
“A Roma tutte le volte che ho giocato mi sono sentito protetto dal pubblico, molto coinvolto emotivamente nel match ma senza sensazioni di pressioni o tensioni. Il calore del pubblico qui è unico”. Lorenzo Musetti è pronto a emozionare i tifosi del Foro, che lo hanno scoperto nel 2019, quando ha perso la finale delle pre-qualificazioni contro Jannik Sinner, e soprattutto nel 2020 quando ha dato spettacolo contro Stan Wawrinka al primo turno.
Numero 19 del mondo, il carrarino debutterà contro l’argentino Diego Schwartzman o il sanremese Matteo Arnaldi, 46mo italiano in Top 100 da quando esiste il ranking computerizzato introdotto nel 1973. “Spero di cominciare con un derby che darebbe lustro al tennis italiano” ha detto Musetti.
E’ ottimista per le prospettive agli Internazionali BNL d’Italia, al Roland Garros e nella seconda metà della stagione. “Le sensazioni sono buone, le condizioni qui mi piacciono. A Roma ho visto già tanta gente che mi ha seguito anche in allenamento – ha detto -. Speriamo che in questo mese fra Roma e Parigi riesca a guadagnare più punti possibile anche per una svolta nel ranking”.
Musetti è inserito nell’ottavo di Stefanos Tsitsipas, che potrebbe trasformarsi in una celebrazione del rovescio a una mano in uno dei templi storici del tennis in Europa e nel mondo. “Venti o trent’anni fa i giocatori con il rovescio a una mano erano la maggioranza. Oggi siamo un cerchio ristretto, mi fa piacere essere uno di quelli che fanno sognare i bambini giocando il rovescio a una mano. Come gesto tecnico so bene che ha lati positivi e negativo, ma sono un cultore dell’estetica e penso sia quello che affascina di più”.
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