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MUSETTI SI FERMA
Ma è di un’altra categoria

Questo contenuto è stato pubblicato 4 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.

Ricordi tanti, e un solo rimpianto. Finisce così il primo main draw di Lorenzo Musetti agli Internazionali BNL d’Italia. Ha vinto cinque partite di fila. Si è qualificato battendo Bernabe Zapata-Miralles, spagnolo numero 144 del mondo, al terzo set dopo aver perso 6-0 il secondo. Poi ha superato Leonardo Mayer, 33enne argentino numero 133 del mondo con un passato da n.21, è entrato in tabellone grazie al successo sull’amico fraterno Giulio Zeppieri.

I grandi ricordi stanno nelle due notti in cui ha illuminato Roma contro Stan Wawrinka e Kei Nishikori, numero 17 e 35 del mondo, per quanto versioni appannate rispetto agli anni migliori. Nei complimenti di Rafa Nadal, che con lui si è allenato e ha ammirato il suo rovescio, in Novak Djokovic che si ferma a vedere la sua partita.

Il rimpianto è non essersela potuta giocare fino in fondo contro Dominic Koepfer, mancino tedesco per nulla appariscente, che concede nulla allo spettacolo e pochissimo agli avversari. Numero 97 del mondo, sfiderà nei quarti Novak Djokovic.

Musetti l’ha visto perdere contro l’amico Zeppieri a Francavilla. Gioca in relativa sicurezza, risponde alto sopra la rete, disegna traiettorie più curve contro il tedesco abituato a comandare da dietro. Koepfer non è uno di quei giocatori che rubano l’occhio, ma regala poco. Il mancino lo mette di fronte a una palla complessa, che salta molto alta e su cui è difficile appoggiarsi se non cercando di anticipare il rimbalzo aumentando così il rischio di sbagliare.

All’ottava partita in meno di venti giorni, l’azzurro subisce un break in avvio ma ha il merito di non cambiare strategia, di non lasciarsi trascinare dai dubbi in una successione di scelte frettolose. La partita richiede continua concentrazione, graduale occupazione del campo, più delle magie capaci di illuminare contro Wawrinka e Nishikori quella Roma che è sempre bella quand’è sera.

Arriva anche Djokovic ad assistere al matchIl gioco dell’azzurro si fa più libero nei turni di battuta ma non incide negli ultimi game in risposta in cui manca tre palle break.

Musetti vince cinque punti in meno negli scambi brevi e a fine set si fa a lungo massaggiare la spalla destra con sguardo sofferente appena celato dalla mascherina. Non ci crede più, e si vede. Continua a toccarsi, sta in campo per onor di firma, scuote la testa. Sente dolore, si sente. Il finale non rende onore al percorso.

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