, ma magari con il vecchio formato non sarebbe entrato nemmeno nelle qualificazioni. Probabilmente non sarebbe entrato in tabellone come lucky loser, come è successo, non avrebbe giocato la prima finale di un Masters 1000, non avrebbe raggiunto il best ranking”.

Medvedev difende il nuovo format esteso per il Mutua Madrid Open e gli Internazionali BNL d’Italia, lo stesso già in vigore a Indian Wells e Miami, anche se i tabelloni a 96 riducono il vantaggio per i top player. “Con il vecchio formato, le prime otto teste di serie avevano un bye al primo turno e con due vittorie erano nei quarti. Poi potevi sempre beneficiare di un walkover. Meno partite devi giocare, più è facile che arrivi a vincere il torneo. Il nuovo format è meno vantaggioso per i primi otto o primi sedici, ma è più vantaggioso per i primi 200 del mondo. Penso sia un bene per il tennis”.

Il numero 3 del mondo arriva a Roma forte di quattro titoli e di 33 partite vinte su 38 giocate. Non si considera certo uno specialista della terra rossa, ma sta lavorando per adattare il suo gioco alla superficie a lui meno congeniale. “Sto cercando di giocare con più spin e di capire come scivolare meglio. Per me è sempre stato un problema. A Madrid, dopo essere stato eliminato, sono rimasto due giorni per allenarmi concentrandomi sui movimenti e sulle scivolate. Sento di essere migliorato. Ho sempre detto che sulla terra il problema è che non ho abbastanza tempo”.

Gli servirebbe anche più spazio, come ha fatto capire chiaramente a Madrid. Giocare sul campo 2, con poco spazio al di là delle righe, contro Aslan Karatsev non gli è andato giù. “Capisco che a 94 o 92 dei 96 giocatori in tabellone non interessa la questione, se il campo è più piccolo rispondono da più vicino – ha detto -. Dopo la partita che hi perso contro Aslan abbiamo commentato con il mio coach l’andamento del match, quello che avrei potuto fare meglio. Siamo stati d’accordo su un aspetto: chissà come sarebbe andata se avessi avuto la possibilità di rispondere da più lontano. Per me sulla terra questo aspetto è ancora più importante che sul duro”.

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