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MI RITORNI IN MENTE / LA FINALE DI ROMA 1996 TRA MUSTER E KRAJICEK

Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

La finale tra Thomas Muster e Richard Krajicek del 1996 nel racconto scritto allora su il Giornale da Lea Pericoli. “Mi ritorni in mente” è lo spazio dove rivivere le partite più belle degli IBI attraverso la penna di grandi giornalisti che quei match li hanno raccontati dal vivo.

ROMA. Thomas Muster ha conquistato per la terza volta il trono di Roma, eguagliando i record di Jaroslaw Drobny vincitore nel 1950, 1951, 1953 e di Martin Mulligan che riuscì a conquistare il titolo nel 1963, 1965, 1967. In due ore e 4 minuti il campione austriaco ha ridimensionato Richard Krajicek, il ragazzo olandese che era arrivato in finale mettendo in fila tennisti del calibro di Bruguera, Clavet, Philippoussis, Edberg, Ferreira, senza perdere un set. Ieri Krajicek non è entrato in campo sconfitto anzi, in cuor suo, cullava il sogno di ripetere l’exploit di Amburgo, quando nel 1994 riuscì a battere il fortissimo rivale. I due finalisti erano uno ad uno nei confronti diretti. Nel 1993 a Barcellona Muster aveva vinto. Krajicek sapeva bene come gestire la partita, aveva infatti preparato dettagliati piani a tavolino: doveva interrompere il ritmo ma non c’è stato nulla da fare, Muster ha vinto per 6-2, 6-4, 3-6, 6-3 e gli organizzatori hanno tirato un sospiro di sollievo perché la finale avrebbe potuto facilmente concludersi in tre set. Da una parte della rete c’era la perfetta macchina da guerra austriaca, dall’altra, un giovanottone un po’ confuso e troppo grande per poter far fronte agli sballottamenti imposti dal nemico.
La sera precedente avevo fatto ritorno all’Hilton in macchina con Ronnie Leitgeb, il coach di Muster, che mi aveva confidato: “Uno dei pochi tennisti capace di resistere alla tremenda pressione di Thomas è Alberto Costa, penso che contro Krajicek domani non avrà problemi”. In realtà Muster ha avuto ancor meno problemi del previsto. Durante la premiazione ho chiesto a Krajicek se Muster fosse davvero imbattibile: “Completamente imbattibile no, ma quasi imbattibile”. Ascoltando questa affermazione Muster ha sorriso. Poi Krajicek ha spiegato: “Purtroppo oggi ho cominciato male, tuttavia sono soddisfatto di come ho giocato gli ultimi tre set. Ovviamente sarebbe stato meglio vincere”. L’olandese ha aggiunto: “Contro un campione che è stato capace di mettere a segno 93 vittorie contro tre sole sconfitte sulla terra battuta negli ultimi due anni immagino che devo ritenermi soddisfatto di averlo incontrato soltanto in finale”.
Muster si è rivolto agli spettatori romani: “Vi ringrazio di essere venuti così numerosi. Siete un pubblico fantastico, perché con il vostro tifo sapete creare un’atmosfera magica, non lo dico per me ma anche per tutti gli altri tennisti”.
Il pubblico romano ieri ha dedicato moltissimi applausi alle prodezze del campione austriaco, che ha impressionato per la violenza con la quale colpisce la palla, sottolineando ogni botta con un ruggito. E’stato chiesto a Muster se la vittoria di questa 53ma edizione era stata più facile di quella dello scorso anno: “Non è mai facile. Nel tennis bisogna sempre lottare fino all’ultimo quindici”. E a chi gli domandava se avesse ancora un sogno da realizzare ha risposto: “Ne ho tanti, magari vincere Montecarlo o Roma per la quarta volta – dopo una breve pausa ha continuato – Il mio vero sogno è di godere di buona salute, perché è l’unica condizione per continuare a giocare”.
Per quanto riguarda Parigi, pur ammettendo che una seconda vittoria al Roland Garros sarebbe fantastica, ha ammonito: “Sono tanti i giocatori che possono crearmi problemi. Tennisti che si trovano davanti e anche dietro di me in classifica. La vittoria non è una garanzia, come non è detto che sia un vantaggio essere favoriti”. Muster ha spiegato le ragioni per cui quest’anno ha deciso di giocare Wimbledon: “L’anno scorso ho rinunciato perché non era pronto. Avevo un programma troppo duro sulla terra battuta, che mi ha tenuto impegnato fino a una settimana prima di Wimbledon. Quest’anno giocherò due tornei di preparazione sull’erba, Halle e il Queens. Vale la pena di tentare la chance per un obiettivo così importante”.
Se Muster vincerà il torneo di St. Polten la prossima settimana ridiventerà numero uno del mondo davanti a Pete Sampras.
Lea Pericoli (il Giornale, 20 maggio 1996)

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