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CHE PAURA NADAL! MA ALLA FINE SIMON CEDE
CLAMOROSO FEDERER: ELIMINATO DA CHARDY

Questo contenuto è stato pubblicato 10 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Il secondo turno degli Internazionali 2014 ha emesso una sentenza, di sicuro inattesa a metà della settimana. Il torneo maschile non avrà la terza finale Nadal-Federer, dopo quella storica del 2006 e quella dello scorso anno, entrambe a favore dello spagnolo. Il maiorchino vede le streghe con Simon, ma si salva, mentre Federer arriva ad un punto dalla vittoria con Chardy in un tie-break al cardiopalmo, che alla fine premierà il transalpino.

In serata Rafa Nadal ha dovuto faticare le proverbiali sette camicie per piegare la resistenza di Simon, con il quale era avanti 5-1 nei precedenti (unica sconfitta nella famosa semifinale di Madrid 2008, quando si giocava ancora sul cemento indoor). Il mancino di Manacor, reduce dalla battaglia vinta con Nishikori nella finale di Madrid per ritiro del giapponese a metà del terzo set, si è ritrovato catapultato dentro un’autentica maratona con il transalpino. 76, 67, 62 il punteggio per Rafa in 3 ore 17 minuti in quello che si candida a diventare il match del torneo. Grossi meriti vanno a Simon, numero 30 Atp ma con un pedigree da top 10, capace di tenere in scacco il numero del mondo con scambi estenuanti da fondo campo.

Nel primo set, Rafa si fa murare due volte dal francese al momento di servire per il set sul 5-4 e sul 6-5, poi chiude 7-1 nel tie-break. Stesso cliché nel secondo set. Simon picchia duro, Rafa è spinto spesso due metri oltre la linea di fondo. Eppure la chance per chiuderla, Rafa ce l’ha sul 6-5 servizio Simon, ma affonda il match point a metà della rete. Ancora tie-break, ma stavolta Simon prende il largo e chiude il set 7-4. Fa freddo sugli spalti, la tramontana ha lasciato una temperatura tutt’altro che primaverile, ma il pubblico si scalda e si spella le mani per i duellanti, che non si risparmiano. Si va al terzo, Simon lotta, il più stanco sembra proprio Rafa, che però ottiene subito il break in apertura, ma restituisce il servizio al quarto gioco. Sembra un film già visto, brutti pensieri aleggiano nella testa di Rafa. Lo spagnolo infila però l’immediato contro-break, e si ripete all’ottavo game per il 6-2 liberatorio. Il pubblico osanna il campione in carica e ringrazia Simon per uno spettacolo probabilmente inatteso. Il torneo, dopo l’uscita di Federer, è salvo. Rafa dovrà ora raccogliere le energie, giovedì lo aspetta il russo Youzhny, terzo match sul Centrale.

“Le condizioni erano difficili, faceva freddo e la palla non rimbalzava troppo – ha spiegato il maiorchino – . Ho avuto un momento difficile nel secondo set ma questo è stato il primo match sulla terra dove ho dovuto soffrire, mentalmente e fisicamente. Sono contento di aver giocato il terzo set perché queste sono le partite che ti danno più soddisfazione, quelle che ti mettono davvero alla prova. L’ho fatto e sono contento”. 

King Roger è invece finito nella polvere ad inizio pomeriggio. Il vento e Jeremy Chardy si portano via il fuoriclasse svizzero, quarta sconfitta per lui nell’esordio al Foro Italico (aveva un bye). La sorpresona arriva a metà pomeriggio, il francese si impone 16, 63, 76 (6) in 2 ore e 6 minuti. Sembrava tutto facile per lo svizzero dopo il primo set, chiuso in modo perentorio. Ma il match è girato insieme alle raffiche di tramontana che non hanno dato tregua a giocatori e spettatori. Il francese ha elevato il livello del servizio, Roger ha fatto fatica a trovare la misura in risposta come nel primo parziale.

Roger Federer (Foto G. Sposito)

Roger Federer (Foto G. Sposito)

Nel terzo set Chardy avrebbe potuto anche chiudere ben prima di arrivare al tie-break, sprecando due opportunità per salire 5-2 e servizio. Le emozioni maggiori nel tb, con Federer a match point sul 6-5, annullato da un passante incrociato da urlo di Chardy, che strappa l’applauso al Centrale gremito e quasi interamente pro-Roger. E’ il preludio alla caduta del numero 4 del mondo, che manda un dritto in rete ed uno fuori per la sentenza inappellabile. Per lo svizzero, vinti i dubbi della vigilia se venire a Roma subito dopo la nascita dei figli, è già il momento di tornare a casa dai gemellini. Chardy al terzo turno affronterà il croato Dodig, vittorioso su Rosol, ieri fatale a Fognini.

Andy Murray (Foto G. Sposito)

Andy Murray (Foto G. Sposito)

Andy Murray il 6 aprile scorso perdeva a Napoli da Fabio Fognini il match che avrebbe poi avviato l’Italia nell’Olimpo della Davis dopo un’eternità. A distanza di poco più di un mese, e con sole 4 partite giocate sulla terra, il britannico torna a vincere in Italia. Riscatto e vendetta. Perché la prima vittima del tennista britannico nell’edizione 2014 degli Internazionali BNL d’Italia, sceso al numero 8 del ranking, è proprio quel Marcel Granollers, numero 31, che l’anno scorso al Foro Italico beneficiò del ritiro di Andy nel secondo turno sul punteggio di un set pari.

Prova autoritaria di Murray, primo set praticamente perfetto nonostante raffiche di vento spazzino il Centrale, avvolgendo i giocatori in nuvole di terra rossa. La prima di servizio dei tempi migliori (90%) tiene in costante affanno lo spagnolo, che fa fatica ad entrare nello scambio e concede due break per il 6-2. Più equilibrato il secondo parziale, un break per parte, fino al 6-5 servizio Granollers, quando lo scozzese chiude al secondo match point.

Ho fatto un’ottima partita. Erano condizioni davvero difficili. Il vento ha influito sul modo di giocare e le condizioni cambiavano continuamente”  dice Murray, soddisfatto della prova fornita oggi, ma ancora alla ricerca delle sensazioni migliori dopo essersi fermato per alcuni problemi alla schiena. “Ho avuto una pausa e ovviamente non sono ancora nella forma migliore. Quest’anno mi manca Montecarlo, ho avuto una lunga pausa dopo la Coppa Davis e sto cercando di recuperare fisicamente”. Al terzo turno Murray affronterà l’austriaco Melzer, che ha eliminato il croato Cilic con il punteggio di 62, 67, 63. I precedenti pendono tutti in favore di Andy, avanti 5-0.

Sul Grandstand, Jo Wilfried Tsonga ha domato dopo due tie-break Kevin Anderson. Appassionante soprattutto quello del primo set, chiuso 16-14 dal francese, numero 13 del mondo. Il fioretto di Grigor Dimitrov ha avuto la meglio sulla spada del gigante Ivo Karlovic, l’ultimo colosso rimasto nel torneo, dopo le premature eliminazioni di Isner e Janowicz. Il bulgaro si è imposto 76, 64 lasciando il proscenio del Grand Stand alla fidanzata Maria Sharapova. Rispetta il pronostico anche Tomas Berdych, numero 6 del seeding, in campo un’ora e 22 minuti col russo Tursunov, battuto 64, 63. Il tennista ceco giovedì affronterà Dmitrov.

 

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